Coelum Astronomia - #229 - 2019

(Ben Green) #1

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parziale – provocando così un piccolissimo, ma
rilevabile, oscuramento della stella. Gli esopianeti
intorno a stelle madri più piccole ne bloccano una
frazione maggiore di luce durante un transito,
rendendo queste eclissi periodiche molto più
facili da rilevare rispetto a quelle associate a
stelle più grandi.


Finora, solo una piccola parte degli esopianeti
rilevati con questo metodo erano di dimensioni
pari o inferiori alla Terra. Tuttavia, le piccole
dimensioni delle stelle bersaglio di Speculoos,
combinate con l’alta sensibilità dei suoi telescopi,
consentono il rilevamento di transiti di pianeti di
dimensioni terrestri situati nella zona abitabile.
Questi pianeti saranno ideali per le osservazioni
di follow-up con grandi strutture da terra, come il
futuro ELT (Extremely Large Telescope) o dallo
spazio.


«I telescopi sono equipaggiati con camere
estremamente sensibili nel vicino infrarosso»,
spiega Laetitia Delrez del Cavendish Laboratory,


Cambridge, co-investigatrice dell’equipe
Speculoos. «Questa radiazione è un po’ al di là di
ciò che gli occhi umani possono vedere, ma è
l’emissione primaria delle stelle deboli che
saranno il bersaglio di Speculoos».

I telescopi sono stati costruiti dalla società
tedesca Astelco e sono protetti da cupole
realizzate dal produttore italiano Gambato. Il
progetto riceverà il sostegno dei due telescopi
Trappist da 60 cm, uno presso l’Osservatorio di La
Silla dell’ESO e l’altro in Marocco. A tempo debito,
il progetto includerà anche Speculoos Northern
Observatory e Saint-Ex, attualmente in costruzione
rispettivamente a Tenerife, in Spagna, e a San
Pedro Mártir, in Messico.

«Questi nuovi telescopi ci permetteranno di
indagare nell’Universo mondi vicini e simili alla
Terra in modo più dettagliato di quanto avremmo
potuto immaginare solo dieci anni fa», conclude
Gillon. «Questi sono tempi veramente straordinari
per la scienza dei pianeti extrasolari».
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