Coelum Astronomia - #228 - 2018

(Rick Simeone) #1

(^76) COELUM ASTRONOMIA
«La mancanza di nuovo materiale di osservazione
porta anche con sé una conseguenza di ordine
morale: essa spinge il ricercatore a immaginare là
dove non può vedere; ora la facoltà immaginativa,
fecondissima finché l’investigatore ne è dotato
debba interpretare fatti bene accertati, se il
sostegno dei fatti viene meno, è fomite di
aberrazione scientifica». (Strumenti e progressi
dell’astronomia. Coelvm, 2, 1932, pg. 25-27).
Nel frattempo, negli stessi anni, era in costruzione
a Monte Palomar il telescopio riflettore da 5 metri
e questo persuase Horn, e non solo, che si fosse
raggiunto un limite insuperabile alle dimensioni
degli specchi monolitici.
«Non per nulla abbiamo intitolato l’articolo
“Telescopi dell’avvenire”, perché gli specchi
superiori al metro d’apertura è anc’oggi un’impresa
lunga e difficile, ma si può sperare che in un
prossimo futuro si trovi la materia ed il sistema più
adatti per ottenere specchi sempre maggiori [...], e
fosse vicina l’epoca in cui si chiamerà piccolo anche
il gigantesco specchio californiano di cinque metri
d’apertura!». (Telescopi dell’avvenire, Coelvm, 3,
1932, pg. 49-52).
Basandosi su un’intuizione di un secolo prima di
Lord Rosse, all’anagrafe William Parson, celebre
astronomo irlandese, Guido Horn d’Arturo iniziò a
coltivare il progetto dello specchio a tasselli. Horn
pensò quindi di sostituire gli specchi monolitici
con un mosaico di specchi – i tasselli, appunto –
tutti uguali, sagomati e opportunamente accostati,
tali da ricostruire la superficie riflettente
equivalente di uno specchio monoblocco, e poter
così realizzare telescopi di grandi dimensioni a
costi contenuti.
Horn d’Arturo iniziò a realizzare un primo
prototipo da un metro di diametro composto da
Sopra. Specchio composto di 61 tasselli dell’Osservatorio astronomico universitario di Bologna. Diametro di
ciascun tassello cm.20; diametro dell’intero specchio metri 1,80. Distanza focale dello specchio metri 10,41.
Tratta da “Il compiuto specchio a tasselli di metri 1,80 d’apertura collocato nella torre dell’Osservatorio
astronomico universitario di Bologna”, Coelum, 5-6, 1955, pg. 66-68.

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