Corriere della Sera La Lettura - 06.10.2019

(Barry) #1

DOMENICA6OTTOBRE2019 CORRIEREDELLASERA LALETTURA 15


Prima chefossero inventate lecarceri e la
polizia, la penacapitale fu laforza seletti-
vache ci addomesticò,rendendoci più
docili ed egualitari.
Con la sua inquietante«ipotesi del-
l’esecuzione», Wrangham indulge in un
cuporealismo: siamo umani grazie a pe-
necapitali,conformismo e violenza isti-
tuzionalizzata. L’unico modo perfermare
i bulli è la punizione esemplare. Non ba-
stava lacattivareputazione. Legge e ordi-
ne sono nati dal linciaggio delreprobo,
che pare essere un universale umano. Ma
secosì fosse,come si sono evolute a loro
volta le pressioni sociali? Seimalfattori
venivano giustiziati dopo che si erano già
riprodotti,ilorogeni sopravvivevano? E
perché la penacapitale nonèstata, in
tempi storici almeno, un deterrentecon-
tro icomportamenti antisociali? Non tro-
viamo le rispostenel bel librodiWran-
gham.Resta il paradosso: nella guerra or-
ganizzata e armata tra gruppi, noi siamo i
campioni delregno animale, salvo poi es-
sere assai più pacifici di tutti gli altri al-
l’interno delle nostrecomunità.

Se l’assassinio del deviante e la violen-
za di gruppo sonoretaggi antichi del-
l’umanità, non per questosono giustifi-
cabili oggi, tiene a precisare il docente di
Harvard. Anzi, dobbiamo mitigareque-
stetendenzecosìcomecombattiamo le
malattie. Ma sarebbe illusorio negare
l’importanza che hanno avutonel pla-
smare la socialità umana.
Nella partefinale del librolascienza
cede però il passo alle speculazioni. Non
manca l’ennesima ipotesi sull’estinzione
deirobusti Neanderthal: secondo Wran-
gham non erano auto-addomesticatico-
me noi, dunque una maggiore aggressi-
vità istintivaminavalelorocapacità di
cooperazione. In Homosapiens ,invece,
violarelenorme sociali divenne un cri-
mine punitocon morte o emarginazione.
Perscongiurarequestopericolo,eso-
pravvivere, si diffuseroleemozioniei
giudizi morali.
Lateoria di Wrangham non guarda alla
naturacomeaunalibi, ma alcontrario
esalta laresponsabilità individuale.Po-
tendo biologicamente fare il bene e il ma-
le al massimo grado, la sceltaconcreta e
contingente di fare l’uno o l’altro dipende
caso percaso solo da ognuno di noi. An-
geli e demoni insieme, possiamocoope-
rare per il bene e per il male. Siamo una
specie ambivalentedi«guerrieri pacifi-
ci», in bilico tra virtù e violenza. Ma quel-
le predisposizioni duali, abiette o premu-
rose, non sono incise in modo ineluttabi-
le sulla dura pietra della nostra «natura».
Sono piuttostopotenzialità inscrittenel
nostrochimericopatrimonio ancestrale
fatto di crudeltà e gentilezza. Come tali,
sono attivate in un senso o nell’altro dagli
stimoli culturali e daicontesti sociali del-
le nostre esperienze.
Il problema è che una speciecosì am-
bigua oggi ha acquisito un enorme pote-
re,dunqueèpericolosa. Intanto, grazie
all’evoluzione scopriamo che una do-
manda classicadella modernità, se sia-
mo buoni ocattivi per natura, è priva di
senso.AvevanotortosiaRousseau sia
Hobbes. Non siamo né «buoni per natu-
ra» e poi corrotti dalla civiltà e da peccati
originali, né «cattivi per natura»epoi
corretti dall’educazione e dalla società. O
forse avevano ragione entrambi.
©RIPRODUZIONERISERVATA

potutosuccedere. La spiegazione più
probabile delcomportamentodel tutto
inaspettato della maggior parte delle per-
sone a cuivenivano affidati questi porta-
fogli è che al mondo ci siano più persone
onestediquantopensiamo edèanche
probabileche ci sia di mezzouna que-
stione legata all’immagine che ciascuno
di noi vuolecontinuareadaveredi sé
stesso. Insomma, chirestituisce il porta-
fogli non vuole sentirsi un ladro per po-
chi dollari, o anche per qualcosa di più,
un po’come se il peso psicologico della
disonestà prevalesse suivantaggi econo-
mici deltenersi il portafogli.
È anche interessante notare chec’è co-
munque una grandevariabilità daPaese
a Paese chevadall’80% dei portafoglire-
stituiti della Svizzera, Norvegia, Danimar-
caeSvezia al 20% diKenya,Kazakistan,
PerùeMarocco.L’Italiaèmessa meglio
di Cile, Brasile, Sudafrica, Thailandia e
Messicoedella maggior partedeiPaesi
dell’Africa, maèl’ultimo deiPaesi del-
l’Europa, dopo Croazia,Romania, Russia,
Portogallo e Grecia.
©RIPRODUZIONERISERVATA

restituiti; non solo, ma quelli checonte-
nevano soldivenivanorestituiti più spes-
so di quelli vuoti.
E non basta, dal momento che per mi-
surare il livello di onestàc’erano portafo-
glicon più soldi (circa100 dollari) e altri
che necontenevano meno (circa15 dolla-
ri), tutti gli economisti si sarebbero
aspettati chefossero questi ultimi aveni-
re restituiti più spesso. Ebbene è succes-
so tutto ilcontrario: i portafoglicon più
soldivenivanorestituiti anche più spesso
(e questo nonostante chi riceveva il por-
tafoglivenisse messo al riparo dal rischio
di esserescopertoqualora decidesse di
nonrestituirlo). La percentuale di porta-
foglirestituiti,come è facile immaginare,
variava daPaese aPaese ma eracostante
all’interno dello stessoPaese. Comunque
sia, a parità di altrecondizioni, era chiaro
che sirestituivano di più i portafoglicon
più soldi.Forse perché 100 dollari non
sonocomunque tanti? È possibile, ecosì i
ricercatori hanno provatoadaffrontare
anche questo problema in trePaesi:Stati
Uniti,RegnoUnito ePolonia.
Chi ha avutolabontà di seguirmi fin


quiaquestopuntopotrebbe pensare:
«Bellaforza,restituivano il portafogli ma
sitenevanoisoldi». Inveceno, nel 98%
deicasi i portafoglirestituiticonteneva-
no gli stessi soldi che i ricercatori ci ave-
vano messo all’inizio dell’esperimento.
«Forse chirestituisce il portafoglicon più
soldi si aspetta una ricompensa maggio-
re...». No, escluso anche questo, per lo
meno in base alle risposte a un questio-
nario, raccolte — manco a dirlo — negli
StatiUniti,RegnoUnito ePolonia.

Aquestopuntoc’era da prenderein
considerazione lavariabile chiavi (quelle
dicasa o della macchina) che per chi de-
cide ditenersi il portafogli non hanno al-
cunvalore, mentreper chi lo ritrovafa
una bella differenza. Ed eccoche i ricer-
catori hanno lasciato allareception di uf-
ficiealberghi anche un bel numerodi
portafoglicon soldi ma senza chiavi, per
capire quanto le persone cuivenivacon-
segnatoilportafogli avevanoacuorei
problemi degli altri. Si è visto che, a pari-

tà di soldi, sec’erano le chiavi il portafo-
gli sirestituiva ancora più spesso e que-
sto farebbe pensare che la gente non sia
poicosì indifferente ai problemi degli al-
tricome si potrebbe pensare. Dopo tutto
questo i ricercatori si sono posti un’altra
domanda: se percaso ci sia un’onestà di
«vicinanza geografica», in altre parole se
sia indifferente o meno il fatto che il por-
tafogli trovatoinuncertoPaese appar-
tenga a qualcuno che vive in quello stesso
Paese. Questoera abbastanza facile da
stabilire perché ciascun portafogliconte-
neva il biglietto da visita del proprietario
scrittonella sua lingua. Prendendo in
esame tutti i dati ci si è accorti che siamo
più onesticon chi appartiene alla nostra
comunità piuttosto che, per esempio, nei
confronti dei turisti o degli immigrati.
A parte quest’ultimo punto però i risul-
tati dello studio di «Science» smentisco-
no tutteleprevisioni, sia quelle della
gentecomune sia quelle degli economi-
sti a cui, attraverso un questionario mol-
tobene articolato, i ricercatori di Ann Ar-
bor, Zurigo e Salt Lake City avevano chie-
sto una previsione su quello che sarebbe

RICHARDWRANGHAM


Ilparadossodellabontà.
Lastranarelazione
traconvivenzaeviolenza
nell’evoluzioneumana
Tr aduzione diFrancescaPe’
BOLLATI BORINGHIERI
In libreria dal 10 ottobre

L’autore
Nato nel 1948, il
primatologo britannico
RichardWrangham insegna
Antropologia biologica negli
Stati Uniti alla Harvard
University. Specialista di
gorilla e scimpanzé, ha
pubblicato in Italia
L’intelligenzadelfuoco
(traduzione diDariaRestani,
Bollati Boringhieri, 2011) e,
con Dale Peterson, Maschi
bestiali (introduzione di
Enrico Alleva eFrancesca
Matteucci, traduzione di
Emanuela Luisari,
Muzzio, 2005)
Ifilosofi
Thomas Hobbes era
convinto che nello stato di
natura vigesse la guerra di
tutticontro tutti, mentre
Jean-JacquesRousseau
riteneva che la natura
dell’uomofosse benigna

i


ILLUSTRAZIONE


DIFRANCESCACAPELLINI

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