National Geographic Italy - 11.2019

(Tina Meador) #1
Vestine Mukeshimana
ha trasportato persone
a bordo della sua moto
a Kigali per oltre
un decennio. Quando
ha cominciato la sua
attività, i colleghi
l’hanno incoraggiata,
mandandole clienti.
In Ruanda è normale,
dice, sostenere le
imprenditrici donne.

ragazzo mette in discussione la decisione di sua madre di dare la priorità


alla sua istruzione rispetto a quella della sorella, sostenendo che può


aiutarla nelle faccende domestiche e che questo compito non dovrebbe


ricadere solo sulla ragazza. Per Redempter Batete, 39 anni, una speciali-


sta di pari opportunità all’Unicef, insegnare ai bambini i diritti delle


donne è il prossimo passo.


Il Ruanda ha intrapreso da diversi anni un esperimento il cui punto di

partenza - il genocidio - si spera non si ripeta più. Kigali ha creato la


struttura legislativa per aiutare le donne a esprimere il loro potenziale e


ora sta lavorando alla loro emancipazione nel contesto domestico, ma è


possibile ottenere un cambiamento senza una robusta applicazione


dall’alto verso il basso?


Rubagumya, la parlamentare, conosce bene la sofferenza di sentirsi

emarginate e impotenti. La sua famiglia è tornata in Ruanda nel 1997.


Armata di diploma e zelo, sentendosi finalmente a casa, si è data da fare


per cambiare il suo paese, prima dal ministero dell’Istruzione e adesso


come parlamentare. È fiera della strada fatta e guarda al futuro: «Abbiamo


la cornice, abbiamo le politiche, abbiamo le leggi, abbiamo meccanismi


per farle rispettare, ma dobbiamo andare ancora avanti fino a quando


saremo del tutto liberi da ogni squilibrio». j


RUANDA 65
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