Internazionale - 01.11.2019

(Ron) #1

Perché la destra


ha vinto in Umbria


Matteo Salvini ha girato a lungo
la regione promettendo di
abbassare le tasse. La sinistra,
invece, non ha saputo dare
risposte sulla crisi economica.
Reportage da Orvieto

Angela Giuffrida, The Guardian, Regno Unito


golden power, i poteri speciali che permet-
tono all’esecutivo italiano di proteggere
aziende strategiche da compratori stranie-
ri. Nella relazione Conte ha fatto presente
a Fiber 4.0 che la presenza nel consiglio
d’amministrazione della società statale li-
bica permetteva al governo italiano di ap-
plicare il golden power. Nel giugno del 2018,
due settimane dopo, Conte è stato nomi-
nato presidente del consiglio, e lo stesso
mese il consiglio dei ministri ha approvato
un decreto che applicava il golden power nel
caso Retelit. Ma il decreto non è bastato,
perché Fiber 4.0 non è comunque riuscita
a ribaltare l’esito del voto.
Secondo i dati dello studio legale White
and Case, dall’introduzione della legge nel
2012 il governo italiano ha usato il golden
power in sei occasioni su 40 casi di acquisi-
zione straniera. Rocco Casalino, portavoce
del presidente del consiglio italiano, non
ha voluto rilasciare commenti sulla possi-
bilità che Conte abbia visto un conflitto
d’interessi nel suo lavoro per il consorzio
Fiber 4.0 e nella decisione del suo governo
di applicare il golden power. Casalino si è
inoltre rifiutato di commentare l’ipotesi
che Conte fosse consapevole di lavorare
per un fondo sostenuto dalla segreteria di
stato vaticana.


Una coincidenza
Mincione ha dichiarato al Financial Times
di non aver mai incontrato Conte, e che il
futuro presidente del consiglio era stato
scelto da un altro studio legale che lavora-
va con il consorzio. Secondo Mincione la
nomina di Conte alla guida del governo
italiano sarebbe stata una “coincidenza”,
mentre sul possibile conflitto d’interessi
ha parlato di “circostanza sfortunata”. E ha
aggiunto: “Quale beneficio avrei tratto dal
golden power? Non ha prodotto nemmeno
un centesimo di profitto o di perdite per
me. Nessuno ne ha beneficiato né ha perso
denaro”.
Gianluca Ferrari, responsabile per gli
investimenti del fondo Shareholder Value,
ha dichiarato che questo genere di conflit-
to d’interessi rischia di compromettere la
fiducia degli investitori stranieri nei con-
fronti dell’Italia. “Hanno cercato di invali-
dare il voto dell’assemblea dei soci attra-
verso un tecnicismo giuridico che richie-
deva l’approvazione del governo e hanno
assunto un avvocato che ha fornito la sua
consulenza pochi giorni prima di essere
nominato presidente del consiglio”. u as


U


na coalizione guidata dall’ex mi-
nistro dell’interno di estrema
destra Matteo Salvini ha stravin-
to le elezioni in Umbria, metten-
do fine a cinquant’anni di governo dei parti-
ti di sinistra e facendo ulteriormente trabal-
lare l’alleanza di governo.
La senatrice della Lega Donatella Tesei,
appoggiata dal partito di estrema destra
Fratelli d’Italia e da Forza Italia è stata elet-
ta presidente dell’Umbria con il 57,5 per
cento dei voti. Questo significa che l’allean-
za tra il Movimento 5 stelle e il Partito de-
mocratico (Pd) ha perso il suo primo test
elettorale, visto che il suo candidato, Vin-
cenzo Bianconi, appoggiato da altri piccoli
gruppi di sinistra e dai verdi, ha ottenuto
solo il 37,5 per cento dei voti. Le elezioni in
Umbria, una regione che ha novecentomila
abitanti, sono state anticipate perché ad
aprile del 2018 la presidente Catiuscia Ma-
rini, del Pd, si era dimessa in seguito a un’in-
chiesta su presunte scorrettezze nel concor-
so per le assunzioni all’ospedale di Perugia.
La coalizione guidata da Salvini ha fatto una
campagna elettorale aggressiva puntando
sullo scandalo e sul fatto che il Pd ha trascu-
rato le zone della regione colpite dal terre-
moto del 2016. Quando la sera sono arrivati
i risultati i tre leader della coalizione di cen-
trodesta hanno festeggiato quella che Salvi-
ni ha definito “un’impresa storica”. Il gior-
no dopo i cittadini di Orvieto erano abbat-
tuti perché secondo loro erano stati costret-
ti “a scegliere tra i ladri e gli odiatori”.
Orvieto, che è stata per anni una rocca-
forte comunista, si era già spaccata dopo
che lo scorso maggio era stata eletta sinda-
ca Roberta Tardani, la candidata della coa-
lizione di Salvini. Una delle sue prime deci-

sioni è stata proibire agli immigrati africani
di chiedere soldi per strada. Un nigeriano è
stato arrestato e gli è stato vietato di tornare
nella città per tre anni.
Dall’elezione di Tardani, Salvini è anda-
to in visita a Orvieto tre volte. Buona parte
della campagna elettorale della Lega in
Umbria è stata una miscela di attacchi agli
immigrati, retorica contro gli omosessuali e
simbolismo religioso. Il 25 ottobre Giorgia
Meloni, la leader di Fratelli d’Italia, si è fatta
un selfie davanti alla cattedrale di Orvieto e
l’ha postato sui social network con il mes-
saggio: “Qualcuno si scandalizzerà, ma io
lo ribadisco: continueremo a difendere Dio,
la Patria e la famiglia. Anche in Umbria”.

Pochi progressi
“Non è una sorpresa che abbiano vinto”,
dice Elisabetta Spallaccia, una negoziante
di Orvieto. “Sono sempre stata un’elettrice
di sinistra e pur avendo sempre votato Pd
era molto indecisa se farlo ancora. Non sop-
porto quello che dicono i partiti di destra,
ma capisco perché la gente ha votato per il
cambiamento. La vera sinistra ormai non
esiste più”. La coalizione di Salvini ha anche
promesso di abbassare le tasse e far riparti-
re l’economia dell’Umbria, stagnante dai
tempi della crisi del 2007.
Alessandro Foresi, proprietario di un
bar, ha commentato: “È un cambiamento
epocale, ma è anche un cambiamento che
la gente ha voluto. Ha creduto a quello che
diceva l’alleanza di destra. E se guardiamo
il governo nazionale, non sembra che stia
facendo grandi progressi”.
La coalizione tra i cinquestelle e il Pd,
guidata dal presidente del consiglio Giu-
seppe Conte, fatica a raccogliere consensi.
I due partiti non fanno che litigare, soprat-
tutto sui contenuti della legge di bilancio
per il 2020. I cinquestelle sono quelli che ci
hanno rimesso di più, ottenendo in Umbria
solo il 7,4 per cento dei voti. I prossimi test
che il governo dovrà affrontare saranno le
elezioni regionali in Calabria a dicembre e
quelle in Emilia Romagna, un’altra rocca-
forte della sinistra, a gennaio. u bt
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