Coelum Astronomia - #229 - 2019

(Ben Green) #1
(YNAO) con il telescopio Lijiang 2,4 metri, hanno
ottenuto rispettivamente altri due spettri. Il
maggior diametro dei telescopi cinesi ha
permesso di stabilire che la supernova è offuscata
dalle polveri della galassia e i gas eiettati
dall’esplosione viaggiano a una velocità di circa
13.500 km/s.

L’astrofilo giapponese Koichi Itagaki vanta una
pre-discovery con un’immagine ottenuta la notte
precedente la scoperta, con la supernova che
appariva di mag. +15,1.

La SN2018ivc in M 77 non è stata però la
supernova più luminosa del 2018, ma è stata
superata in fatto di luminosità da altre tre
supernovae. La SN2018aoz scoperta sempre dal
DLT40 nella galassia NGC 3923 è stata la più
luminosa del 2018, raggiungendo la notevole
mag. +12,7 seguita da due supernovae entrambi di
mag. +12,8 e cioè la SN2018pv scoperta
dall’astrofilo giapponese Masaki Tsuboi e la
SN2018gv scoperta dal più famoso astrofilo
giapponese Koichi Itagaki.

Ma veniamo alle dolenti note che hanno
caratterizzato questo sterile 2018, in fatto di
scoperte per gli astrofili italiani che si
cimentano nella ricerca di
supernovae extragalattiche.
Il nostro ISSP (Italian Supernovae
Search Project), per la prima volta

dalla sua nascita nel 2011, non
riesce a salire sul podio delle scoperte e chiude al
quarto posto.
La classifica per l’anno appena concluso vede al
primo posto con ben 16 scoperte il team
americano capeggiato da Tim Puckett e Jack
Newton, seguiti al secondo posto dai
neozelandesi/australiani del programma BOSS con
a capo Stuart Parker che hanno messo a segno 9
centri, al terzo posto il veterano astrofilo
giapponese Koichi Itagaki che da solo ha realizzato
8 scoperte.
Come detto in precedenza quest’anno il nostro
ISSP non riesce a salire sul podio e con solo 3
scoperte si piazza la quarto posto insieme
all’astrofilo polacco Jaroslaw Grzegorzek.

Sono lontane le incredibili performance del 2011,
del 2013 e del 2015 con ben 19 scoperte per
ognuno di questi anni. Per fortuna nel 2018
abbiamo avuto anche una scoperta italiana al di
fuori del progetto ISSP, con l’esperto Giancarlo
Cortini. Discorso a parte va invece fatto per Mirko
Villi che in questo 2018 ha messo a segno
numerose scoperte, ottenute però su immagini
professionali grazie alla sua collaborazione con gli
americani del CRTS Catalina.

A sinistra: SN2018rz in NGC5618,
sopra: SN2018amb in UGC4870.
Immagini ottenute da Paolo Campaner
con un riflettore da 400mm F.5,5.

(^164) COELUM ASTRONOMIA

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