Coelum Astronomia - #228 - 2018

(Rick Simeone) #1

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Troveremo tracce di vita aliena entro 30 anni?


Nel 2015, una dichiarazione di Ellen Stofan,
principale consigliere scientifico dell’allora
amministratore della NASA Charles Bolden,
secondo la quale era molto probabile che
saremmo riusciti ad avere forti indicazioni di vita
extraterrestre in 10 anni e ad averne la prova
definitiva in 20 o 30 anni, diede il via a un
dibattito all’interno della comunità scientifica.
Coelum astronomia pubblicò un’inchiesta in più
puntate, che potete leggere ai link seguenti:


  • Prima parte - Coelum astronomia 193 (estate
    2015)

  • Seconda parte - Coelum Astronomia 194
    (settembre 2015)

    • Terza parte - Coelum astronomia 197 (febbraio
      2016)

    • Considerazioni finali - Coelum astronomia 198
      (marzo 2016)




Biofirme temporali


Le biofirme temporali sono caratterizzate
dall’evidenza di modifiche o l'evolversi di una
caratteristica nel tempo, con una certa cadenza.
Tale cadenza può manifestarsi sotto forma di
oscillazioni periodiche della riflettività
superficiale del pianeta o della concentrazione di
alcuni gas in atmosfera. Le variazioni di
osservabili possono avvenire su scale temporali
differenti, da annuali a giornaliere.

Sulla Terra si osserva, ad esempio, una variazione
stagionale di CO 2 dovuta alla risposta della
biosfera alle diverse condizioni di insolazione e
temperatura nell'emisfero nord, nelle differenti
stagioni dell'anno. Quest'ultimo diminuisce in
primavera/estate, quando l'attività vegetativa è
più elevata e aumenta in autunno/inverno
quando l'attività rallenta. La variazione temporale
della CO 2 è mediata sull'intera superficie del
pianeta. Anche il metano presenta delle variazioni
annuali, aumentando in primavera e autunno e
diminuendo in estate/inverno.
In questi casi, è determinante, specialmente se si

osservano pianeti lontani, l'angolo di vista. Infatti,
una variazione temporale si presenterà in maniera
differente se il pianeta ha l'equatore parallelo o
perpendicolare alla linea di vista.

Le variazioni temporali di superficie sono legate
alla concentrazione di biomassa al livello del
suolo, che, a sua volta, è funzione dell'evoluzione
della temperatura, della stagionalità e
dell'insolazione, ma anche della concentrazione di
nutrienti e dell'abbondanza di acqua. Un esempio
di variazione temporale di superficie è la fioritura
stagionale delle alghe ed è una componente
osservabile dallo spazio.

Paralleli sono stati fatti con questo fenomeno e la
variazione temporale delle nubi di Venere o nelle
variazioni cromatiche superficiali di Marte. In
figura 9 è mostrata la variazione stagionale
dell'indice di vegetazione osservato dal Moderate
Resolution Imaging Spectroradiometer (MODIS) a
bordo del satellite Terra della NASA.
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