Coelum Astronomia - #229 - 2019

(Ben Green) #1

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di anni luce. Un quadro primordiale dell’universo
che si offre alla nostra visione.
E infatti, si è manifestata subito una quantità
impressionante di galassie, una vicino all’altra
come disposte in un gioco danzante. Alcune molto
luminose, altre più fioche ma tutte emergenti dal
quel profondo nero tanto inquietante quanto utile
per percepire “in visione distolta” i segnali
luminosi più remoti e flebili. Di fronte a questo
spettacolo si abbandona l’intento di conoscere le
sigle delle singole componenti. Perde ogni senso!
Prevale invece la visione d’insieme, che incanta lo
sguardo e nel contempo tende a riorganizzare gli
elementi in un corpo unico interagente. In questa
sintesi perimetrale, si intuisce l’idea
dell’ammasso!
Certo questa idea l’ho dovuta costruire
passeggiando di galassia in galassia, muovendo i
tasti direzionali della pulsantiera Wi-Fi,
realizzando così percorsi più veloci della luce!
In questo campo
pressoché sterminato, si
alternano vorticosamente
sentimenti contrastanti e
“il silenzio eterno degli
spazi infiniti mi
sgomenta”!


Le galassie più emergenti
sono apparse la NGC
1097 , una spirale barrata
e un’altra molto simile la
NGC 1365, denominata
Fornax A. Sotto a
quest’ultima, ai confini
con l’Eridano, si
distendeva un pullulare
oceanico di altre galassie


più o meno luminose. In visione binoculare, con
un campo apparente di 100°, l’immersione nella
scena è totalizzante!

Non è solo un sopravvenire di insostenibili
vertigini a coinvolgere il corpo cosparso di brividi,
ma giunge come saetta trafiggente l’inevitabile
domanda fondamentale (Grundfrage), che
chiede: «perché qualcosa e non piuttosto il nulla?
».
Ci si attorciglia nelle spire del “perché” e non se
ne esce più fuori, come in un esistenziale
orizzonte degli eventi! E allora non è vero che il
cielo stellato riempie l’animo solamente di
ammirazione e venerazione. Forse spalanca abissi
“orridi e immensi”! Sicuramente apre a un nuovo
autocomprendersi dell’uomo, sia in termini fisici
che metafisici. Se da un lato dunque io sono parte
dell’universo, così da scomparire nel tutto con la
mia insignificanza di vivente, d’altro lato invece è
l’universo che viene contenuto dentro di me. È

A destra. Una magnifica
ripresa di NGC 1097, una
galassia a spirale barrata
distante circa 45 milioni di
anni luce, osservabile nella
costellazione della
Fornace. Crediti: ESO/
Robert Gendler
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