Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1
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del tutto impossibile, che un bambino così piccolo possa comprendere le parole
utilizzate da un adulto per descrivere, ad esempio, un assassinio.
Una ulteriore obiezione che può essere portata alla possibilità della crip­
tomnesia - almeno in alcuni casi - deriva dalla conoscenza dimostrata da talu­
ni soggetti di fatti privati occorsi alla personalità precedente, fatti che non posso­
no essere stati pubblicizzati come dettagli relativi ad un omicidio. Nel capitolo 3,
ho già dato un esempio della conoscenza di tali dettagli di vita privata quando
ho raccontato che, Gopal Gupta, sapeva che Shaktipal Sharma aveva tentato di
farsi prestare dei soldi dalla moglie. Altri due _eccellenti esempi possono essere
rinvenuti nei casi di Swarnlata Mishra e Erkan Kilic. Swarnlata, infatti, raccontò
che la sua precedente personalità e un'altra donna erano state invitate ad un ma­
trimonio che si teneva in un altro villaggio (di cui ella fece il nome), ove ebbero
difficoltà a trovare una toilette. Erkan Kilic, invece, sapeva che un orologio da
polso che la sua precedente personalità aveva dato ad un amico presentava dei
segni lasciati dai denti (8).
L'ultima obiezione che nutro nei confronti della criptomnesia, è ancora più
rilevante di quelle di cui ho parlato in precedenza. Questi casi non consistono
soltanto di una serie di informazioni comunicate a parole e, la loro interpretazio­
ne, deve prendere in considerazione anche il comportamento insolito che la
maggior parte di tali bambini affianca alle affermazioni sulla sua precedente esi­
stenza. Nel caso di Pushpa, ad esempio, supponiamo che, mentre la bambina si
trovava al mercato delle verdure, avesse sentito parlare dell'accoltellamento del­
la ragazza Sikh di cui affermava di ricordare la vita. Questo fatto potrebbe spie­
gare perché la bambina sapesse tutti i particolari a proposito della vita della de­
funta ragazza Sikh, ma non perché avesse finito per identificarsi con lei; né per­
ché dimostrasse un insolito interesse nei confronti della religione Sikh (la sua fa­
miglia era Indù), una particolare fobia per i coltelli e un forte attaccamento alla
famiglia della ragazza assassinata. Tale comportamento è parte di un ruolo globa­
le; è un aspetto della personalità che trascende la mera conoscenza verbale. Si
potrebbe supporre che, se Pushpa era giunta a credere di essere stata accoltella­
ta nella sua vita precedente, la fobia per i coltelli sarebbe logicamente diventata
parte di tale credenza. Ugualmente, si potrebbe cercare di spiegare gli altri suoi
comportamenti, come espressioni di una sua forte convinzione di aver vissuto
realmente la vita che affermava di ricordare. Tuttavia, questa interpretazione non
spiega come mai una bambina cerchi ad ogni modo di assumere l'identità di una
ragazza assassinata.
Sebbene ritengo che la criptomnesia sia una spiegazione alquanto improba­
bile per questi casi, non posso dire altrettanto della paramnesia, che rappresenta
il termine tecnico per indicare le distorsioni e le inesattezze presenti nei ricordi
degli informatori. Se dovessi istruire qualcuno per fargli svolgere una funzione di


(8) Questioni familiari private note ai soggetti
Altri esempi di questioni familiari note solo ai membri della famiglia, dei quali però i soggetti rivela·
no una certa conoscenza, si presentarono nei casi di Ismail Altinkilic, Maung Yin Maung, Imad Elawar,
Rabih Elawar e Ratana Wongsombat. (Nel citare tali esempi, non mi sono limitato solo ai casi a« lunga
distanza »; parecchi dei soggetti menzionati vivevano infatti nelle stesse comunità delle loro precedenti
personalità).

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