Coelum Astronomia - #228 - 2018

(Rick Simeone) #1

(^40) COELUM ASTRONOMIA
Pianeta Rosso: i due lander Viking degli anni '70
del XX secolo erano dotati di strumenti analoghi
che però non portarono i risultati sperati. Questi
strumenti erano montati sui lander e non si
trovavano a diretto contatto con la superficie
(subendo quindi un forte disturbo proveniente
dalle sonde stesse). Inoltre, a causa di alcuni
problemi tecnici (il sismometro del Viking-1
rimase intrappolato nel guscio protettivo), non fu
nemmeno possibile metterli in azione come
stabilito. Per migliorarne le performance, SEIS
verrà staccato dal corpo del lander e sarà adagiato
direttamente sulla superficie marziana (tramite un
braccio robotico): sarà inoltre coperto da uno
scudo a cupola che lo proteggerà dalle variazioni
di temperatura e lo schermerà dal disturbo dei
venti locali.
HP3
A destra. Ecco il penetratore dello strumento
HP3, la “talpa” come è stato soprannominato:
è l’elemento che permetterà di perforare il
suolo marziano fino a 5 metri di profondità.
Alle sue spalle si nota il nastro di
collegamento che contiene i termometri, posti
a intervalli regolari per tutta la sua lunghezza.
Crediti: DLR
Il secondo strumento si chiama HP3 (Heat Flow
and Physical Properties Probe). Questo
strumento, posizionato sul terreno tramite un
braccio robotico, scaverà più in profondità di
quanto si sia mai fatto prima (circa 5 metri) per
misurare la quantità di calore che si sprigiona dal
pianeta. Questo calore è l'antico ricordo del
periodo di formazione del pianeta stesso, agli
albori del Sistema Solare, ma è anche generato dal
decadimento di materiale radioattivo. La
misurazione del flusso termico permetterà di
chiarire il ritmo di dissipazione del calore
permettendo di far luce sull'evoluzione geologica
del pianeta nel corso dei millenni. Conoscere le

Free download pdf