UNO SCATTO AL MESE
di Giorgia Hofer
138 COELUM ASTRONOMIA
Andiamo a caccia delle
sottilissime falci lunari
La Luna è sicuramente lo spettacolo che più di
tutti ha da sempre affascinato l’umanità. Avendo
un moto regolare, ha insegnato agli uomini
innanzitutto il concetto del tempo ma ha avuto e
ha tuttora la capacità di elevare il cuore di poeti,
scrittori e artisti che, dalla notte dei tempi, le
dedicano pagine e pagine di versi, in grado di
infondere emozioni con una forza creativa e una
profondità di espressione incredibile.
Anch’io sono sempre stata stregata dal nostro
satellite naturale, ricordo ancora con emozione la
prima volta che osservai la Luna con il piccolo
binocolo di mio padre. I suoi crateri così ben
definiti, i suoi mari così vasti e immensi, il suo
mutare giorno dopo giorno... Tutto questo ha
sempre catturato la mia fantasia e fatto nascere in
me delle sensazioni difficili da spiegare a parole.
Ai tempi della scuola provai a raffigurare i
paesaggi magici e le splendide situazioni che mi si
presentavano, purtroppo però la mia scarsa
attitudine al disegno fece sopire questa spinta che
invece, fortunatamente, poi ritrovai quando
scoprii la fotografia astronomica.
Abbiamo già parlato in tanti articoli di come
riprendere la Luna: durante il plenilunio al suo
tramontare dietro una bella montagna o al suo
sorgere, oppure ancora durante un’eclisse come lo
scorso luglio. Anche questo mese avremo la
fortuna, meteo permettendo, di poter osservare
una bella eclissi di Luna, durante la notte del 21
gennaio 2019, ma dato che appena cinque mesi fa
abbiamo visto come riprendere la Luna rossa,
preferisco non ripetermi per non annoiare.
In alto. La sottile falce di Luna calante (di 27 giorni e
22 ore) con Venere la mattina del 18 ottobre 2017.