Coelum Astronomia - #229 - 2019

(Ben Green) #1

(^118) COELUM ASTRONOMIA
proprio “in me” che ha coscienza “di sé”. Ne è
conseguente il pensiero di una diversità
ontologica tra me, soggetto pensante e questo
terribile tutto, oggetto pensato, da cui tuttavia
materialmente provengo!
Queste sono le considerazioni che faccio tra me
pensando sotto questo cielo “che sì benigno
appare in vista” ma che poi rivela le sue oscurità
più insondabili e terrificanti!
Osservare con due occhi, così potentemente, non
ti preserva più nell’ancoraggio terrestre che
invece tranquillizza la visione monoculare. Si fa
un salto vero nella sospensione del vuoto. E si ha
paura di caderci dentro!
Nei giorni tra la prima osservazione e la sesta, mi
sono quasi abituato alla reiterata osservazione di
due giganti globulari, Omega Centauri e 47
Tucanae. Il primo, appena fatto buio, era a 30°
sopra l’orizzonte. Ha una regalità distintiva e
imponente che signoreggia nella sua primazialità
assoluta. È immenso! Si va oltre il bello e si
percepisce il sublime di cui è impossibile riferire
alcunché...
Il secondo è esplosivo! Ha un nucleo molto denso
che si espande dal centro alla periferia come un
fuoco d’artificio. Anch’esso è enorme e occupa
tutto il campo degli Ethos 17 mm.
L’occhio si abitua subito a questo nuovo standard
qualitativo e quantitativo. E allora avviene, sul
piano emozionale, un processo contrario: ci si
stupisce delle ridotte dimensione degli altri
“fratelli minori”, della loro scarsità volumetrica,
quasi da sembrare spogli. Questa percezione l‘ho
avuta osservando tre signor ammassi: NGC 6752
nel Pavone (terzo più luminoso), M 22 nel
Sagittario e M 4 nello Scorpione che ha tutta una
sua forma irregolare.
La serata è proseguita nell’osservazione di alcune
planetarie, tra queste la bellissima NGC 1369 nel
Tucano, estesa un po’ meno della Helix. Qui al
centro, una nana bianca manifesta sfacciata la sua
presenza. Se penso invece a quante notti siamo
stati a tribolare per cercare di intravvedere la
debolissima nana in M 57!
Sotto. L’ammasso globulare M 4, ripreso dai telescopi ESO a La Silla in Cile. Crediti: ESO.

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