Marzo: ci ha lasciati Stephen Hawking
Il terzo mese del 2018 sarà probabilmente
ricordato tristemente per la scomparsa di uno dei
fisici e cosmologi più importanti e celebri dei
nostri tempi: si è spento all'età di 76 anni Stephen
Hawking, noto, tra l'altro, per le sue teorie sui
buchi neri e sull’origine dell’Universo. Se n’è
andato “in pace” nella sua casa a Cambridge nelle
prime ore di mercoledì 14 marzo. Presenza di
spirito, forza di volontà, una forte ironia e un
pizzico di irriverenza hanno sempre caratterizzato
la sua vita e i suoi successi nella ricerca, contro
ogni pronostico, per oltre 50 anni di vita. Infatti,
nonostante a 22
anni gli sia stata
diagnosticata una
rara forma di SLA e
pochi anni di vita,
dopo un primo
momento di
sconforto ha deciso
di non darsi per
vinto, di non
arrendersi alla
malattia e di portare
avanti la sua grande
passione per la
fisica, l’astronomia ela conoscenza in generale. Da una sedia a rotelle
progettata su misura, grazie a un computer e un
sintetizzatore vocale, resosi necessario dopo una
pesante polmonite, ha continuato il suo lavoro di
ricercatore e divulgatore, senza mai lasciarsi
fermare da nulla. Dopo le sue ricerche sui buchi
neri e le origini dell’Universo prese la cattedra che
fu di Isaac Newton, diventando Professore
Lucasiano di Matematica all’Università di
Cambridge, e da lì si dedicò al grande sogno di
tutti i fisici teorici: la “Teoria del Tutto”. Una teoria
unificatrice in grado di unire le due grandi teorie