La Stampa - 23.10.2019

(nextflipdebug5) #1
Paratissima

MARIA TERESA MARTINENGO


T


hink BIG», ovvero a
Paratissima l’arte si fa
grande. Il progetto
espositivo curato da
Francesca Canfora e
Laura Tota è dedicato
a grandi opere, non solo per di-
mensioni ma anche per i mes-
saggi che veicolano. Come
«Honest John» di Antonio Riel-
lo, un missile di 8 metri (copia
in scala 1:1 di un vero missile
Usa Terra-Terra degli Anni
60) che mostra icasticamente
la crisi del modello culturale
occidentale. Il missile, di un az-
zurro che evoca quello miche-

langiolesco della Cappella Si-
stina, è dipinto con scene reli-
giose tratte da Michelangelo,
Rosso Fiorentino, Tiepolo. Ma
nell’impatto con il suolo i santi
sembrano scivolare verso ter-
ra in un cumulo di rovine e in
un nuovo giudizio universale.
«Brama Renaissance» (foto)
di Robert Gligorov (courtesy
Tomaso Renoldi Bracco) è ispi-
rata al «Gruppo del Laocoon-
te»: come il serpente dell’anti-
ca scultura, la tecnologia, rap-
presentata dalla spirale in
inox, tutto avvolge, stravolgen-
do l’equilibrio che la natura e
l’uomo hanno costruito nell’ar-

co della loro evoluzione. Un te-
ma caro all’artista, che ha sem-
pre realizzato opere con conte-
nuti legati a vegetale, animale
e umano, considerandoli la
grande triade, tanto da assu-
mere una connotazione sacra-
le. All’ex Accademia di Artiglie-
ria debutta anche l’inedita in-
stallazione site-specific in fi-
bra ottica di Carlo Bernardini
che entrerà a far parte di Luci
d’Artista. L’opera si basa sul
concetto di trasformazione
percettiva, in cui la luce crea
nello spazio un disegno che
cambia secondo i punti di vista
e gli spostamenti dello spetta-

tore. Ancora: il movimento ar-
tistico Cracking Art, con l’in-
stallazione «Green Communi-
ties», porta un branco di lupi in
plastica rigenerabile colorata
nella manica. Megalopoli futu-
ristiche, fanghi post-atomici,
angosciose rovine urbane so-
no i soggetti del lavoro di Gia-
como Costa realizzati con sofi-
sticati processi digitali di deri-
vazione cinematografica.

Paratissima
dal 30 ottobre al 3 novembre. All’ex Accade-
mia Artigliera di Torino. Piazzetta Accademia
militare 3 —
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Porte aperte al Politecnico

Il Festival “Tecnologia e umanità”


150 incontri e 300 voci dal modo


«Honest John» di Antonio Riello, con l’azzurro «Cappella Sistina» a Paratissima

Il Politecnico si apre ancora di più alla sua città, Torino, con la pri-
ma edizione del grande Festival della Tecnologia, per i 160 anni
dell’Ateneo. Il titolo: «Tecnologia e umanità, tecnologia è umani-
tà». La convinzione del rettore Guido Saracco è che si debba
esplorare e comunicare la relazione tra società e sviluppo tecno-
logico, «una risorsa fondamentale per assicurare prosperità eco-
nomica al nostro Paese». Tanti gli eventi, le mostre, 150 incontri,
oltre 300 relatori da tutto il mondo e porte aperte del «Poli» ai vi-
sitatori del Festival. Dal 7 al 10 novembre si possono vedere labo-
ratori, dipartimenti, centri ricerca, collezioni storiche. E. CASS. —
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L’opera si trasforma


in un razzo missile


Cadono santi


e piovono idee


di grande formato


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