Il Sole 24 Ore - 25.10.2019

(Axel Boer) #1

Il Sole 24 Ore Venerdì 25 Ottobre 2019 11


Economia & Imprese


Sos di 24 marine


per i rincari demaniali


PORTI TURISTICI


Cecchi (Ucina): se servirà


bloccheremo gli ingressi


del porto di Genova


A rischio default le società


concessionarie con oltre


. addetti coinvolti


Enrico Netti


È un vero e proprio Sos e a lanciarlo


sono  marine, porti turistici che


hanno aperto un contenzioso lega-


le con lo Stato dal  per salva-


guardare la propria attività dal ri-


schio di default, oltre a più di .


posti di lavoro.


Tutto parte dalla Finanziaria


, entrata in vigore il ° gennaio


, che ha sancito nuovi criteri


per la determinazione dei canoni


annui per le concessione demaniali


delle strutture dedicate alla nautica


da diporto. Con l’equiparazione dei


porti turistici agli stabilimenti bal-


neari. In altre parole viene mandato


in pensione il precedente regime e


il relativo diverso sistema di calcolo


che prevedeva per i primi dei canoni


demaniali molto calmierati rispetto


ai bagni. In più c’è l’applicazione re-


troattiva degli aumenti.


Concludendo sui porti turistici si


abbatte una vera e propria stangata


che moltiplica fino a cinque volte i ca-


noni per il Demanio. In altre parole


un tratto di litorale su cui il bagnino


colloca lettini e ombrelloni è equipa-


rato a quello di un concessionario


che ha investito per la realizzazione


della diga foranea, frangiflutti, moli


e tutte le infrastrutture di servizio a


un moderno e sicuro porto turistico.


Una netta sproporzione non solo in


termini di investimenti ma soprat-


tutto sull’orizzonte temporale neces-


sario per rientrare da quanto speso.


«Sono a rischio oltre . posti
di lavoro e più di venti aziende. Ab-

biamo bussato a tutte le porte, tutti


gli uffici dei ministeri interessati
hanno questo dossier, da anni. Ho

scritto al ministro Gualtieri (mini-


stro dell’Economia e delle Finanze
ndr) appena insediato, ma non ho

avuto una risposta - spiega amareg-


giato Saverio Cecchi, Presidente di
Ucina - Confindustria Nautica che

-. Nella mia vita ho raggiunto tutti


gli obiettivi personali, familiari,
professionali; non c’è nulla che mi

impedisca di fare quello che ritengo


e giusto. Oggi penso che sia assolu-
tamente giusto opporsi con ogni

mezzo di fronte a un vera e propria


“esecuzione” a opera dello Stato. Se
per farlo è necessario adottare azio-

ni anche eclatanti, sono pronto a


scendere in mare con gli imprendi-


tori e i lavoratori della portualità tu-
ristica per bloccare gli ingressi del

porto di Genova».


Un gesto clamoroso per attirare
l’attenzione di una classe politica

fin troppo distratta verso le esigen-


ze delle imprese. Perché creare un
porto turistico con - posti

barca richiede in media, secondo le


stime Ucina, un investimento di ol-
tre  milioni. L’opera poi porta con

se importanti ricadute sul territorio


perché i diportisti richiedono all’in-
dotto tutta una serie di servizi di

qualità. Insomma l’erario rischia di


incappare in un boomerang perché
la chiusura delle “marine” italiane

agevolerebbe le rivali di Francia,


Spagna, Grecia e dell’ex Iugoslavia.
Insomma la decisione dell’erario di

equiparare porti e spiagge dovreb-
be essere ricondotta al buon senso.

Sul fronte legale  porti turisti-


ci dello Stivale hanno aperto dei
contenziosi con lo Stato sui criteri

di determinazione dei canoni. La


Sezione centrale di controllo delle
amministrazioni dello Stato della

Corte dei conti, con il parere del 


dicembre , evidenzia quanto
«l’aumento dei canoni sia spro-

porzionato rispetto all’ipotizzato
vantaggio per l’erario, sia in termi-

ni di contenzioso sia in termini di


risultati economici». Hanno
espresso sentenze a favore dei

porti turistici anche diversi Tar e il


Consiglio di Stato segnala che il
piano economico finanziario del

concessionario che ha costruito la


marina è un elemento essenziale
della concessione e che l’applica-

zione delle nuove misure, senza


una revisione del piano, rappre-
senta un’unilaterale, sostanziale

modifica del contratto lesiva dei


diritti del concessionario. La Corte
Costituzionale ha sancito che «va

esclusa l’applicabilità dei nuovi


criteri alle concessio non ancora
scadute che prevedono la realizza-

zione di impianti e infrastrutture


da parte del concessionario, inclu-
se quelle rilasciate prima del

». Sentenza di fatto discono-


sciuta dall’Agenzia delle entrate
che, fanno sapere da Ucina, sta

procedendo alla riscossione degli


aumenti non dovuti e alcune socie-
tà concessionarie oltre alle cartelle

esattoriali si sono viste bloccare i


conti correnti. L’avvio d’ufficio del
procedimento di decadenza dalla

titolarità dell’atto di anticipata oc-
cupazione e dell’atto formale di

concessione, avviato per la Marina


Piccola srl e Marina di Cattolica srl,
per il presidente di Ucina rappre-

senta un atto intollerabile che


espone le due Pmi a un default per
mano dello Stato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ponte tra l’Est e l’Ovest. Veduta del porto di Trieste: nella foto è ben visibile la rete ferroviaria di collegamento tra le banchine e il retroporto


FOTOGRAMMA

LOGISTICA


«I dazi? Per Trieste una opportunità»


Il presidente D’Agostino:


lo scalo può intercettare


il traffico Est-Ovest


Marco Morino


TRIESTE

Il futuro della logistica italiana


passa in buona parte dal porto di


Trieste, considerato il porto cer-
niera tra l’Est e l’Ovest. Uno snodo

chiave lungo la Via della Seta, in


grado di restituire centralità all’Ita-
lia nel flusso globale delle merci.

Questo il messaggio emerso ieri,


nella città giuliana, al convegno su
logistica e trasporti promosso da

Assoferr, Confindustria e Confetra.


Ai lavori ha preso parte anche la
ministra delle Infrastrutture, Paola

De Micheli. Il presidente di Confin-


dustria, Vincenzo Boccia, sottoli-
nea che «non possiamo più essere

competitivi solo nelle fabbriche,


bisogna esserlo anche fuori e, in
questo, il nodo infrastrutturale lo-

gistico diventa un elemento strate-


gico per il Paese». In questo scena-
rio, i porti assumono una grande

importanza e quello di Trieste «è
determinante», dice Boccia.

Zeno D’Agostino, presidente


dell’Autorità portuale del mare


Adriatico orientale, sostiene che la
guerra commerciale tra Stati Uniti

e Cina può trasformarsi in una op-


portunità per il porto di Trieste, che
grazie ai punti franchi potrebbe at-

tirare chi vuole schivare i dazi. «Ab-


biamo la fortuna - spiega D’Agosti-
no - di avere il porto di Trieste al

posto giusto al momento giusto. La


cosa importante è essere presenti
sul piano normativo per agevolare

tutta una serie di dinamiche che il


porto sta portando avanti come ad
esempio il tema del porto franco».

In presenza di dazi tra Cina e Stati


Uniti, prosegue D’Agostino, «è
chiaro che i cinesi andranno a pro-

durre da qualche altra parte in mo-
do da non incorrere nei dazi ameri-

cani. Questo è il vero futuro che


qualcuno vuole dare a Trieste an-
che perché qui abbiamo la fortuna

di avere non solo il porto ma un si-


stema logistico industriale integra-
to con i punti franchi».

Una visiona condivida dalla mi-


nistra De Micheli. «Trieste dà già
molto al Paese ed è soprattutto in

linea con quelle che sono i deside-


rata di questo Governo - dice la mi-
nistra - anche per la tipologia degli

investimenti che abbiamo previsto


nella legge di Bilancio e nella nota


di aggiornamento degli investi-
menti di Rfi (Rete ferroviaria ita-

liana, gruppo Fs, ndr)». «Una città


già infrastrutturata così - aggiunge
Paola De Micheli - può potenziare

ulteriormente il suo ruolo di col-
lettore tra Est e Ovest e il suo ruolo

logistico nel nostro Paese». Un da-


to: il porto di Trieste è riuscito a
raddoppiare il traffico ferroviario

in pochi anni (mila treni l’anno


scorso) perché è nato con la ferro-
via. Ancora D’Agostino: «Basti

pensare che nel settore dei contai-


ner collegato a tutto il traffico in-


tercontinentale con il Far East, ben
il % del movimentato che sbarca

o si imbarca a Trieste usa la ferro-


via. Questo indicatore è in conti-
nua crescita e già oggi supera la

quota del % che l’Unione euro-


pea ha posto come obiettivo di tra-
sferimento modale del traffico eu-

ropeo di merci per il ».


Poi è il turno di Irene Pivetti,
presidente di Assoferr: «La grande

sfida per la prossima stagione del-


l’evoluzione del sistema trasporti-
stico è sicuramente quella del mer-

cato eurasiatico su cui siamo as-


senti per difetto anche di program-
mazione e di visione strategica. È

un mercato - nota la Pivetti - domi-


nato dai tedeschi, ma rispetto al
quale l’Italia può ancora giocare un

ruolo molto importante». Chiude la


ministra De Micheli con un annun-
cio: «Il ferro-bonus è confermato.

Invece che triennale lo stanziamen-


to è biennale. C’è poi un impegno -
e vediamo se riusciamo entro la fi-

ne dell’anno - a provare a finanzia-


re tutto fino al limite previsto dal-
l’Ue. Quest’anno abbiamo messo 

milioni nel biennio -,


mentre prima erano nel triennio».


© RIPRODUZIONE RISERVATA

LOGISTICA/ 1
Zeno D’Agostino,
presidente
dell’Autorità di
sistema portuale
del Mare Adriatico
Orientale

LOGISTICA/ 2
Irene Pivetti,
presidente
di Assoferr

SAVERIO
CECCHI
Presidente
di Ucina-
Confindustria
Nautica
fino al 2023

CONGRATULAZIONI AI 5 VINCITORI


DEL BEST PERFORMANCE AWARD 2019.


Anche quest’anno l’analisi è stata


lunga e complessa, ma alla fine


sono state individuate le 5 imprese


vincitrici della terza edizione


del Best Performance Award,


il premio annuale dedicato alle


imprese italiane che si distinguono


per l’eccellenza nello sviluppo


sostenibile.


Ci congratuliamo con i 5 vincitori, ma


anche con tutte le altre 420 eccellenze


imprenditoriali italiane


che hanno partecipato e che


ringraziamo per la loro disponibilità.


Per conoscere i dettagli dell’analisi


che ha portato queste 5 imprese


alla vittoria visitateci sul nostro sito.


WWW.SDABOCCONI.IT/BPA


SAFIM S.P.A.


BEST PERFORMING


SMALL COMPANY


FLUID-O-TECH S.R.L.


BEST PERFORMING


MEDIUM COMPANY


SIT S.P.A.


BEST PERFORMING


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ZUCCHETTI S.P.A.


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