Professional Photoshop N.35 — Gennaio-Febbraio 2017

(coco) #1

Professional Photoshop 29


Il cliente più difficile?
Tutti i clienti sono difficili a loro modo. Specialmente
quelli che ti chiamano a tutte le ore e nei giorni festivi...
Dipende da come li abbiamo abituati. Talvolta però è
un problema di incomprensione e di definizione dei
ruoli: giusto che il lavoro lo svolga il professionista in
completa autonomia, ma bisognerebbe anche imme-
desimarsi nel cliente, che conosce la sua azienda meglio
di chiunque altro. A me può capitare di lavorare per un
orafo così come per una squadra di hockey su ghiaccio.
Se capitasse ora come ora io non conoscerei nulla di
entrambi. Sta all’azienda cliente farti sentire parte del
proprio mondo. Detto questo, nella
vita capitano clienti buoni o cattivi,
rispettosi della nostra professione
o meno. Se si ama questo mestiere
però non bisogna abbattersi mai e
cercare sempre un cliente migliore
di quello precedente.


Come organizzi oggi
il tuo workflow?
Ogni anno cerco di cambiare
qualcosa per non fossilizzarmi in
una consueta routine quotidiana,
forse per la mia infinita ricerca a
migliorare l’aspetto organizzativo
del lavoro. Alterno l’attività di progettista con quella di
docente: due volte a settimana insegno alla Scuola
Internazionale di Comics di Napoli. Negli altri giorni
svolgo il lavoro da art director e designer freelance. Mi
sveglio abbastanza presto, cerco di rilassare la mente e
concentrarmi sulla lista delle cose da fare, sia per conto
di agenzie che per clienti diretti. Al mattino concentro


gli impegni che richiedono più creatività perché sono al
massimo della carica ed elasticità mentale. Normalmen-
te, per svolgere un brief lavorativo parto da una ricerca
su quanto è stato fatto in precedenza in riferimento a
mission e target, ma anche a stili che ritengo idonei per
la tipologia di progetto. In particolare piattaforme quali
Behance, Dribbble e Pinterest, sono davvero adatte allo
scopo. Cerco di capire quali sono gli aspetti da cui trarre
spunto, quali da non prendere in considerazione e quali
da migliorare. La mia attività prevede, per la maggiore,
creazione di brand identity, ritocco e post-produzione
di immagini, advertising, packaging design e interfacce
grafiche. Nel pomeriggio
svolgo invece compiti, per così
dire, più tecnici. Come la
trasformazione in css e pagine
web delle interfacce che ho
realizzato. È chiaro che questo
piccolo quadro quotidiano
può subire delle modifiche,
nel caso di riunioni, brain-stor-
ming di agenzia o viaggi per
clienti e fiere.

Domanda fatidica: quali
progetti hai per il futuro?
Ci sono un paio di idee
ambiziose per l’immediato futuro a cui sto già
lavorando ma per scaramanzia meglio lasciare
tempo al tempo. Mi piacerebbe comunque conti-
nuare ad alternare l’attività di docente con quella di
designer, come avviene oggi. Il mio sogno, magari tra
qualche anno, sarebbe una nuova esperienza
all’estero. Ora collaboro con Yeeply, in Spagna, e con
un’agenzia londinese. In passato ho avuto delle colla-
borazioni importanti con agenzie e clienti tedeschi
ma vivere sul posto e confrontarmi con altre realtà e
altre culture avrebbe un sapore diverso.

Infine se dovessi dare tre consigli a chi desidera
accostarsi alla grafica e alla post-produzione
professionale?
Innanzitutto, deve essere una persona capace di vivere
questo lavoro con passione perché solo in questo
modo potrà dare i frutti sperati. Sono convinto che le
persone valide non passeranno inosservate. Secondo: il
talento non basta: preferisco una persona con qualco-
sina in meno in quanto a creatività ma che sia più
affidabile, risolutivo, estroverso, caparbio, maturo e che
non vada in panico. Terzo: stare al passo con i tempi,
continuare a studiare e ad aggiornarsi sempre. È un
mondo in continua evoluzione e come tale va seguito.
E poi non c’è mai limite al sapere. n

Biagio Di Stefano


“Photoshop è uno
strumento indispensabile
per me, lo utilizzo
praticamente tutti i
giorni sviluppando di
tutto, da elaborazioni per
l’advertising a interfacce
grafiche, da illustrazioni
al lettering”

Progettazione
del font Negg
commissionato
dall’omonima azienda.
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