Sopra. Crediti: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Southwest Research Institute
Considerando tutte le incognite, il team aveva
pianificato anche una seconda opzione di sorvolo,
una opzione più conservativa e meno rischiosa.
Fino a pochi giorni prima del flyby, è stata
condotta una campagna di analisi dei rischi
chiamata "hazard avoidance observation", iniziata
a fine novembre e culminata nel meeting dello
scorso 16 dicembre, quando è stata stabilita la
rotta finale di avvicinamento. Sfruttando
eventualmente l'ultima delle 5 "Correction
Maneuvers" ossia "manovre di correzione di rotta",
la New Horizons si sarebbe portata su una
traiettoria di volo più sicura, a 10.000 km da
Ultima Thule. In questo caso, l'istante del flyby
sarebbe stato posticipato alle 06:59:01,74 ora
italiana.
Il piano B
Con lo strumento Ralph, il team ha in programma
di acquisire immagini a colori di Ultima Thule con
risoluzione fino a 330 metri per pixel e mappare la
composizione della superficie a una risoluzione di
1,8 km per pixel. Via via che la sonda si farà più
vicina a 2014 MU69 inoltre verrà impiegata una
tecnica di imaging stereografica per mappare la
topografia superficiale con un dettaglio di circa 80
metri per pixel.
In ogni caso, al di là di tutto, sicuramente la data
del sorvolo stabilirà dei nuovi record: non solo
quello per il sorvolo più ravvicinato di un KBO, ma
anche quello per il tempo più breve intercorso tra
la scoperta di un oggetto e la sua esplorazione da
parte di un veicolo spaziale (solo 4,5 anni). Si
tratterà di un altro momento davvero storico!
A sinistra. I due
cerchi concentrici
rappresentano le
due possibili
distanze di flyby.
Alla fine si è
optato per quella
più interna.
Crediti: NASA/
JHAPL/SWRI