Coelum Astronomia - #228 - 2018

(Rick Simeone) #1

temperature interne di Marte
permette inoltre di stimare fino a
quali profondità possa trovarsi
l'acqua allo stato liquido e dove
cominci a presentarsi in forma
ghiacciata. Infine lo strumento
analizzerà la risposta in
temperatura degli strati del
sottosuolo alle variazioni
climatiche stagionali.
Le operazioni di scavo nel
sottosuolo marziano
inevitabilmente produrranno del
calore e si è scelto di operare a
passi di 50 cm: ogni step comporta
il blocco del penetratore e, dopo
un'attesa di 4 giorni (necessari a
dissipare il calore dovuto
all'attività della trivella), alcuni
elementi riscaldanti introdurranno
nel foro una quantità di calore
nota. I termometri della sonda
(posti a intervalli
regolari sul cavo
di collegamento
tra il penetratore
e la sonda)
andranno a
misurare i valori
di temperatura
alle diverse
profondità per
stabilire le
modalità e il
ritmo di
dissipazione del
calore introdotto
costruendo quindi
un modello.


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Sopra. La grafica riproduce l’aspetto della sonda HP3: si nota il
penetratore, il “mole” (talpa), a cui è collegato il nastro con i
termometri. Crediti: NASA/JPL-Caltech.

Sotto. Lo strumento HP3 nei laboratori del DLR. Crediti: DLR
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