Coelum Astronomia - #229 - 2019

(Ben Green) #1

(^136) COELUM ASTRONOMIA
NGC 1866: Un Insolito
Caleidoscopio Stellare
Le Meraviglie del Cosmo
di Barbara Bubbi - Universo Astronomia
Un abbagliante caleidoscopio di gemme stellari
risplende in questa immagine del Telescopio
Spaziale Hubble, che inquadra l’ammasso
globulare NGC 1866, situato alle periferie della
Grande Nube di Magellano a 160.000 anni luce di
distanza dalla Terra.
Gli ammassi globulari sono raggruppamenti
sferoidali di stelle legate gravitazionalmente, in
orbita attorno al centro di una galassia. Anche se
rimangono ancora questioni irrisolte, disponiamo
ormai di una conoscenza piuttosto ampia sugli
ammassi globulari in orbita attorno alla Via Lattea,
mentre lo studio degli ammassi globulari
appartenenti ad altre galassie è appena agli inizi.
La Grande Nube di Magellano ospita una ricca
popolazione di ammassi, e questo la rende un
laboratorio ideale e vicino per studiare la nascita e
l’evoluzione delle stelle.
In generale le osservazioni effettuate sugli
ammassi globulari hanno rivelato che gran parte
delle loro stelle hanno un basso contenuto di
metalli (elementi più pesanti di idrogeno ed elio)
tanto che questi oggetti vengono considerati tra i
più antichi del cosmo.
Secondo gli scienziati, infatti, le prime stelle
venute alla luce dopo il Big Bang erano costituite
interamente di elementi come idrogeno, elio e
piccole quantità di litio. Quelle stelle primordiali
hanno in seguito prodotto, nei loro nuclei,
elementi più pesanti e li hanno sparsi nel cosmo
esplodendo come supernovae. La successiva
generazione di stelle si è quindi formata
all’interno di nubi ricche di materiale contenente
questi metalli che sono stati inclusi nella
composizione delle nuove stelle. Il contenuto di
metalli, o metallicità,
delle stelle nell’Universo
è perciò aumentato via
via che proseguiva il
ciclo di vita e morte
stellare. Come risultato,
dunque, il basso tasso di
metallicità delle stelle
che popolano gli
ammassi globulari è
indicativo della loro
antica età.
Scoperto dall’astronomo
scozzese James Dunlop
nel 1826, NGC 1866 è
situato abbastanza
vicino a noi da potern
studiare singolarmente
le stelle che lo
costituiscono. Gli
astronomi hanno
scoperto che, in questo
sfavillare di astri lucenti,
coesistono differenti
generazioni di stelle che
rendono NGC 1866 un
ammasso insolito in
quanto ricco sia di stelle
antiche sia di stelle
sorprendentemente
giovani. Il variegato
assortimento della sua
popolazione stellare è
ben apprezzabile dalla
varietà di colori delle
stelle che appaiono

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