Bonacossa:
“L’arte ha già
superato la fase
#metoo”
GIULIA ZONCA
T
ra desiderio e censu-
ra Ilaria Bonacossa è
pronta alla sua terza
Artissima. Edizione
che si gioca sul filo
del proibito e non è
certo solo sesso, quello or-
mai si vede ovunque. La fie-
ra, che apre il 31 ottobre
all’Oval di Torino, prova an-
che ad osare per scardinare i
limiti, anche quelli messi alla
libertà. Misura la distanza
tra quello che si può dire e
quello che l’arte può raccon-
tare. Molto di più.
Dove ha tolto il freno?
«Nella scelta di aprire l’Hub
Middle East: intrigante fino
dal concetto geografico su
cui abbiamo dibattuto».
Per disegnare quali confini?
«Dentro l’Egitto e fuori la Tur-
chia che, con tutte le sue ten-
sioni, per me ormai è Euro-
pa. C’è il Libano che oggi è in
strada per far cadere il gover-
no, poi Iran, Israele, Palesti-
na. Abbiamo superato le que-
stioni politiche».
Obiezioni dagli invitati?
«Alserkal, polo di Dubai che
è in fiera, resta fuori dall’Hub
perché nessuna iniziativa
pubblica degli Emirati po-
trebbe convivere con Israele.
Tutte queste dinamiche in
realtà dimostrano bene co-
me l’arte abbia imparato ad
aggirare i divieti con inven-
zioni intelligenti. In anni in
quell’area l’arte contempora-
nea è sbocciata».
A volte funziona pure come
vetrina a certi regimi.
«Sì, in parte, ma una volta
che apri la porta all’estro e al-
la creatività è difficile tenersi
stretto il controllo».
Non la turba il fatto che
nell’Hub ci siano Iran e Ara-
bia Saudita dove la donna
non è di sicuro libera?
«Certo, ma non abbiamo
chiesto finanziamenti o par-
tecipazione ai governi. Io in-
vito gallerie private e sono fe-
lice di averle qui: quella che
viene da Gedda è gestita da
una donna. L’arte contempo-
ranea è molto emancipata».
SPECIALE
ARTE
IN CITTÀ
23 OTTOBRE 2019
S
INTERVISTA
CONTINUA A PAGINA III
MERCOLEDÌ 23 OTTOBRE 2019SPECIALELASTAMPA I