Corriere della Sera - 17.10.2019

(Michael S) #1


CorrieredellaSera Giovedì17Ottobre2019
CRONACHE

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pannelli
solari

pannelli
solari

Stazione
Spaziale
Internazionale
(Iss)

Stazione
Spaziale
Internazionale
(Iss)

11 ottobre:ChristinaKoch
e Andrew Morgan hanno
installato le nuove batterie
agli ioni di litio nel blocco
P6 dellaStazione spaziale

Oggi:ChristinaKoch e Jessica
Meir devono sostituire
il regolatore dicarica (vecchio
di 19 anni) inavaria dopo
l’installazione delle nuove batterie

Batterie agli ioni
di litiocollegate
ai pannelli solari

24


Cicli carica/scarica
per ciascuna batteria
(duratateorica 10 anni)

60
mila

La potenza utilizzabile
nellaStazione Spaziale
Internazionale

84-120
kW

CdS



Laparola


ISS


LaStazione spaziale
internazionale (acronimo
inglese: Iss) è una stazione
spaziale gestita
congiuntamente da 5
agenzie spaziali: la
statunitense Nasa, la russa
Rka, l’europea Esa, la
giapponese Iaxa e la
canadese Csa-Asc. Ogni
giornocompie 15,5 orbite
attorno allaTerra, a
un’altitudinecompresa tra
330 e 410 chilometri sul
livello del mare. Viaggia a
unavelocità media di
Il team di sole donne 27.600 km/h

al lavoro tra le stelle


Oggi la prima passeggiata spaziale tutta femminile fuori dalla Iss


ChristinaeJessica devono risolvere un’avaria energetica


diGiovanniCaprara


È


la passeggiata più atte-
sa dell’era spaziale.
Due astronautedella
Nasa oggi (salvoim-
previsti) usciranno dallaSta-
zione spaziale internazionale
evolerannoverso l’estremità
dellacasa cosmica per un du-
rolavoroda«meccanicico-
smici». La «primavolta» per
unteam tuttoalfemminile
era già stata prevista nel mar-
zoscorso, ma all’ultimo mo-
mentofu(misteriosamente)
annullata affermando che
nonc’era una tuta adeguata a
bordo di Iss per una delle due.
Piovvero proteste da ogni par-
te.Ora tuttoèconfermatoe
Christina H.Koch, 40 anni,
nella stazione dal marzo scor-
so, scivolerà dal portellone
verso il vuoto assieme aJessi-
caU. Meir, 42 anni. Christina
èunaveterana, avendo già
compiutotreescursioni al-
l’esterno.
Jessica, arrivata in orbita a
settembre,èalsuo esordio
conentusiasmo. «Avevocin-
que anni—harivelatoin
un’intervista—quando,
guardando lafotodi un astro-
nauta sulla Luna, mi sono det-
ta che anch’io sarei andata
nello spazio. Ho fatto di tutto
per arrivarci sognando di
muovermi libera là fuori».
«La passeggiata è il momento
più esaltante di una missione
e ognivolta che esco sono an-
siosa di avere davanti agli oc-

chi il pianeta azzurro» ha rac-
contato Christina.
Entrambe alla loroprima
esperienza orbitale, sono sta-
te selezionate nel 2013 tra ol-
tre seimilacandidati quando,
per la primavolta, nel numero

degliottopresceltivenne ri-
spettata la parità di genere:
metàfemmineemetà ma-
schi. La loro storia è però di-
versa. Christinaèingegnere
elettrotecnicoealcentro
Goddard della Nasa fabbrica-

va strumenti scientifici da im-
barcaresu satelliti e sonde in-
terplanetarie per misurarele
radiazionicosmiche.Jessica,
invece, è biologa marina.Stu-
diavalafisiologia degli ani-
mali negli ambienti estremi,
in particolareipinguini im-
peratore,einsegnavaalla
Harvard Medical School.
Entrambe hanno partecipa-
to a spedizioni in Antartide e
Christina (l’unicasposata) vi
ha soggiornatoinperiodi
moltolunghicollaudando le
sue innovazioni.Jessica è an-
chevenuta in Italia prenden-
do parte a una missione orga-
nizzata in Sardegna dal-
l’Agenzia spaziale europea
(Esa) nelle grottedel Supra-
monteper abituarsiconaltri
astronauti—battezzati per
l’occasione «cavenauti» — al-
lecondizioni più difficili.
Scienzaepassione uniscono
le due astronauteinauguran-
do una nuova epoca.
Il compitodiChristina e
Jessica durante la passeggiata
—durerà almeno sei oree
mezza edèstata preparata
conilcomandanteLucaPar-
mitano — sarà la sostituzione
di un apparatocheregola la
caricadell’energiafornita dai
pannelli dicelle solari di un
gruppo di nuove batterie a io-
ni di litio. Erano state appena
installate quando,verificando
il lavorocompiuto, sièvisto
che ilvecchio strumento non
funzionavapiù. Bisognava
quindi sostituirlo in fretta.
Così ilcentrodiHouston ha
cambiato la successione delle
cinque attivitàextraveicolari
previstenell’arcodi questo
mese (unrecordche non si ri-
petevadal 2011), anticipando
l’esordio della prima missio-
ne di sole donne. «E nel pros-
simo futuro — ammetteJessi-
ca—vorrei andaresulla Lu-
na».
©RIPRODUZIONERISERVATA

Lavicenda


●È prevista
per oggi la pri-
ma passeggia-
ta spaziale di
sole astronau-
te. Christina
Koch, 40 anni, e
Jessica Meir,
42, americane,
sostituiranno
un regolatore
di carica vec-
chio di 19 anni

●Il dispositivo
è andato in tilt
dopo l’installa-
zione di nuove
batterie nella
passeggiata
spaziale di
Koch e del col-
lega Andrew
Morgan (sotto)

L’aereo di Amelia, un mistero anche per chi trovò il Titanic


Oceano Pacifico, per Ballard non c’è traccia del relitto. Nuovi esami sulle presunte ossa dell’aviatrice


Ipezzi di unavecchia nave
affondata, duecappellini e
una lattina. Ma nulla, nem-
meno un bullone, del bimoto-
reLockheed Electraconil
quale la 39enne Amelia
Earharteilsuo navigatore
Fred Noonan stavano facendo
il girodel mondoottantadue
anni fa.
Unodei più grandi misteri
dei cielicontinua ad essere ta-
le. Nemmeno l’«IndianaJo-
nes» degli abissiRobert Bal-
lard — l’oceanografo-archeo-
logo che nel 1985 ha ritrovato i
resti del Titanic — è riuscito a
recuperare la benché minima
traccia delvelivolo sparito nel
Pacificomeridionalecona
bordo la famosa aviatrice sta-
tunitense. Ballard ha utilizza-
tola miglioretecnologiaei

più moderni mezzi a disposi-
zione, scandagliando ifondali
conirobotradiocomandati,
utilizzando le analisi satellita-
ri, studiando le acque e il suo-
lo di Nikumaroro,remoto
atollo del Kiribati (Oceania).
Lo scorso agostoper due
settimane — econ diversi mi-
lioni di euro a disposizione —
Ballard e il suoteam di specia-
listi hannocercatotraccedel
bimotore affondato nell’estate
1937 con il supporto della na-
ve«Nautilus» (la stessacon
cui ritrovòiltransatlantico).
Ma senza successo, racconta il
New York Times. Non un falli-
mentoper Ballard: «Almeno
ora sappiamo dove non si tro-
va l’aereo», dice. Sarà pureve-
ro, ma il quotidiano america-
no ricorda che l’oceanografo

ha evitato per decenni di im-
barcarsi — è ilcaso di dirlo —
in questa missione.
Poihacambiatoidea.Un
po’ per gli studi trentennali
già effettuati sull’isola dall’In-
ternational groupfor historic
aircraftrecovery, un po’ per
l’incontrocon unex funziona-

rio del DipartimentodiStato
Usache gli ha mostratouna
fotodel 1940 in cui, secondo
alcuni analisti dell’intelligen-
ceamericana, si riconosceva
sulfondo del mare unaforma
«compatibile»conuna delle
ruote delvelivolo di Amelia.
Quando l’aviatriceeNoo-
nan decollarono il2luglio
1937 erano destinatiaHow-
land, una striscia diterra lon-
tana 4.100 chilometri. Duran-
teil volo si perseroleloro
tracce.Unmisteroche diede
originealle ipotesi piùvarie,
dall’incidenteall’affonda-
mentofino alla missione di
spionaggio finita malecon
Ameliacatturataegiustiziata
dai giapponesi.
L’unicacertezza per ora ri-
siede in alcune ossa ritrovate

nel 1940 proprio nell’isola di
Nikumaroro: un’analisi del-
l’anno scorso di RichardJantz,
dall’Università delTennessee,
ha rivelato laforte somiglian-
za con Amelia Earhart.
Una risposta,forse definiti-
va,potrà arrivaredall’esame
del Dna che ha chiestoErin
Kimmerle, antropologafo-
rense dell’Università della Flo-
rida del Sud, stando a un do-
cumentario di National Geo-
graphic.
Mentrelascienzacercadi
chiarire l’origine di quelle os-
sa, Ballardpromettedinon
fermarsi quiconlericerche.
«L’aereo esiste — dice —, non
è il mostro di Loch Ness, pri-
ma o poi sarà trovato».
LeonardBerberi
©RIPRODUZIONERISERVATA

Ricerche
La nave
Nautilus,
di proprietà
dell’esploratore
americano
Robert Ballard,
che individuò il
Pioniera relitto del Titanic
Amelia Earhart,
aviatrice
statunitense
scomparsa nel
1937, a 39
anni, volando
sull’Oceano
Pacifico

InsiemeChristina
Koch, a sinistra, e
Jessica Meir, con
Luca Parmitano
che le assisterà
dall’interno della
Iss(Nasa)
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