Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1
208 l Bambini che ricordano altre vite

era addirittura più anziano di uno dei suoi attuali genitori (23). Egli potrebbe d}
re, ad esempio, di essere stato il nonno della sua attuale madre e, quel che è peg­
gio, potrebbe comportarsi come se le cose stessero ancora così. Il risultato di m
simile comportamento può dipendere, in minima parte, da quell'insieme di b:­
nevolenza ed egoismo che caratterizzano l'atteggiamento di un nonno nei cm­
fronti della sua nipotina e viceversa.
Si può inoltre verificare un rapporto di tensione fra il soggetto ed uno dei
suoi genitori, se egli afferma di aver avuto una particolare relazione con l'ahro
genitore nella sua precedente vita. Nel capitolo 3, il caso di Michael Wright inu­
stra proprio questa possibilità; ho parlato anche di altri tre casi in cui i soggetti
affermavano di essere stati sposati in prime nozze con uno dei loro genitori. Il
caso della Finlandese Taru Jarvi creò una notevole serie di situazioni imbaraz­
zanti. Ella asseriva che, nella precedente vita, era stata il primo marito della sua
attuale madre e fece di tutto per sbarazzarsi di suo padre poiché riteneva che né
lei né sua madre « avessero alcun bisogno di lui » (24).
Sono pochi i casi in cui il soggetto ha affermato di aver avuto nella prece­
dente vita una relazione con uno dei suoi attuali genitori, non basato su un lega­
me affettivo, ma piuttosto sull'animosità se non addirittura sull'odio (25). Ho
pubblicato un solo rapporto dettagliato su questa casistica, quello di Zouheir
Chaar del Libano. Egli ricordava la vita di un uomo che aveva litigato animata­
mente con la madre per stabilire chi dei due avesse diritto ad utilizzare l'acqua
per irrigare i campi. Ognuno infatti accusava l'altro di rubare di nascosto la pre­
ziosa acqua. Quando Zouheir cominciò a parlare, iniziò subito ad accusare la
madre di rubargli l'acqua. La donna prese questi suoi attacchi con molta saggez­
za e comprensione e, in pochi anni, il rancore del bambino si estinse.
Nel caso di Zouheir, il bambino stabilì le basi per esprimere il suo risenti­
mento e la madre poté così ricordare le animose dispute per poter utilizzare l'ac­
qua per irrigare i campi, anche se non arrivò mai ad ammettere di essere stata
nel torto. In altri casi, tuttavia, un bambino può manifestare una particolare ani­
mosità nei confronti di un genitore, senza dare alcuna spiegazione del suo com­
portamento. Se ciò accade in una cultura in cui la reincarnazione viene conside­
rata come un fenomeno reale, il genitore potrà comportarsi in modo adeguato e
costruttivo non attribuendo l'ostilità ad un suo torto nei confronti del bambino,


(23) Affermazioni da parte dei soggetti di appartenenza ad una classe sociale superiore a quella dei
genitori
I casi di Hair Kam Kanya, Chaokhun Rajsuthajarn, Thiang San Kla e Maung Yin Maung mettono in
luce una tale caratteristica.
(24) Soggetti che ricordano di essere stati sposati in primo matrimonio con uno dei loro genitori
Gli altri due casi che illustrano una tale fenomenologia, sono quelli di Ma Tin Tin Myint e di Asha
Rani.
(25) Animosità verso i genitori derivante da una vita precedente
Ho delle informazioni di seconda mano riguardanti due casi avvenuti in Libano in cui un bambino
ricordava la vita di un uomo che era stato ucciso dal suo attuale padre. In uno dei due casi, il bambino
punì il padre rimproverandolo continuamente per il crimine commesso. L'altro bambino adottò invece
una differente strategia; rimase in silenzio finché non raggiunse l'età adulta. Si procurò poi un fucile, o t·
tenne un passaporto ed il visto consolare. Così equipaggiato, mise suo padre di fronte al crimine prece­
dentemente commesso, gli sparò e partì dal Libano. Ovviamente, entrambi i casi si avvicinavano moltissi­
mo al mio campo di indagine.

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