Il Sole 24 Ore - 01.11.2019

(vip2019) #1

Il Sole 24 Ore Venerdì 1 Novembre 2019 17


Finanza & Mercati


L’INTERVISTA


Non solo calcio. Antonio Percassi, presidente del club rivelazione:


«Lo stadio di proprietà è una scelta obbligata per chi vuole crescere»


«Dal modello Atalanta


a Westfield, ora focus


su Milano olimpica»


Simone Filippetti


MANCHESTER

L


ungo la Alan Turing Way,


strada di periferia di Man-
chester intitolata al ge-

niale matematico inglese,


la sera del  ottobre un
cartello elettronico avvi-

sava che il match di Champions Lea-


gue era ManCity contro Atalanta. Il
nome del club italiano non era mai

comparso prima su quel cartellone:


l’Etihad Stadium, gioiello architet-
tonico, è il tempio del calcio mon-

diale. E per una notte l’Atalanta è


entrata nell’Olimpo, tra le divinità
globali del pallone. Mai, nella sua

storia, la squadra di Bergamo è arri-


vata così in alto. Fuori dallo stadio è
una sorta di fiera di strada. Tra gio-

chi, bambini, spettacoli e baracchini


che friggono fish&chips. Un musici-
sta intona le prime note di Wonde-

rwall degli Oasis, in omaggio ai fra-


telli Gallagher, i due tifosi più celebri
del City. Colpisce l’ordine e la puli-

zia: gli hooligans sono un ricordo


lontano. Sul secondo anello, uno
striscione ringrazia lo sceicco Al

Mansur per i  anni come presiden-
te del City. In tribuna autorità arriva,

circondata da bodyguard, la rock-


star Johnny Marr, ex chitarrista de-
gli Smiths, una leggenda locale: è

preso d’assalto dai fan. Nell’anoni-


mato, invece, arriva anche Antonio
Percassi, il patron del club italiano.

Tra i due la sfida non è solo calci-


stica, ma anche imprenditoriale. Per-
ché in fondo si tratta di due presiden-

ti-magnati: i petro-dollari dello sce-


icco di Abu Dhabi contro il «Re del
Retail» Percassi, a capo di un impero

immobiliar-commerciale. La sfida


dei fatturati, per usare un’espressio-
ne resa celebre nel calcio da Aurelio

De Laurentiis, è eloquente: la “Dea”,


con  milioni di euro di ricavi attesi
nel  (grazie anche a  milioni di

introiti legati proprio alla Cham-


pions), è pollicino rispetto alla porta-
erei ManCity, che naviga oltre il mez-

zo miliardo di sterline di giro d’affari.
Tra i due presidenti, invece, è testa a

testa: lo sceicco di Abu Dhabi vanta


un patrimonio stimato in , miliardi
di dollari. Quello di Percassi (calcola-

to come attivo di bilancio della sua


cassaforte Odissea) vale, in dollari,
, miliardi dollari.

A fine partita, l’ex calciatore che ha


portato in Italia i grandi marchi in-
ternazionali, da Victoria’s Secret a

Starbucks ai ristoranti asiatici Waga-


mama, è uscito dall’Etihad Stadium
dispiaciuto (la domenica successiva,

però, si è rifatto con gli interessi), ma


il suo pensiero sarà corso a Westfield.
Perché è sempre dall’Inghilterra che

Percassi sta per portare in Italia il


progetto retail-immobiliare più am-
bizioso di sempre per l’Italia e il più

grande della sua carriera: Westfield.


Il colosso europeo degli shopping
mall debutterà a Milano dopo l’esor-

dio a Londra, dove nel  ha aperto
il primo Westfield, il più grande cen-

tro commerciale d’Europa: , mi-


liardi di sterline di investimento per
mila metri quadri (circa  campi

da calcio, per rimanere in ambito


sportivo). Il primo Westfield in Italia,
a cui i progettisti lavorano dal ,

sorgerà a Segrate:  ettari di svilup-


po immobiliare.
Presidente, l’Atalanta sta dispu-

tando la prima Champions League


della sua storia, ma la gioca a San
Siro, in uno stadio che sta dividendo

la città tra demolizione o ristruttu-


razione. Oggi i club, per competere
nell’industria del calcio, devono

avere uno stadio di proprietà: come


procede il vostro progetto?
La nostra scelta è stata quella di

comprare lo stadio dove gioca l’Ata-


lanta (il Gewiss Stadium dallo scorso
luglio, sponsorizzato sulla scia dei

big come Juventus e Manchester Ci-


ty, ndr) dal comune di Bergamo per
poi ristrutturarlo. Per come la vedo

io è una scelta obbligata per poter


sviluppare un buon lavoro con la
propria squadra. I lavori di ristruttu-

razione riguarderanno l’intera strut-


tura e termineranno nell’arco di tre
anni: non si può lavorare durante i

mesi di campionato. Abbiamo re-


centemente inaugurato la curva
nord e contiamo di terminare nei

tempi previsti con la curva sud e, in-


fine, con la tribuna. Siamo molto
soddisfatti della nostra scelta.

Lei ha portato in Italia grandi
marchi stranieri. Avete progetti di

altre aperture o di nuovi marchi su


Milano?
Direi che al momento abbiamo già

molto da fare per continuare a svi-


luppare i marchi con cui siamo at-
tualmente impegnati e che stanno

andando bene. Quindi, per il mo-


mento nessun nuovo marchio al-
l’orizzonte.

Ma all’orizzonte c’è già un pro-


getto molto importante: la prospet-
tata apertura di Westfield, lo shop-

ping mall di Londra.


Per quanto riguarda Westfield il
programma prevede l’apertura nel

. Sarà tra i più grandi mall in


Europa per estensione e numero di
marchi presenti, la cui qualità e ri-

conoscibilità sarà altissima: ospite-


rà il department store francese Ga-
leries Lafayette.

In vista delle Olimpiadi Invernali


di Milano e Cortina , ha dei pro-
getti immobiliari in cantiere?

Ritengo che qualsiasi grande evento,


e qui Expo ne è stata una recente di-
mostrazione, sia uno straordinario

volano per tutta l’economia del paese


ospitante, incluso lo sviluppo immo-
biliare. In riferimento a Milano ,

stiamo iniziando adesso a guardare
le opportunità, ma è presto per avere

progetti definiti.


Il gruppo Percassi gestisce anche
proprie catene di ristorazione (Caio,

Casa Maioli e DaPolenta). Potreb-


be esportarli in Inghilterra? A Lon-
dra sono già sbarcati Panino Giusto

e Temakhino. Magari il vostro fran-


chise di punta Soul Green, il risto-
rante “vegetale”...

L’Inghilterra è uno sbocco importan-


te, ma in questo momento c’è grande
cautela in attesa di Brexit. Il mondo

retail nel food è in grande movimen-


to e noi abbiamo sempre dimostrato
attenzione. Siamo alle battute finali

per un importante accordo, ma non


mi chieda quale, a tempo debito lo
annunceremo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Momento di


gloria. L’esultan-
za dei giocatori

dell’Atalanta


dopo il gol
segnato all’Etihad

Stadium di


Manchester
contro il City il 22

ottobre scorso,


nella partita poi
persa per 5 a 1

AFP

IL PERSONAGGIO


Il calciatore nato imprenditore


Originario di Clusone, Antonio


Percassi inizia a far parlare di sé
quando a  anni, nel febbraio ,

scende in campo da difensore


centrale con la maglia dell’Atalanta
nella partita di Serie B contro il

Bari (-, per la cronaca). È la


prima apparizione di una carriera
calcistica che si chiuderà sei anni

dopo con  presenze tra Serie A,


B e Coppa Italia. Ma il bello, per
Percassi, deve ancora cominciare:

nel  ha conosciuto Luciano


Benetton e, nell’anno successivo,
apre il suo primo store a marchio

Benetton. È l’inizio dell’attività di


Antonio Percassi nel settore retail
(nonché di una collaborazione

trentennale con la famiglia di


Ponzano Veneto), che a inizio 
lo ha visto tra l’altro introdurre in

Italia il marchio Zara grazie a una


joint venture con Inditex e lanciare
la catena di cosmetica a marchio

Kiko. Forte di un modello basato


sull’interdipendenza tra le attività
di retail development e quelle in

ambito immobiliare, con il gruppo
Odissea lancia una serie di

operazioni che vanno da quella, a


due passi da casa, dell’Orio


Center di Orio al Serio (Bg) fino al
Sicilia Outlet Village di Agira.

Prossima tappa, il centro
commerciale Westfield Milano di

Segrate, che sarà tra i centri


commercialipiù grandi d’Europa.
Intanto, la presidenza

dell’Atalanta: prima dal ’ a ’,


e poi di nuovo dal .


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Imprenditore. Antonio Percassi


IMAGOECONOMICA

«Westfield


Segrate


sarà tra


i più grandi


centri com-


merciali in


Europa per


estensione


e numero


di marchi»


19


MILIONI
DI EURO
Gli introiti
dell’Atalanta
legati
alla sua prima
partecipazione
alla Champions
League, nella
stagione in corso
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