Coelum Astronomia - #229 - 2019

(Ben Green) #1
distanza assicura che la differenza di luminosità
percepita sia unicamente intrinseca: la stella
meno luminosa non appare quindi tale poiché si
trova a una distanza superiore rispetto a quella
più luminosa. Studiando quindi un ammasso in cui
le stelle sono localizzate alla medesima distanza
da noi osservatori, queste possono essere
facilmente classificate in base alla loro luminosità
apparente che, in tal caso, riflette proprio quella
intrinseca.

Un’ulteriore proprietà degli ammassi stellari è che
le componenti sono nate, parlando in tempi
astronomici, contemporaneamente, avendo quindi
la stessa età. Con ogni probabilità, le nubi di gas
dalle quali si formano gli ammassi stellari aperti
come le Iadi hanno composizione omogenea,
proprietà che si riflette sul contenuto chimico
delle stelle che hanno, quindi, lo stesso mix di
elementi. Se si riuscissero a determinare con

precisione le età di molti ammassi stellari, si
avrebbe un ottimo quadro di come è cambiata la
composizione del gas interstellare durante la vita
della Via Lattea. Allo stesso modo in cui le
stratificazioni rocciose mostrano la storia
geologica della Terra, così gli ammassi stellari
offrono un campionario di stelle situato nella
Galassia che è sempre in continua evoluzione.
Sfortunatamente, questi non sono,
geologicamente parlando, “ordinati in
successione” attorno a noi, ragione per la quale è
certamente non facile disporli nel giusto “ordine”
come più facilmente accade per i geologi.
Al contrario degli ammassi cosiddetti “globulari”,
gli ammassi “aperti” sono composti da stelle
giovani. Sono di dimensioni generalmente più
piccole, presentano anche un minor numero di
componenti, possiedono forme tutt’altro che
definite e si trovano sparsi nel disco galattico. In
termini astrofisici, le Iadi sono sicuramente il più

Sotto. Una bella ripresa a largo campo della regione celeste in cui dimora il gigante Orione e, sulla destra, il
Toro, con Aldebaran e l’ammasso delle Iadi. Sull’immagine è riportata la posizione di Betelgeuse (Alfa
Orionis), stella nei pressi della quale si trova l’origine dell’ammasso delle Iadi. Ripresa di Cristian Fattinnanzi.


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