“FLASH SU JANE FONDA l’8 marzo 1972 in
Campo de’ Fiori. Telecamere si afol-
lano attorno a lei, la piazza è circon-
data dalla forza pubblica, le donne
sono - siamo - poche, una sessantina”.
Così la giornalista Adele Cambria
(1931-2015), testimone e narratrice di
una giornata particolare per il mo-
vimento femminista, ricorda quella
contestazione nel suo libro Nove di-
missioni e mezzo.
“Quando Jane sorride luminosa
e se ne va”, continua il racconto, “se
ne vanno anche le telecamere, tutte
dedicate all’attrice americana, che in
quel momento, nel suo paese, è oggetto
di critiche e polemiche per l’impegno
contro la Guerra nel Vietnam. [...] In-
tanto parte il corteo, anzi ‘la cortea!’”,
come proclama al megafono Alma Sa-
batini. Alma è un gran personaggio:
anglista, femminista, cofondatrice del
Movimento di liberazione della donna
[...] La sua parola d’ordine, ‘Cortea!’, è
una provocazione...Sarà lei a scrivere
il primo libro contro il sessismo nella
lingua italiana, pubblicato nel 1987
dalla Commissione Parità...”.
A queste righe l’autrice fa seguire il
resoconto di una carica di polizia in-
giustificata e violenta che pone fine
a quel pacifico raduno di protesta di
donne che, con slogan e cartelli sagaci
e dissacranti, erano scese in piazza per
rivendicare i propri diritti e la libertà di
gestire il proprio corpo. Anche grazie a
loro, da quel giorno, molto è cambiato.
—ALESSANDRA CLEMENTI
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“LA CORTEA”
8 MARZO 1972: A ROMA, NELLA PIAZZA DEL ROGO DI GIORDANO BRUNO,
UNA STORICA MANIFESTAZIONE DEI COLLETTIVI FEMMINISTI.
FOTO: CLAUDIO LUFFOLI, AP PHOTO
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