Addio al premio Nobel
Riccardo Giacconi
di Redazione Media Inaf – Media INAF
(^22) COELUM ASTRONOMIA
Nato a Genova il 6 ottobre 1931, Riccardo
Giacconi, premio Nobel per la Fisica nel 2002 per
il suo lavoro pionieristico nel campo
dell’astronomia a raggi X, è morto domenica 9
dicembre all’età di 87 anni.
«Riccardo si era formato nella scuola di Beppo
Occhialini, a Milano», ricorda il presidente
dell’INAF Nichi D’Amico, «una scuola alla quale un
pezzo del nostro INAF appartiene, e nella quale
continua a riconoscersi. Ricordo che da studente
universitario, a metà degli anni Settanta, ebbi il
privilegio di seguire un corso tenuto da
Bruno Rossi, già professore al Mit e
fondatore negli Stati Uniti di American
Science and Engineering, che aveva
accolto già da alcuni anni il Giacconi
giovane pioniere, entusiasta e
determinato. Ricordo l’affetto e
l’ammirazione con cui Bruno Rossi
descriveva il personaggio, peraltro già
famoso, che poi divenne il fondatore
indiscusso dell’astronomia a raggi X. E
quando ebbi il piacere e l’onore di
conoscerlo personalmente, rimasi
inevitabilmente affascinato dal suo
carisma».
Nel 1956 Giacconi lasciò Milano per
trasferirsi negli Stati Uniti, dove si
occupò di strumentazione per
l’astronomia X, dapprima, tra la fine degli
anni Cinquanta e l’inizio degli anni
Sessanta, con rilevatori a bordo di razzi,
e in seguito, all’inizio degli anni Settanta,
con Uhuru, il primo satellite per
l’astronomia X. La ricerca pionieristica di
Giacconi proseguì nel 1978 con Heao-2
(Einstein Observatory), il primo
telescopio spaziale con imager a raggi X, e in
seguito con Chandra, lanciato nel 1999 e tuttora
in funzione.
Giacconi ha dato un contributo fondamentale
anche all’astronomia ottica e infrarossa. Nel 1981
divenne il primo direttore dello Space Telescope
Science Institute, ponendo le basi per l’enorme
successo dello Hubble Space Telescope. Dal 1993
al 1999 fu direttore generale dell’ESO, proprio
negli anni in cui si costruiva il Very Large
Telescope.