perché nel resto d’Europa ci sono donne alla guida di banche e istituzioni, di
quotidiani di storia centenaria e titolatissima, di paesi. In Italia le candidate
al Quirinale, a Palazzo Chigi, sono sempre nelle “rose”, nomi da bruciare, di
bandiera, da consumare come pasto di vigilia.
Questo paese - che tra la milza e il fegato del suo corpo tiene incidentalmente
la Città del Vaticano - non ha mai avuto un presidente del Consiglio donna, non
lo ha mai neppure pensato e dubito che nei prossimi anni accadrà, a meno che
non ci sia da fronteggiare una rovina imminente. Allora sì, allora quando tutto
è perduto si chiama una tecnica, una competente da far accomodare sul bordo
della scogliera di cristallo. Un passo avanti, e c’è il baratro. So di cosa parlo per
esperienza personale e diretta: ancora oggi, dopo quasi dieci anni dal mio con-
gedo, vengo presentata in pubblico come “l’unica direttrice donna” di un antico
quotidiano, oggi naturalmente e purtroppo chiuso. Era un’impresa impossibile,
e le molte donne che hanno contribuito a renderla una meravigliosa avventura
hanno pagato un prezzo personale altissimo.
Siamo al punto in cui le donne sono invitate a rassegne del cinema femminile;
quelle maschili sono semplicemente rassegne di cinema. Non ho mai visto un panel,
un cartellone di eventi, un seminario di formazione in cui sbadatamente le relatrici
fossero solo donne, a meno che non fosse annunciato come un evento femminile,
appunto. Il contrario è la norma, basta vedere una foto di una qualsiasi inaugura-
zione, un vertice, una riunione cruciale. Non sono maschili, quelli. Sono vertici.
Eppure sono ragazze, nel mondo, le persone che lo stanno cambiando. Bambine,
a volte, come Greta Thunberg. Capitane di navi di soccorso in mare, capitane
NOVEMBRE 2019
Letizia Marcantonio, madre
di Rossana Jane Wade,
sul suo letto con la foto
della figlia. «Ho fatto
il riconoscimento quando
l’hanno trovata ammazzata»,
dice. «Rossana aveva il viso
gonfio e livido. Anche
quando era nata, col fatto
che pesava 4,2 kg, era gonfia.
Ho pensato: come è arrivata se
ne è andata. E sono svenuta».
NATIONAL GEOGRAPHIC ITALIA