di Lucio Cillis
ROMA — Delta non rilancia su Ali-
talia. La compagnia Usa ribadi-
sce il suo interesse per quella ita-
liana, confermando quanto già
messo nero su bianco da mesi:
ovvero che sono pronti cento mi-
lioni di euro per l’ingresso nel ca-
pitale. Ma niente di più, né a li-
vello di rotte sul Nord America -
che potenziali partner della cor-
data come Atlantia volevano raf-
forzate per Alitalia - né sulla par-
tecipazione azionaria. I tedeschi
di Lufthansa, intanto, continua-
no a trattare dietro le quinte:
confronti tecnici si sono tenuti
anche ieri. Ma al momento nes-
suno dei due contendenti fa un
passo avanti decisivo.
Per questo sia Atlantia sia le Fs
- incaricate dal governo di guida-
re la cordata per la nuova Alita-
lia - proseguono gli incontri con
i consulenti finanziari delle due
linee aeree per riuscire a strap-
pare a Delta qualche collega-
mento in più sul ricco mercato
del Nord America, e a Lufthansa
lo stanziamento di una cifra più
alta. Una cifra tale da spostare il
possibile accordo - che oggi pare
più probabile con il gruppo sta-
tunitense - verso i tedeschi. Se-
condo alcune indiscrezioni, pro-
prio Lufthansa potrebbe decide-
re un cambio di marcia: i tede-
schi starebbero valutando la pos-
sibilità di intervenire a livello fi-
nanziario e non solo commercia-
le. Se così fosse si concretizze-
rebbero le loro possibilità di sof-
fiare Alitalia dalle mani di Delta.
Gli americani, dal canto loro,
pensano ad un rilancio sul filo di
lana, “regalando” qualche rotta
aggiuntiva sul Nord America e
mettendo qualche dollaro in più
sul tavolo del negoziato. Il tem-
po però comincia a scarseggia-
re. La deadline del 21 novembre,
data ultima per presentare l’of-
ferta vincolante, non è solo un
termine “politico” per costringe-
re Fs, Atlantia e soci stranieri a
scoprire le carte. Ma è ormai una
necessità legata a un’altra sca-
denza non più eludibile: la ex
compagnia di bandiera dovrà in-
fatti comunicare, entro novem-
bre, quali slot - ovvero quali ban-
de orarie e collegamenti dall’Ita-
lia verso il resto del mondo – Ali-
talia vorrà utilizzare per la sta-
gione estiva che inizierà a fine
marzo del 2020.
Ieri il ministro dell’Economia
Roberto Gualtieri è tornato sul
dossier: «Voglio vedere la luce in
fondo al tunnel. Non solo un mo-
mento con problemi e criticità,
ma anche di opportunità nel
concepire una nuova compagi-
ne industriale».
Il paletto del 21 dunque resta
ben piantato pur se i rimanenti
nove giorni di novembre potreb-
bero servire proprio a definire la
cordata e a mettere a punto qua-
li rotte iniziare a vendere ai po-
tenziali clienti a partire da di-
cembre.
I sindacati, intanto, hanno an-
nusato il pericolo di una chiusu-
ra a qualunque costo della tratta-
tiva. Così minacciano proteste
eclatanti. La Uil Trasporti, con
Claudio Tarlazzi, chiede chiarez-
za: «Serve una soluzione urgen-
te, responsabile e consapevole.
Altrimenti saremo costretti ad
azioni sindacali che non vorrem-
mo fare». Mentre per la Fnta - fe-
derazione composta da Anp, An-
pac e Anpav - «il tempo è scadu-
to e ora bisogna scegliere il mi-
glior partner industriale». Fnta,
chiede «di definire e mettere ra-
pidamente in atto un piano soli-
do e credibile».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
La tv europea
Mediaset più tedesca, è al 15,1% in Prosiebensat
Economia
S T
I mercati
D
a almeno un paio di anni viene
presentata come la quotazione
del secolo. Non solo perché il
principe saudita Mohammed bin
Salman - con un entusiastico slancio
iniziale - ha posto l’asticella della
capitalizzazione a 2 mila miliardi di
dollari. Lo sbarco sul mercato di
Aramco, società petrolifera
controllata da Riad nonché prima al
mondo del settore, passerà alla
storia anche per un altro motivo: per
la prima volta dovrebbe cadere il
velo sul valore delle riserve di
greggio, segreto meglio conservato
della formula della Coca-Cola.
Invece, Aramco si presenta come la
quotazione dei misteri. Lo
confermano le 658 pagine del
prospetto informativo pubblicato
domenica sera. Dove non solo non c’è
traccia del dato sulle riserve, ma
ancora una volta non si dice quante
azioni finiranno sul mercato. Per
non parlare della forchetta di
prezzo. L’unica novità è data dalla
quota di titoli (l0 0,5%) riservati ai
singoli risparmiatori, comprese “le
donne divorziate”, un particolare
che ha già fatto notizia parlando
dell’Arabia. Gli istituzionali, invece,
dovranno aspettare il 5 dicembre,
quando sarà comunicato il prezzo
con la quota in vendita. Anche in
base alle “prenotazioni”: una sorta di
appuntamento al buio.
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I punti
Dagli Usa confermano
l’investimento da 100
milioni. I tedeschi non
chiudono a un ingresso
tra i soci. La compagnia
deve decidere gli slot
per fine novembre
il salvataggio
Alitalia, Delta non rilancia
Lufthansa invece ci pensa
di Sara Bennewitz
Milano — Attraverso la sua control-
lata spagnola Mediaset si rafforza
nella tv tedesca Prosiebensat arri-
vando al 15,1% del capitale, il 5,5%
in più di quanto annunciato lo scor-
so maggio. È una partecipazione
che permette al Biscione di salire
ulteriormente fino al 19,9% senza
fare nuovi annunci. La mossa a sor-
presa arriva a due giorni dall’an-
nuncio dei risultati dei primi nove
mesi dell’emittente tedesca, in cui
l’amministratore delegato Max
Conze è stato costretto a lanciare
anche un allarme utili. Conze, che
a maggio aveva accolto con corte-
se freddezza l’ingresso di Mediaset
nel capitale, ora potrebbe essere ar-
rivato a più miti consigli; anche
perché si trova sotto pressione per
i risultati e accerchiato da altri soci
di peso, tra cui il miliardario ceco
Daniel Kretinsky (che lo scorso 21
ottobre ha rilevato il 4,1%). Il grup-
po guidato da Pier Silvio Berlusco-
ni resta invece fiducioso che, una
volta portata a termine la fusione
tra Mediaset Italia e Telecinco den-
tro una holding olandese chiamata
Mediaset For Europe (Mfe), i tede-
schi avranno un motivo in più per
guardare alle tv di casa Fininvest
come un cavaliere bianco con cui
portare avanti un piano comune.
In Prosieben vige inoltre un siste-
ma di governance duale, con un
consiglio di sorveglianza e uno di
gestione, dove già in primavera Me-
diaset potrebbe chiedere di essere
rappresentata. Sempre ieri inoltre,
Mediaset España ha presentato il ri-
corso presso il Tribunale di Ma-
drid, che in primo grado aveva da-
to ragione a Vivendi, bloccando la
nascita di Mfe. La mossa sarebbe
un atto dovuto e precauzionale,
perché sia in casa Berlusconi che
in casa Bollorè, ovvero la famiglia
del finanziere bretone che control-
la il colosso francese, si lavora per
trovare una soluzione tombale alla
pila di cause che si sono accumula-
te dall’estate 2016, quando Vivendi
ha unilateralmente disdetto il con-
tratto in cui si impegnava a com-
prare Mediaset Premium. In propo-
sito, oggi i legali di Mediaset e Vi-
vendi dovrebbero incontrarsi, per
trovare una soluzione entro il pros-
simo 22 novembre.©RIPRODUZIONE RISERVATA
Il punto
Aramco in Borsa
l’appuntamento
è al buio
Spread Btp/Bund
Dow Jones
Petrolio Brent
+3,68%150,49
+0,04%27.691,49
-0,51%62,19$
T
T
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170
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27,5
27,0
26,5
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25,5
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64,0
63,0
62,0
61,0
60,0
59,0
x1000
5 nov 6 nov 7 nov 8 nov 11 nov
5 nov 6 nov 7 nov 8 nov 11 nov
5 nov 6 nov 7 nov 8 nov 11 nov
S -0,19%
ftse mib
23.489,93 -0,10%
Ftse all share
25.523,93 +0,12
EURO/ DOLLARO
1.1033 $
di Luca Pagni
Il ministro Gualtieri: “Ora voglio vedere la luce in fondo al tunnel”
hI tempi
Il prossimo 21 novembre
scadrà il termine per
presentare delle offerte
vincolanti per Alitalia
hGli americani ci sono
Delta Airlines ribadisce
l’impegno sottoscritto mesi
fa, ma nulla di più
hLa pista tedesca
I tedeschi di Lufthansa
la scorsa settimana hanno
ribadito di voler “entrare”
in Alitalia solo una volta
ristrutturata. Dietro le quinte,
invece, continuano a trattare
kAd di Mediaset
Pier Silvio Berlusconi, 50 anni,
è amministratore delegato
di Mediaset
pagina. 22 Martedì, 12 novembre 2019