Coelum Astronomia - #228 - 2018

(Rick Simeone) #1

http://www.coelum.com^73


Guido Horn mantenne legami molto
stretti con i parenti, in particolare
con la madre (in moltissime lettere
la appella affettuosamente “la
donnetta mia”) e rimase sempre
legatissimo ai fratelli, Mario e
Arrigo, e ai nipoti Lidia, Bruno, Mario
e Ferruccio. Proprio la figlia di
Ferruccio, Patrizia Horn, lo ricorda
affettuosamente: «Zio Guido, non
avendo mai avuto figli, ha sempre
avuto particolare affetto per i suoi
nipoti. Mio padre, Ferruccio, era
quello più in sintonia con Guido sia
per lo spirito che per interessi. Mi
ricordo quando veniva a Roma per
tenere le sue conferenze. Io avevo
14/15 anni e quando lo
accompagnavo restavo estasiata nel
vedere molti giovani studenti che lo
subissavano di domande di qualsiasi
tipo. Lui rispondeva sempre con una
gioia incredibile».


Patrizia Horn racconta ancora: «
Guido andava spesso al cinema con
mio padre Ferruccio indossando
pantaloni alla zuava. Mio padre,
che è sempre stato un esteta, si vergognava e gli
diceva scherzando: “Con te non ci vengo più!” Lo
ricordo come una persona acuta, con una
personalità forte ma anche molto divertente, era
abituato a stare in mezzo ai giovani. Io con lui mi
sono divertita tantissimo».


Guido Horn d’Arturo fu direttore dell’Osservatorio
astronomico di Bologna prima e dopo la Seconda
guerra mondiale, con un periodo di interruzione di
sette anni (dal 1938) a causa della
discriminazione subita per le leggi razziali al
tempo del fascismo. In anni giovanili, dopo il
dottorato di ricerca ottenuto a Vienna, era stato
ricercatore, prima presso l’Osservatorio marittimo
di Trieste, e poi presso l’Osservatorio astrofisico
di Catania.


Fabrizio Bònoli, professore di Storia della
Cosmologia dell'Università di Bologna, si è
dedicato a studiare approfonditamente le vicende
scientifiche e umane di Horn d’Arturo. «La figura
di Horn io l’ho conosciuta professionalmente da
sempre avendo iniziato prima da studente e poi da
astronomo a lavorare nella torre della Specola di
cui Horn è stato direttore per larga parte della
sua vita. Il nome di Horn era presente dappertutto,
aleggiava la sua figura anche nei ricordi dei più
anziani dell’istituto», racconta Bònoli.

E ripercorrendo alcune delle pagine più dolorose
della vita di Horn e della storia italiana, Fabrizio
Bònoli ricorda: «Alla fine del 1938 Guido Horn,
come tanti altri in Italia, ricevette una lettera in cui
con un tragico eufemismo gli si comunicava che era

Cortesia Famiglia Horn
Free download pdf