Corriere della Sera - 23.10.2019

(Grace) #1


CorrieredellaSera Mercoledì23Ottobre2019
CRONACHE


27


Domaniinedicolal’insertogratisconil«Corriere»


Lefamiglie eiltumore,comeaffrontarelamalattia


Ammalarsi di tumorepuò
costare davverocaro. Il Servi-
zio Sanitario Nazionale garan-
tisceleterapie, ma non tutti
gli altri aiuti necessari —co-
me riabilitazione fisicaepsi-
cologica, trasferte,costi di ba-
dant i—,ingran partesoste-
nuti di tascapropria dai pa-
zienti. La diagnosi di tumore
mette«ko»elelunghe cure
debilitanti in molticasi ren-
dono impossibile lavorare. Il
dossier dicopertina del nuo-
vo numero di CorriereSalute ,
in edicola gratis domani as-
sieme al CorrieredellaSera


racconta in quattro pagine di
come, per molte famiglie, so-
prattuttoquando si parla di
lavoratori autonomi, la malat-
tia si trasformi in un disastro
economico.Atuttoquestosi
aggiunge il ruolo chiavedei
caregiver : nella maggior parte
dei casi sono i partner o i fa-
miliari a farsicarico dell’assi-
stenza, rinunciando spesso a
giornate di lavoro.
Nelle pagine seguenti si
parla dell’aria inquinata che
stiamorespirandoedelle
conseguenzesulla nostra sa-
lute. Si tratta di un’anticipa-

zione deltema di apertura de
«Il Tempo della Salute»: due
giorni di dibattiti, tavolero-
tonde, lezioni, mostre al Mu-
seo della Scienza di Milano (il
9 e 10 novembre), organizzati
dal CorriereSalute.
Una pagina è dedicata all’ic-
tus, ai sintomi da riconoscere
e all’importanza di intervenire
in fretta: anche soli 15 minuti
possono fare la differenza per
limitare il più possibile le di-
sabilità. Si parla poi di anzia-
ni: lacamminata quotidiana è
utile ma non basta, per man-
tenerelapotenza muscolare

bisognerebbe anche sollevare
pesi (naturalmentecon i giu-
sti carichi). L’infografica è de-
dicata al glaucoma, il «ladro
silenzioso della vista».
Poi un reportage dall’Ugan-
da: il racconto da un ospedale
che si trovainuna zona tor-
mentata dalla guerra civile e
dalla malaria. Infine unacon-
ferma: gli alimenti sono as-
sorbiti da ognuno in modo di-
verso e nonc’entra solo la ge-
netica: le diete«su misura»
sono sempre più vicine.
CristinaMarrone
©RIPRODUZIONERISERVATA

IncopertinaIlserviziodedicato
aicosti«collaterali»diuntumore

SuCorriere.it
Leggilenotizie
egliapprofon-
dimenti
disalute
ebenessere
sulcanale
corriere.it/
salute/

L’inserto


●«Corriere
Saluteȏ
ilsupplemento
gratuitodel
«Corriere»
inedicolaogni
giovedìcon
ilquotidiano

●Sulnumero
didomani
siparlerà
anchediictus
eglaucoma

Nuovoorecchio


peruntredicenne


Èstatoricostruito


conlastampa3D


Firenze,primointerventoinEuropaalMeyer


FIRENZEQuando gli hannotol-
to le bende e lo hanno accom-
pagnatodavantiauno spec-
chio, Lapo, 13 anni, si ècom-
mosso. «Finalmenteanch’io
ho un orecchio, grazie dottor
Flavio», ha dettomentrela
mamma lo abbracciava. Tra
poco Lapo, il nome è di fanta-
sia, di orecchi ne avrà due. O
meglio avrà due padiglioni
auricolari esterni che, acausa
di una microtia, una malfor-
mazionecongenita rara che
colpisce 5 bambini su 10 mila,
non si erano sviluppati.
Lapo ha sempreavutoun
buon udito, ma quell’assenza
per lui era diventata un grave
problema. Non si sentiva
uguale agli altri e fin da picco-
lo avevadesideratoche un
giorno quegli «orecchi spun-
tassero»oche glifosserore-
galati da qualcuno. Quel qual-
cuno oggi ha un nome:èil
suo amicoFlavio,omeglio il
dottor FlavioFacchini, 43 an-
ni, specialista in Chirurgia
plasticaericostruttivaal-
l’ospedale pediatrico Meyer di
Firenze che per la primavolta
in Europa,con la collega Ales-
sandra Martin, ha ricostruito
il suo orecchio destro esterno
utilizzando unatecnicarivo-
luzionaria: prima di operare,
grazie agli ingegneri Monica
Carfagni,Yary Volpe ed Elisa
Mussi, ha disegnatoincom-
puter graficailmodello del-
l’orecchio che poièstatoco-
struitocon una stampante 3D.
«Gli algoritmi degli inge-
gneri non hanno ricostruito
solo l’orecchio—spiega il
chirurgo — ma anche lecopie
di tutti i singoli frammenti di
cartilagine che abbiamo pre-
levato dallecostole del ragaz-
zino per ricostruireilpadi-
glione auricolarecon assoluta
precisione». Il risultato finale
è stato eccellente. «Solo da vi-
cino un occhio espertopuò
accorgersi di qualche imper-
fezione», spieganoFacchini e
i colleghi dell’équipe che han-
no partecipatoall’operazione
durata sei ore. Ma non è stata
solo unarivoluzione estetica.
«Sentomoltomeglio di pri-
ma, il mio uditoèperfetto»,
ha detto Lapo ai medici un pa-
io di settimanedopo l’opera-


zione. E subito dopo ha chie-
stoilsecondo orecchio, il si-
nistro, che arriverà fra tre me-
si con un nuovo intervento.
Una delle fasi piùcomples-
se è stata la fase pre-operato-

ria. Laforma dellecartilagini
è stata acquisitacon la Tac ed
elaborata dalcomputercon
avanzatissimi algoritmi di
graficacomputerizzata.Per
stabilirelagiustaforma del-

l’orecchioèstatostudiatoun
modello in 3D di un orecchio
della mamma di Lapo.Esul
modello finaleichirurghi si
sono allenaticome in un gio-
co di simulazione.

Lapo nonvede l’ora che sia
fissata la data per l’ultimo in-
tervento, quello che glirega-
lerà anche l’orecchio sinistro.
Intantosiètagliatoicapelli
mostrando in bella vista il pa-
diglione auricolare destro ap-
pena impiantato. «Lo facon
soddisfazione ed orgoglio —
spiegaFacchini —. Era timi-
do, insicuro. Ha acquistato fi-
duciaeascuolaèdiventato
una star. Hacapito di avercela
fatt aequestoper noi medici
del Meyer credo che sia la più
grande soddisfazione».
All’ospedale pediatrico fio-
rentino ci sono altri sei bam-
bini in attesa dello stesso in-
tervento. Ece ne saranno altri
per risolveremalformazioni
del volto, alterazionicongeni-
te, traumi e ustioni.Una nuo-
va frontiera della chirurgia.
MarcoGasperetti
[email protected]
©RIPRODUZIONERISERVATA

Lavicenda


●Un’équipe
dell’ospedale
Meyerdi
Firenze,diretta
daFlavio
Facchini(sotto),
haricostruito
ilpadiglione
auricolarediun
ragazzodi13
annigraziealla
stampain3D

●Ilragazzoè
natosenzapa-
diglioniauri-
colariperché
affettodami-
crotia,malfor-
mazionecon-
genitarara.
Grazieallagra-
ficacompute-
rizzataèstato
disegnatoil
modellocheè
statopoico-
struitoconla
stampante3D
partendoda
frammentidi
cartilaginepre-
levatidalleco-
stoledelragaz-
zo.Èlaprima
operazionecon
questatecnica
inEuropa

Modelli
Inalto,imodelli
utilizzatiperla
costruzionein
3Ddelpadiglio-
neauricolare

diAdrianaBazzi


Dallapellealleossa


Itraguardielesfide


perricreareorgani


Ilcommento


L


a marcia delle stampanti 3D, sulle
strade della medicina, procede a tap-
pe maveloce.Una delle prime è stata
raggiunta a Firenze dove i chirurghi
dell’ospedale Meyer hanno ricostruito
l’orecchio esterno a un 13enne. Latecnolo-
gia 3D permette di riprodurre ogni oggetto
partendo da software che ne disegnano la
forma e grazie a stampanti che la ricreano.
I materiali sono diversi a seconda dell’og-
getto. La particolarità dell’intervento al Me-
yer sta nel fatto che sono stati usati fram-
menti dicartilagine del paziente stesso: un
puzzle perfetto. Ma altri stanno ricorrendo
a modelli 3D dell’organo di un malato an-
che quando devono operarlo per un tumo-
re. Per essere precisi al massimo. Lo fa, per
esempio, l’équipe di Andrea Pietrabissa, al
Policlinico San Matteo diPavia, quando in-
terviene sul pancreas.Una seconda via pre-
vede unavera e propria produzione di parti
di organi «artificiali» da impiantare. All’I-
stituto Ortopedico Rizzoli di Bologna han-
no cominciato a sostituire parti di ossacon
analoghi in titanio.Stesse tecniche sono
state sfruttate per il cuore: chirurghi lon-
dinesi nel 2015 hanno chiuso un «buco»
fra i ventricoli in una bimba grazie a unce-
rotto in GoreTex. Laterza tappa proietta
nel futuro e si chiama bioprinting. L’idea è
quella di usare la materia vivente perco-
struire organi da trapiantare. I più facili da
riprodurre sono quelli «piatti» (pelle) o
quelli «cavi» (trachea,vasi sanguigni,ve-
scica, uretra,vagina). Alcuni di questi sono
già stati trapiantati sperimentalmente. Più
complessi sono quelli solidi,come cuore,
fegato,rene. In ognicaso l’«inchiostro»
con cui «caricare» la stampante è «biolo-
gico», cioècostituito dacellule dei diversi
tessuti che andranno aformare l’organo.
©RIPRODUZIONERISERVATA
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