Il Sole 24 Ore Venerdì 25 Ottobre 2019 31
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moda
Mercoledì ottobre presso la sede
milanese del Sole Ore
il summit, in collaborazione con Bain,
con numerosi esperti e case history
Millennial Stories
Dal lusso alla finanza,
Summit del Sole 24 Ore
sulle strategie
per conquistare
la Next-Generation
Next-Gen Summit
In programma mercoledì
prossimo a Milano nella sede
del Sole 24 Ore dalle 9:00
Marta Casadei
M
entre department
store e centri com-
merciali vengono
messi a dura prova
dal cambio di rotta
nelle abitudini di
shopping, il modello outlet non dà
cenni di crisi. A partire dagli Stati Uni-
ti, un mercato che spesso “anticipa” le
tendenze economiche e di consumo,
dove la tempesta abbattutasi sulle in-
segne multimarca di lusso (da ultimo:
Barneys, che dopo aver dichiarato
bancarotta ad agosto, è stato rilevato
da Authentic brands group, previa la
chiusura dei negozi) sembra non aver
toccato gli outlet: l’International
council of shopping centers (Icsc) ha
rilevato che dal hanno aperto cir-
ca outlet per un totale di mila
metri quadri, portando a quasi otto
milioni di metri quadri la superficie
complessiva.
In Europa 27 villaggi in progress
Anche in Europa, dove lo scenario re-
tail è ben diverso da quello americano,
con i centri storici che hanno anticipa-
to la più artificiale formula dello shop-
ping mall, il tasso di crescita degli out-
let (circa villaggi in Paesi) ha
superato quello degli shopping center
con aperture tra il e il (di
cui uno in Italia, Roma Outlet village,
e uno a San Marino) e strutture in
fase avanzata che verranno concluse
dopo il . Nel , sempre a livello
europeo si è registrata una crescita
dell’area di vendita del % sul , a
fronte di un +% per i centri commer-
ciali. E le stime per il sono ancora
più rosee: +% di metri quadrati.
La fotografia arriva da uno studio
di Cbre sul segmento outlet in Euro-
pa, che negli ultimi anni è passato
dall’essere un settore di nicchia a una
vera e propria asset class di categoria
“intensive”, attirando sia investitori
specializzati sia mainstream. E nel
a livello europeo ha registrato
investimenti per , miliardi: «I punti
di forza dei villaggi outlet agli occhi
degli investitori sono diversi - spiega
Silvia Gandellini, head of Retail inve-
stment properties presso Cbre -. In-
nanzitutto hanno un ritorno più ele-
vato rispetto ai centri commerciali,
un grado inferiore di volatilità e ren-
dimenti più alti. Per esempio, hanno
un tasso di sfitto del % contro il %
dei mall tradizionali». In uno scenario
esposto a cambiamenti importanti
come quello attuale, a distinguere gli
outlet è stata soprattutto la capacità di
reazione: «Sono più resilienti perché
hanno un pubblico di riferimento che
non è solo locale, ma è internaziona-
le», continua Gandellini.
Il lusso fulcro dell’offerta
L’Italia è terza in Europa per superfi-
cie di vendita dietro a Regno Unito e
Francia: conta circa villaggi outlet,
comprese le prossime aperture, di cui
quasi la metà nella categoria lusso. «I
marchi di altagamma sono la chiave
della proposta outlet che, rispetto al
classico mall, vende beni che non
rientrano tra le necessità e deve offrire
al cliente una shopping experience di
Retail. I centri dello shopping a prezzi scontati hanno cavalcato la crisi e hanno risposto bene ai cambiamenti
nelle abitudini di acquisto dei clienti internazionali. Lo conferma l’interesse che suscitano negli investitori:
secondo Cbre, in Italia sono tra i segmenti trainanti del terzo trimestre , il migliore degli ultimi due anni
Lusso e turisti stranieri premiano
la formula dei villaggi outlet
Tax free. Vale il 14% la quota degli outlet sul totale dello shopping extra Ue
BLOOMBERG
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http://www.ilsole24ore.com/millennialstories
Q
uaranta milioni di euro per
ampliare le strutture dedi-
cate all’accoglienza dei visi-
tatori, potenziare ed esten-
dere la lounge dedicata agli ospiti Vip
e creare una nuova area dedicata alle
famiglie con un parco giochi d’acqua
(e uno senz’acqua) per un totale di
mila metri quadri per far divertire i
più piccoli e, perché no, lasciare ai lo-
ro genitori il tempo per un po’ di
shopping. Il Serravalle Designer Out-
let, gestito da McArthurGlen e di pro-
prietà di Nuveen, è il più “vecchio” vil-
laggio outlet d’Italia e si prepara a fe-
steggiare il suo ventesimo complean-
no, che ricorrerà nel , con un
ampliamento strategico. Un re-
styling, il sesto dalla fondazione - che
è già in corso e che dovrebbe conclu-
dersi tra giugno e settembre ,
con gli ultimi dettagli pronti per la
primavera . E che ha un obiettivo
ben preciso: costruire un’esperienza
che sia la migliore possibile per un
range di clienti diversi e che non sia
fatta solo di shopping. E che in tre an-
ni dovrebbe attirare, rispetto agli at-
tuali , milioni, un milione di visita-
tori in più, soprattutto stranieri.
Niente code per il tax free
«Rivoluzioneremo tutta l’area dedi-
cata all’accoglienza - conferma Mat-
teo Migani, general manager del-
l’outlet Serravalle - moltiplicando di
circa cinque volte lo spazio in cui gli
ospiti possono lasciare i bagagli,
chiedere informazioni e, alla fine,
espletare le pratiche per il tax free.
Vogliamo evitare le code, destinan-
do spazi diversi ai visitatori indipen-
denti e ai gruppi. Poi ci sarà la nuova
area per gli ospiti Vip: tre volte più
grande rispetto alla precedente,
aperta nel ».
Per il Designer outlet di Serraval-
le - negozi di cui di lusso -, i
turisti rappresentano un asset im-
portante: sono il % del totale (di
cui il % di lungo raggio) ma, in va-
lore, assorbono il per cento delle
vendite. L’attenzione all’accoglien-
za è “spinta” anche dalle loro esi-
genze: alcuni chiedono wifi e carica-
batterie per lo smartphone, altri si
fanno spedire gli acquisti a casa. Al-
tri ancora hanno bisogno di spazi ri-
lassanti o di stanze private dove
provare gli abiti prima di acquistar-
li: «Ogni anno abbiamo ospiti da
nazioni diverse. Il nostro lavoro
comincia nei loro Paesi di prove-
nienza, insieme ai tour operator. E
dà risultati positivi: nei primi tre tri-
mestri del le vendite tax free
sono salite del % rispetto all’anno
precedente. Ovviamente alcune na-
zionalità, come gli arabi e i russi,
fanno impennare lo scontrino me-
dio: è otto volte superiore a quello
locale», dice il general manager.
Ristoranti e parchi giochi
Poi ci sono le famiglie: quelle dei
clienti, ma anche quelle che vivono
nei dintorni del centro di Serravalle.
«Il centro ha da sempre un rapporto
privilegiato con il territorio che ci
sembra giusto valorizzare il più pos-
sibile, offrendo anche delle opportu-
nità di svago e di shopping a chi abita
nei dintorni. Così parte dell’investi-
mento sarà dedicato a due aree gio-
chi una delle quali sarà il primo par-
co giochi d’acqua mai creato in un
villaggio outlet europeo: . metri
quadri con piscine basse e scivoli.
Entrambe le aree saranno completa-
te con un punto ristoro». I due risto-
ranti si aggiungono a una nuovo
punto food in costruzione nell’area
Accessori-sport («un brand interna-
zionale che porterà a Serravalle la
sua proposta», dice Migani) e a tre
nuovi negozi in corso d’opera nel
cuore dell’outlet: sei unità retail che
andranno a completare il progetto di
ampliamento. E che, insieme alle
aree di accoglienza e ai parchi giochi,
andranno a creare oltre nuovi
posti di lavoro fissi e circa stagio-
nali che si sommano agli oltre .
dipendenti attuali dell’outlet.
La galassia McArthurGlen
Il food è un altro dei segmenti impor-
tanti nella strategia di sviluppo di
Serravalle, che funge da modello per
gli altri quattro outlet italiani di
McArthurGlen (Barberino, Noventa
di Piave, Castel Romano Marcianise):
«Stiamo strutturando un’offerta in-
clusiva che spazia dal fast food al cibo
healthy passando per le eccellenze
del territorio. Attualmente abbiamo
unità ma non escludo ce ne saran-
no altre, magari complice il cambio
di destinazione di qualche unità»,
conclude il general manager.
Dopo l’Italia, intanto, McArthur-
Glen punta sul mercato spagnolo
con la prima apertura a Malaga, in
calendario a breve.
—Ma.Cas.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Serravalle Designer outlet
Ampliamento da 40 milioni per famiglie e clienti vip
alto livello oltre, ovviamente, allo
sconto», chiosa.
Il rapporto “Retail Q ” di Cbre
evidenzia, tra le altre cose, come i
factory outlet siano stati uno dei dri-
ver di quello che viene definito «il mi-
glior trimestre degli ultimi due anni»
sul fronte degli investimenti retail.
Protagonisti, in Italia, due operazioni
commerciali di peso: l’acquisto del
Designer outlet di Barberino da parte
di DWS e l’accordo tra Percassi e
Orion sui luxury outlet village a Tori-
no e in Sicilia. Si tratta, in entrambi i
casi, di outlet di lusso.
Turisti driver della crescita
A confermare come il successo degli
outlet nel nostro Paese dipenda dai
turisti extraeuropei sono le cifre in
crescita del tax free shopping. Secon-
do le rilevazioni di Global Blue, princi-
pale operatore in Italia con una quota
di mercato del %, nel primo seme-
stre gli acquisti negli outlet han-
no pesato per il % sul totale del tax
free, con un incremento del % rispet-
to allo stesso periodo . Merito so-
prattutto di alcune nazionalità: russi
(%), seguiti da arabi (%) e cinesi
(%). Nel primo semestre le cre-
scite percentuali maggiori rispetto al-
lo stesso periodo del sono state
registrate dai turisti provenienti dai
Paesi del Golfo (+%) e dal Giappone
(+%). Anche Planet, operatore che
gestisce il resto del mercato tax free in
Italia, evidenzia un incremento delle
vendite nel canale: + % nei primi no-
ve mesi dell’anno rispetto al .
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Lusso. È uno degli elementi chiave dell’offerta di Serravalle con 40 negozi su 250
Promette di portare sul territorio . mila posti di lavo-
ro, di cui duemila diretti e il resto indotto, e di rivoluziona-
re il concetto di shopping center. Ottenuti i permessi a
costruire da parte del Comune, è stato presentato Com -
Caselle Open Mall, il nuovo progetto realizzato da Aedes
Siiq, il primo di questa portata per la società immobiliare,
che sorgerà nell’area a nord di Torino, proprio di fronte
all’aeroporto Sandro Pertini. Un investimento da -
milioni di euro, che a metà dovrebbe vedere la posa
della prima pietra e aprire i battenti a fine , dopo un
iter iniziato ben anni fa. «Sono serviti provvedimenti
normativi e il coinvolgimenti di enti – ha detto l’ad di
Aedes, Giuseppe Roveda, non senza una vena polemica
verso le lungaggini burocratiche –. In più, nel abbia-
mo cambiato il progetto in corsa perché ci siamo accorti
che il centro commerciale classico non rispondeva più alle
esigenze dei consumatori. Com, infatti, nasce sotto la defi-
nizione di destination center, pensato come
luogo di incontro più che come semplice zo-
na shopping». L’area sviluppata è di mila
metri quadrati. Conterrà negozi, con
. mq dedicati al retail, . mq al food,
mila ai servizi e mila posti auto. Ciò che lo
caratterizza è l’alternanza di spazi aperti e
chiusi, percorsi pedonali e ciclabili, mentre
grande spazio avrà l’entertainment. Su que-
sto aspetto, Aedes ha già stretto un accordo
con National Geographic che proporrà
un’ampia gamma di attrazioni tematiche.
Tutto è improntato all’ecosostenibilità,
con impianto geotermico, pannelli solari e fotovoltaici,
riutilizzo delle acque meteoriche. Dal punto di vista com-
merciale, il % degli spazi retail è stato affittato e un altro
% è in fase avanzata di trattative. «I nomi restano top
secret. Ma posso dire che non puntiamo all’alta gamma,
che in questa zona non avrebbe presa» ha aggiunto l’ad
di Aedes. Il mall ha un bacino d’utenza vasto e un obiettivo,
a regime, di milioni di visitatori l’anno. Secondo gli
studi preliminari, due milioni di persone lo raggiungono
nel giro di minuti. «Ma sarà un’attrazione multiregio-
nale, con Genova e Milano che distano meno di due ore»
ha aggiunto l’ad Roveda. L’investimento porta con sé an-
che milioni di euro di opere di urbanizzazione, per lo
più spese in viabilità, per cui Aedes sarà stazione appal-
tante. Per quanto riguarda lo sviluppo, infine, Aedes attin-
gerà a parte dell’aumento di capitale in corso, da milio-
ni di euro, e a finanziamento bancario. «Ma la porta è
apertissima – ha concluso Roveda – verso partner di natu-
ra finanziaria, non industriale, che sarebbero i benvenuti
nel capitale della società veicolo che ha in pancia il mall».
—Adriano Lovera
© RIPRODUZIONE RISERVATA
CASELLE - TORINO
PROGETTO AEDES
Via libera all’Open Mall
da 12 milioni di visitatori
180
Strutture in Europa
L’Italia è al 3°posto dietro
Regno Unito e Francia
per superficie di vendita
+14%
Superficie in mq 2019
Le aree di vendita dei centri
commerciali, invece, in
Europa saliranno del 3%
350
MILIONI
L’investimento
per il nuovo
shopping center
che sorgerà di
fronte
all’aeroporto di
Torino, a meno di
2 ore da Milano e
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