Il Sole 24 Ore - 25.10.2019

(Axel Boer) #1

Il Sole 24 Ore Venerdì 25 Ottobre 2019 15


Finanza


Mercati


PANORAMA


Newlat Food è pronta al debutto in Borsa il prossimo  otto-


bre. Si è infatti concluso con successo il periodo di offerta rela-


tivo al collocamento istituzionale delle azioni della società,
finalizzato alla quotazione sul segmento Star di Borsa Italia-

na. Sono state collocate , milioni di azioni,


dopo la revisione del perimetro dell’offerta, e
risultano collocate le azioni dell'opzione green-

shoe. Il prezzo è stato fissato in , euro per


azione. Secondo indiscrezioni, ci sarebbero 
investitori, tra cui Algebris, Allianz Global Inve-

stors, Fideuram, Eurizon, Mediolanum, Anima,


Arca. Sono stati raccolti complessivi  milioni
di euro. «Malgrado la fase di difficoltà per il mer-

cato italiano delle Ipo, è motivo di grande soddi-
sfazione aver raggiunto il risultato di aver collo-

cato tutte le azioni, compresa la greenshoe, che


ci consente di entrare nel mercato Star, con
l’obiettivo di crescita con le risorse ottenute in

aumento di capitale» spiega il presidente Ange-


lo Mastrolia. Nell'ambito dell'offerta, Equita Sim, Hsbc e So-
ciété Générale hanno agito come joint global coordinator e

joint bookrunner. Equita Sim è stata anche sponsor.


—Carlo Festa
© RIPRODUZIONE RISERVATA

È il primo tassello del consolidamento dell'industria euro-
pea della difesa e un ulteriore fronte di collaborazione sul-

l’asse Roma-Parigi dove Fincantieri, che attende il verdet-


to dell’Antitrust Ue sull’acquisizione degli Chantiers de
l’Atlantique (ex Stx France), è al lavoro con Naval Group,

il colosso statale della difesa francese, per
rendere operativa, entro l’anno, la joint ven-

ture nelle navi militari. E il nuovo banco di


prova passa per la nave di supporto logistico
(Lss), la Vulcano, che il gruppo sta realizzando

per la Marina militare. L’accordo, con cui la


Francia annunciò di voler costruire le sue Lss
sul modello italiano, fu firmato a Parigi, un

anno fa, proprio a margine dell’annuncio del-


la futura jv con NG. E Fincantieri ha siglato ieri
un contratto con gli Chantiers de l’Atlantique

che, con Naval, formano il consorzio incarica-


to della costruzione dall’Organizzazione per
la cooperazione congiunta in materia di ar-

mamenti (Occar), per conto della Dga (la Dire-


zione generale degli armamenti francese). Il gruppo co-
struirà i tronconi di prua per le navi francesi e, come per la

Vulcano, lo farà nel cantiere di Castellammare di Stabia


con consegne tra  e . Il resto delle Lss francesi sarà
invece costruito e assemblato nei cantieri di Saint Nazaire.

—Ce.Do.


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NUOVO CONTRATTO


Navi di rifornimento,


asse Fincantieri-Stx-Naval


ALIMENTARE


Ipo Newlat in porto


Debutto il 29 ottobre


Newlat.


Il presidente
del gruppo

Angelo


Mastrolla


Al vertice.
Giuseppe Bono

amministratore


delegato del
gruppo Fincantieri

Accordi fittizi e contratti falsi:


così funzionava il sistema Bio-on


L’INCHIESTA


Pm e Gdf: nel piano al 


presentate intese inesistenti


con gruppi multinazionali


Finanziamenti milionari


grazie ad annunci fasulli


Titolo sospeso dalla Borsa


Ivan Cimmarusti


Ilaria Vesentini


Un piano industriale - da


 milioni di euro, basato su presunti


accordi fittizi. Il contratto di Multi-li-


cenza da  milioni con una multina-


zionale in realtà inesistente è l’esem-


pio plastico di come Bio-on spa abbia


manipolato il mercato, rilanciando


falsi accordi commerciali in cui si mil-


lantava di costruire impianti tra Euro-


pa e Asia per produrre mila ton-


nellate all’anno di bio plastica PHAs.


Di fatto, però, non esisteva alcun con-


tratto. Ma l’operazione aveva permes-


so ai soci-amministratori Marco


Astorri e Guido Cicognani, di intasca-


re oltre  milioni di euro.


Informazioni che per la Procura di


Bologna avrebbero inquinato il mer-


cato, tanto che nel giorno dell’annun-


cio, il  dicembre , il titolo regi-


strava un +,%, con un volume di


azioni scambiate pari a mila .


Era l’effetto positivo di un presunto


«sistema» ideato dai vertici della


quotata. Uno fra tutti Astorri, patron


della società, sotto procedimento as-


sieme al braccio destro Cicognani e al


presidente del collegio sindacale


Gianfranco Capodaglio.


Stando alle indagini del Nucleo di


polizia economico-finanziaria di Bo-


logna, rispondono di false comunica-


zioni sociali e manipolazione del mer-


cato. Ma è nei carteggi societari la


chiave di lettura di questa presunta


truffa, che ha trovato forza nei comu-


nicati stampa con cui Astorri rilancia-


va piani industriali privi di basi. Dal


fittizio contratto di Multi-licenza con


una «prestigiosa» multinazionale,


annunciava il manager, non c’è trac-


cia. Di fatto, però, aveva consentito


dalla società di raccogliere risorse fi-


nanziarie per circa , milioni di eu-


ro, senza contare i  milioni incame-


rati, a titolo personale, da Astorri e Ci-


cognani. Un’iniziativa che aveva avu-


to anche un altro effetto: far passare in


sordina il bilancio del , chiuso al


di sotto delle aspettative. Ma non solo,


perché sull’onda degli annunci glo-


riosi di Astorri la società aveva visto


aumentare il proprio patrimonio net-


to per complessivi  milioni mila


 euro, come emerge dal comunica-
to della stessa Bio On del  maggio

, con un flottante pari al ,%


del capitale sociale. Gli investigatori
hanno analizzato quest’ultimo aspet-

to, scoprendo che nell’ultimo giorno
del periodo di esercizio, i soci di mag-

gioranza avevano ceduto mila


warrant facendo arrivare il flottante al
,%. Diversamente, infatti, sareb-

be stato pari al ,%, al di sotto della


soglia minima di accesso allo Star.
Il meccanismo per gonfiare i bilan-

ci messo in atto da Astorri e soci con-


sisteva anche nell’iscrivere in toto i ri-
cavi legati a cessione di licenze e dirit-

ti di sfruttamento di tecnologie a so-


cietà indicate a controllo congiunto
(joint venture), ma nei fatti realtà

controllate: importi che andavano


iscritti come trasferimenti infragrup-
po e si sarebbero azzerati. Questo non

significa che le newco create da Bio-


on nei diversi segmenti di attività fos-
sero solo di facciata. È il caso di Sebi-

plast, jv del  con la Sadam (grup-


po Seci-Maccaferri). «L’accordo ini-
ziale con Bio-on per la produzione di

acido levulinico da scarti di barbabie-


tole è stato accantonato perché non
realizzabile e sostituito poi dal pro-

getto per la produzione di bioplastica


da glicerolo (il PHA) attraverso la ri-
conversione del nostro ex zuccherifi-

cio Eridania di San Quirico Trecasali


(Parma). Si prevede di arrivare a regi-
me a mila tonnellate l'anno di bio-

polimeri. L’iter fino allo scorso luglio
stava andando avanti, anche recente-

mente ci sono state riunioni con Arpa,


conferenze dei servizi e dibattito pub-
blico al fine di ottenere le autorizza-

zioni», fanno sapere da Seci.


Conti manipolati ma collaborazio-
ne attiva anche quella con GimaTT

(gruppo Ima), entrata con il % lo


scorso anno nella newco creata da
Bio-on AMT Lab Srl, per applicazioni

delle bioplastiche al settore del tabac-


co. «È stato un investimento di , mi-
lioni di euro – ricorda il presidente di

Gima TT, Massimiliano Marzo – non


così rilevante rispetto al nostro busi-
ness ( milioni i ricavi  di Gi-

maTT, ndr) e coerente con il rischio


che un’impresa deve correre per pre-
sidiare nuove nicchie di mercato. Do-

po - mesi di inattività con AMT Lab


abbiamo iniziato a organizzare in-
contri con i nostri clienti (nomi come

Philip Morris, ndr) per testare le pos-


sibilità di utilizzare i biopolimeri nei
prodotti di nuova generazione. A lu-

glio, dopo le denunce di Quintessen-


tial, tutto si è fermato».


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I CONTROLLI


Il passo indietro (al rallentatore) dell’advisor del gruppo


Vitaliano D’Angerio


Marzia Redaelli


Il  luglio. È il giorno della denuncia


del fondo americano Quintessential


che terremota il titolo dell’emiliana


Bio-on. Poco più di due mesi dopo, il


 settembre, arriva la rinuncia di


EnVent Capital Market al ruolo di No-


minated Advisor (Nomad) della so-


cietà di bioplastiche.


Due mesi per decidere


Sessantaquattro giorni per decidere


di mollare Bio-on al suo destino.


Tempi tecnici. In questo periodo, se-


condo quanto risulta al SoleOre, ci


sono state richieste di informazioni
e incontri da parte di EnVent ai vertici

della società guidata da Marco Astor-


ri. L’obiettivo era fare chiarezza su
tutti i punti interrogativi sollevati

dall’esposto del fondo americano ma,


alle reiterate richieste, EnVent avreb-
be ricevuto risposte parziali e di que-

sto “muro di gomma” ne sarebbe sta-
ta informata subito Borsa Italiana.

A fine settembre arriva la decisio-


ne di EnVent, che ha sede legale a
Londra, di recedere dall’incarico per

il venir meno del vincolo fiduciario


con Bio-on; decisione che diventerà
esecutiva il  ottobre con il subentro

di Baldi Finance. Nel pre-listing il


Nomad ha un ruolo chiave nel predi-
sporre con gli altri consulenti tutta la

documentazione per l’ammissione di


una società all’Aim. Nel post-nego-


ziazione, il Nomad diventa un’inter-
faccia per il mercato ma, per ruolo,

non interviene nel merito della con-
tabilizzazione e, in particolare, nelle

operazioni con le parti correlate.


Il ruolo Consob
Se ci fosse stato un maggior appro-

fondimento sulle parti correlate, for-


se il «sistema delle scatole vuote» a
cui venivano fatturati i ricavi - come

ha rivelato la Guardia di Finanza -sa-


rebbe emerso prima della denuncia
di Quintessential. L’authority non ha

potere di vigilanza sull’Aim per le
operazioni con parti correlate, ma so-

lamente per la disciplina del “market


abuse”. A metà luglio, quando Bio-on
cominciò a strappare in Borsa, l’au-

thority avviò gli accertamenti preli-


minari del caso. Tutte le parti in causa


sono state state sentite da Consob per
fare il punto della situazione. Se e

quando ci saranno sanzioni da parte


dell’authority sulla questione market
abuse, emergerà a fine inchiesta.

La società di revisione
Chi doveva accendere un faro sulle

operazioni con parti correlate era si-


curamente la società di revisione, in
questo caso EY. Lo ha fatto? Ha se-

gnalato questi problemi a Consob e


a Borsa Italiana? «Ci sono indagini in
corso – fanno sapere da EY – e dun-

que non commentiamo. Possiamo
soltanto dichiarare che collaboriamo

con la magistratura e le autorità com-


petenti». Resta in sospeso la tutela
del piccolo risparmiatore che può ac-

quistare titoli su un mercato non re-


golamentato. Un listino che forse do-


vrebbe essere riservato a investitori
istituzionali per l’alto rischio e la vigi-

lanza più a maglie larghe. «Nei pros-


simi giorni studieremo le condotte e
le possibili responsabilità risarcito-

rie, in sede civile, di tre soggetti che
dovrebbero svolgere funzioni di tute-

la del mercato dei risparmiatori che


investono sull’Aim, ossia il Nomina-
ted advisor, lo specialista e la società

di revisione – ha dichiarato Antonio


Pinto, legale di Confconsumatori –.
Se dopo aver studiato i documenti

sociali dovessimo verificare la sussi-


stenza di gravi negligenze, i tre sog-
getti indicati sarebbero responsabili,

in solido fra loro, per i danni cagiona-


ti ai terzi investitori».
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EnVent ha lasciato Bio-on


due mesi dopo la denuncia


del fondo Quintessential


Nuovo trimestre sotto le attese


e fuga degli investitori: Twitter
sotto i riflettori a Wall Street.

Il titolo del social network


lascia sul terreno il %
—Servizio a pagina 

Social network


Twitter, fuga


d’inserzionisti:


il titolo crolla


a Wall Street


Giovedì nero in Borsa.
Il titolo di Twitter perde il 20%
dopo la deludente trimestrale

Ilaria Vesentini


«M


i auguro che
l'azienda non salti,

dà lavoro a 
persone e ha labo-

ratori, impianti, know-how e attività


in fase sperimentale da guardare con
interesse. Ma sulle bioplastiche come

i PHA's ci hanno lavorato per decenni


gruppi internazionali, dagli Stati Uni-
ti al Giappone, ben più solidi di Bio-on

rinunciando poi alla produzione, per-


ché ancora troppo costosa per essere
accettata dal mercato e non in grado

di sostituire i derivati dal petrolio in


molte applicazioni». Maurizio Fiorini
è un chimico industriale con dottora-

to che dal  insegna all'Università


di Bologna e fa ricerca proprio sulle
plastiche e i polimeri bio-based.

Già nel giugno , all'annuncio


da parte di Astorri dell'avvio dell'im-
pianto produttivo di Bio-on a Castel

San Pietro, Fiorini aveva messo in


guardia giornalisti e colleghi univer-


sitari sull'enfasi e le aspettative ecces-


sive che si stavano creando attorno a


un prodotto che non poteva diventare
mass market nel giro di pochi trime-

stri. Nella vicenda dell'ex società uni-


corno sono coinvolti diversi docenti
dell'Alma Mater, utili a Bio-on per av-

valorare le attività e il posizionamen-


to di mercato: sono indagati il profes-
sore emerito di management Gianni

Lorenzoni, membro del cda di Bio-on,


e Gianfranco Capodaglio, che insegna
al dipartimento di Scienze aziendali

ed è il presidente del collegio sindaca-


le non solo di Bio-on ma di quasi tutte
le newco create da quest'ultima. E Pa-

ola Fabbri, Phd in Ingegneria dei ma-


teriali che insegna come Fiorini al di-
partimento di Ingegneria di Bologna

e che con Bio-on ha un contratto di


ricerca, è la specialista che ha difeso
l'azienda contro le accuse mosse dal

fondo americano Quintessential.


«I poliidrossialcanoati (PHA's) di
cui parla Bio-on sono noti da almeno

 anni, sono una famiglia di polimeri


che cambiano proprietà molecolari a
seconda del microrganismo usato per

la fermentazione e di ciò che gli si dà


da mangiare», precisa Fiorini. Già ne-
gli anni Novanta la società ICI aveva

studiato questo tipo di polimeri bio-
degradabili e li aveva commercializ-

zati con il nome di Biopol, venduto


prima a Zeneca e poi a Monsanto. «Il
Biopol è sparito dalla circolazione pri-

ma del nuovo millennio, era troppo


costoso. Così come Procter&Gamble


ha rinunciato al biopolimero Nodax
sviluppato dal ricercatore giapponese

Noda. E la bioplastica Metabolix è fal-


lita in pochi anni», ricorda Fiorini.
Oggi i player più credibili sul mer-

cato sono gli americani di Danimer,


che stanno sviluppando oltreoceano
un impianto pilota, e la multinaziona-

le chimica nipponica Kaneka, che a


Duesseldorf - dove si è appena chiusa
la più importante fiera al mondo per la

plastica, K - ha annunciato arri-


verà a produrre mila tonnellate l'an-
no del polimero biodegradabile

PHBH™, molto resistente al calore e


all'idrolisi, dopo la fase sperimentale
completata in Belgio. «Il processo bio-

tecnologico è molto difficile da con-
trollare su larga scala e i costi di pro-

duzione vanno dai  ai  euro/kg,


quattro volte un polietilene di largo
consumo», rimarca Fiorini. E fa nota-

re che Bio-on non c'era a Duesseldorf


nei convegni dedicati ai polimeri bio-
based più innovativi, a dispetto delle

dichiarazioni di Astorri su brevetti mi-


lionari e tecnologie proprietarie per i
PHA's. «Le dichiarazioni di Astorri

sulla validità scientifica e la portata


economica delle sue bioplastiche pos-
sono incantare azionisti e analisti, non

certo la comunità scientifica interna-


zionale», commenta il professore.


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L’INTERVISTA


MAURIZIO FIORINI


Il docente: «Hanno


rinunciato gruppi ben


più solidi di quello italiano»


«Bioplastiche, la produzione


è ancora troppo costosa»


Sotto inchiesta. Il sito produttivo di Bio-on


IPP

Più soldi per consentire ad Alitalia di andare avanti in atte-
sa che si arrivi alla formalizzazione di un’offerta vincolante

per l’ex compagnia di bandiera da parte del consorzio tra


Ferrovie, Atlantia e l’americana Delta. È questa la novità
contenuta nell’ultima bozza del decreto fiscale di cui Il Sole

 Ore è venuto in possesso: tra le pieghe del provvedimen-


to, è infatti spuntato un incremento del prestito ponte, fis-
sato ora a  milioni (rispetto ai  milioni

della versione del Dl circolata negli ultimi


giorni). Le condizioni rimangono le stesse: il
finanziamento a titolo oneroso sarà concesso

per sei mesi e la sua copertura sarà assicurata


grazie ai tagli di spesa chiesti ai ministeri per
oltre  miliardi (si veda articolo a pagina ).

Dopo la proroga condizionata concessa dal


Mise, che ha dato tempo fino al  novembre
ai soggetti in pista per presentare un’offerta


  • subordinando però il prosieguo all’inter-


vento diretto dei commissari e all’immediato
confronto con gli offerenti, nonché a un check

quotidiano sullo stato dell’arte -, la partita per


il salvataggio di Alitalia ripartirà dagli appro-
fondimenti chiesti da Fs e Atlantia impegnati nel confronto

con Delta. E intanto ieri il ministro dell’Economia, Roberto


Gualtieri, ha incontrato a Bruxelles la commissaria alla
concorrenza Margrethe Vestager, sul cui tavolo, tra i tanti

dossier aperti, c’è anche l’indagine in corso dell’Antitrust


Ue per aiuti di Stato sul prestito ponte.
—Ce.Do.

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LA BOZZA DEL DL FISCALE


Alitalia, il prestito


sale a 400 milioni


Il salvataggio.


Per la compagnia
Alitalia in arrivo un

nuovo prestito


pubblico


IL FUTURO


È UN UOVO


DA COVARE

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