42 LALETTURA CORRIEREDELLASERA DOMENICA6OTTOBRE2019
«S
e non civai, ti prendo a
calci», prometteSilvio
Bonolis. Così ha inizio
la carriera diPaolo che,
accompagnando un
amicoaunprovino, viene sceltocome
conduttore di un programma per bambi-
ni.Unmilione a puntata, dodici intotale,
«e chi l’aveva mai visti» racconta oggi Bo-
nolis che altempovolevarifiutareper
proseguirel’università, se nonfosse in-
tervenutoilpadre, Silvio appunto: «Ti
prendoacalci dueadue finché non di-
ventano dispari».
Quel padretrasportatoredel Burro
Galloni, e quella madre che troverà lavoro
più tardicome segretaria. Quel padre che
mandaaquel paese MikeBongiorno,
quella madre che di nascosto si procura il
«Federico Buffa, parlando delcalciato-
reolandeseJohan Cruijff notacome la
sua principale preoccupazionefosse
quella di rimanere in piedi. Se hai impa-
rato per strada, sai che non devicadere,
per via dei sassi. E quellacosa lì ti rimane
per sempre».
Inchemodo?
«Ridimensionitutto, successo, insuc-
cesso. Io, per esempio: mai avutopaura
dellecadute metaforiche. Cadi, e nel frat-
tempo vivi».
Apropositodipaura:con«BimBum
Bam»leihainsegnatoaun’interage-
nerazione,suamoglieinclusa,anon
averepauradelbuio.
«Arriva una lettera di una bambina che
dice di non riuscire a dormire al buio. Al-
lora in trasmissione io propongo un
Dopo quarant’anni di tv (da «Bim Bum Bam»a«Ciao Darwin»), il presentatore pubblica un libro.
Titolo: «Perché parlavo da solo». Svolgimento: una riflessione—ironica, emozionante—sul senso
delle cose.Edella paternità.Acominciare dai genitori ,per finire con i figli :iprimi due in America
(«Il mio contributoèstato soprattutto economico»); l’ultima con una grave patologia («Alle Special
Olympics ha vintoidieci metri piani. In veritàiconcorrenti erano due,el’altra s’è spaventata al via»)
Paolo Bonolis
«Mia figlia, una rosa bianca»
di TERESACIABATTI
MascherePersonaggi
numero di Pippo Baudo («avevo urgenza
di parlargli», sosterrà dopo). E un nonno,
nonnoPasquale, che racconta storie del
terrore in pugliese strettissimo tanto che
Paolo noncapisce niente — fantasmi, lu-
pi mannari? boh—epercompiacerlo
finge di spaventarsi. Tutto questo, e mol-
toaltro, rievocaPaolo Bonolis nel libro
Perchéparlavodasolo (Rizzoli). Aneddo-
ti eriflessioni che svelano un uomo in
pienacorrispondenzaconlatelevisione
da lui inventata,col mondo messo in sce-
na.Unmondo dove non ci sono tabù («a
casa mia l’unico tabù era la pagella, non
di certo la morte»), dove vita e morte so-
nocontigue, al puntoche la mortepuò
essere dileggiata, a tratti ingannata (vedi
lo iettatore, e ilcaroestinto di Avantiun
altro! , o il promo di CiaoDarwin7-La
resurrezione , ambientato in un cimitero,
sulla lapide di Bonolis/Laurenti).Per ca-
pire dunque l’origine di questo immagi-
nario bisogna andareindietro, ancora
più indietro, al bambino di cinque anni
che seguiva il padre a scaricare il burro ai
Mercati Generali,Roma.
Quartiered’infanzia?
«Aurelio, via Anastasio II. E via Niccolò
V, casa dei nonni dove andavo il pomerig-
gio perchéimiei lavoravano. Giocavoa
pallonecon gli altri ragazzini, e la palla fi-
niva nei negozi. Quello che si arrabbiava
di più era il fruttarolo, diceva checon le
pallonate gli spostavamo le banane».
Nellibrofariferimentoalladifferen-
zatrailcalciatorecheimparaagiocare
perstradaequellocheimparasulcam-
po.
Tre generazioni. Man’yo, la chiaroveggente,
sua figliaKemari, la ribelle, e la giovaneToko,
voce narrante di RedGirls di SakurabaKazuki
(traduzione di Anna Specchio, e/o, pp. 472,
e 19), che dovrà scoprire il senso delle ultime
parole della nonna: «Sono un’assassina». La
leggenda dellafamiglia Akakuchiba si
sviluppa lungo un cinquantennio di storia
giapponese:realismo magico, mistero e la
società nipponicacontemporanea.
Nipporealismomagico
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Sushistyle
diAnnachiaraSacchi