Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1

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la memoria comportamentale di un braccio destro inutilizzato, abbia potuto in­
durre Ma Khin Sandi ad usare in modo preferenziale la mano sinistra.
Altri tre casi Birmani sono intimamente connessi con il problema di come
si sia sviluppato il mancinismo. Tutti e tre i soggetti di questi casi, avevano pa­
recchie dita di entrambe le mani deformate in modo congenito o addirittura
completamente assenti. Questi difetti di nascita, secondo le affermazioni dei sog­
getti e di altri testimoni, corrispondevano a ferite da taglio (fatte con una spada)
che le tre precedenti personalità ricevettero poco prima di venire uccise. Ognu­
no dei tre soggetti presentava maggiori deformazioni nella mano destra e, quindi,
una maggiore capacità di afferrare gli oggetti con la sinistra. I tre soggetti erano
perciò mancini, anche se mi riferirono che nelle loro precedenti esistenze utiliz­
zavano di preferenza la mano destra. (Non ho avuto modo di comprovare queste
affermazioni, sebbene abbia potuto verificare altri dettagli che i soggetti stessi mi
hanno riferito a proposito delle vite di cui avevano delle reminiscenze). Se, in fu­
turo, un bambino affermasse di ricordare la vita di uno di questi tre soggetti, non
mi sorprenderei se egli fosse mancino.

Segni e dzfetti di nascita

Nel capitolo 4 ho parlato dell'importanza di quei casi in cui i soggetti pre­
sentano dei segni o dei difetti di nascita. Ho anche spiegato perché, nel presente
volume, non sia il caso di affrontare l'argomento nei suoi dettagli. Tuttavia riten­
go sia giusto inserire un breve accenno a tale proposito perché, i segni ed i difet­
ti di nascita, sono presenti in ogni inventario di problemi biologici su cui la rein­
carnazione può contribuire a fare luce.


L unicità delHndivzduo

L'unicità dell'individuo (30) è un argomento su cui si può aprire un dibatti­
to senza fine, pieno di ipotesi e di interessanti teorie. Facciamo spesso delle spe­
culazioni a proposito delle origini dei tratti fisici e caratteriali dei nostri familiari
e dei nostri amici. Spesso si sente dire che una bambina ha preso, ad esempio, gli
occhi azzurri della nonna e l'ostinazione del nonno. Nelle conversazioni infor­
mati in cui è facile udire affermazioni di questo tipo, si presume di partenza che
sia possibile ereditare una vasta gamma di caratteristiche fisiche e di tratti com­
portamentali. Se si vuole dare una spiegazione ad una qualità insolita presente in
una persona ma che non è stata riscontrata in nessun altro membro della sua fa­
miglia, si potrà così presumere che egli l'abbia ereditata da un qualche lontano
antenato, persino da uno immaginario.
La genetica ci dice che l'unicità di un individuo (alla nascita) deriva princi-

(30) L'unicità dell'individuo
Ho tratto deliberatamente il titolo di questo sottoparagrafo da Medawar (1957) poiché desidero
mettere in dubbio l'idea che la nostra unicità derivi solo dalle istruzioni genetiche che ;ermettono lo svi­
luppo dei nostri involucri fisici.

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