National Geographic Italy - 11.2019

(Tina Meador) #1
Quale sarebbe la missione per-
fetta per lei?
Il mio grande sogno rimane quello
di compiere una passeggiata spa-
ziale, un’attività extraveicolare. Nel
2014 purtroppo non è stato possi-
bile. Magari la prossima volta.

Potrebbe fare in modo di acce-
lerare la realizzazione di questo
progetto?
È diicile da prevedere. Quando si
programma una passeggiata nello
spazio non è sempre detto che alla
fine si farà. Potrebbe fare ritardo
un veicolo di rifornimento che tra-
sporta parti importanti. Possono
cambiare le priorità. Oppure si
cambia programma per altri mo-
tivi: sulla stazione spaziale si rompe
qualcosa, che deve essere riparato
prima. I tuoi desideri non contano.

In questo caso come si fa a evi-
tare di rimanere frustrati?

La frustrazione viene, ma poi
va superata. Ovviamente le tue
aspettative prima della missione
incidono molto su come la vivi. Ma
nello spazio ci sono cose più im-
portanti delle proprie aspirazioni.
Un egocentrico - uomo o donna -
non sarebbe mai scelto per far
parte del team.

L’ultima selezione dell’Esa ri-
sale a dieci anni fa. Quando ci
sarà la prossima?
Al massimo fra tre anni, credo.

L’arrivo di una nuova genera-
zione può essere uno svantaggio
per voi?
No, per carità! È ora! Non siamo più
dei ragazzini. Immagino che sarà
molto bello avere anche dei giovani
tra noi. Porteranno un entusiasmo
diverso e anche un modo diverso di
vedere le cose, è molto importante.
Ne sarò felice. j

A SINISTRA
L’ingegnere
aerospaziale
e pilota militare
Cristoforetti prepara
un esperimento
sugli effetti
della microgravità
sul sistema immunitario
a bordo della
Stazione spaziale
internazionale (ISS).

FOTO: SAMANTHA CRISTOFORETTI, ESA/NASA (IN ALTO); MATTEL (PAGINA A FIANCO) INTERVISTA 103

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