Coelum Astronomia - #229 - 2019

(Ben Green) #1
inquietato non poco il team,
che ha cominciato a temere
che New Horizons non si
trovasse sulla giusta rotta
verso Ultima Thule. C'era la
concreta possibilità di mancare
il bersaglio, una prospettiva
orribile!

Finalmente però, il 17 luglio
2017 cinque squadre di
Osservatori in Argentina si
sono trovati nel posto giusto e
al momento giusto per
catturare la fugace ombra
di MU69. I risultati permisero
non solo di raffinare i calcoli orbitali relativi al
KBO (cosa essenziale per regolare la rotta della
sonda) ma hanno anche fornito preziose
informazioni sulla forma dell'oggetto.
Infine, anche l'occultazione del 4 agosto 2018,
osservata dal Senegal e dalla Colombia, ha avuto
successo permettendo di affinare ulteriormente i
parametri orbitali di Ultima Thule.

Dalle occultazioni è emerso che la forma di 2014
MU69 è molto strana e particolare, probabilmente
bilobata: una forma allungata con due
rigonfiamenti agli estremi, come se fosse
composto da due corpi a contatto, qualcosa di
simile al nucleo della cometa 67P/Churyumov-
Gerasimenko studiata dalla missione ESA Rosetta.
Il suo diametro è compreso tra i 25 e i 30 km ed è
tutt'altro che sferico. Complessivamente Ultima
Thule risulta di un ordine di grandezza superiore
alle dimensioni medie degli oggetti tipici della

Fascia di Kuiper, risultando circa 1.000 volte più
massiccio dei nuclei cometari provenienti dalla
regione. In confronto a Plutone, invece, è circa 100
volte più piccolo.

Ma le osservazioni dirette di 2014 MU69 da parte
della sonda New Horizons non possono fornire
risposte più sicure?
Prima di tutto bisogna dire che nonostante la
sonda si trovi ben più vicina al bersaglio rispetto a
noi, il KBO nelle riprese effettuate con la potente
fotocamera di bordo LORRI si mostra ancora come
un puntino luminoso: troppo piccolo per ottenere
informazioni significative. La situazione rimarrà
sostanzialmente invariata fino a pochi giorni prima
il flyby. Le immagini trasmesse da New Horizons
tuttavia hanno consentito di affinare
ulteriormente la rotta, confermando la posizione
del corpo celeste da raggiungere (vedere box a
pagina 88).

(^86) COELUM ASTRONOMIA
regolare la rotta. Ma se anche il team di missione
avesse voluto pianificare un'esplorazione della
Fascia di Kuiper, le conoscenze dell'epoca erano
troppo limitate e nessuno strumento disponibile
era sufficientemente sensibile per osservare la
remota regione in cerca di un obiettivo (il
Telescopio Spaziale Hubble venne inaugurato nel
1992 ma venne dotato di un sensore
sufficientemente sensibile solo nel primo
decennio del XXI secolo).
Possiamo dire quindi che, anche se le Voyager
hanno volato ai margini della Fascia di Kuiper, la
New Horizons sarà la prima sonda a viaggiare nel
suo cuore, dotata di tutto il necessario per
esplorare quella remota regione.
L'Osservatorio volante SOFIA (Stratospheric
Observatory for Infrared Astronomy). Crediti:
NASA.

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