La Stampa - 02.10.2019

(Ron) #1
.

PALERMO

ITALIA

Il re dell’eolico


condannato


a 9 anni di carcere


per mafia


E


ra già indagato quando
stipulava patti e program-
mava affari col consulen-
te della Lega per le ener-
gie rinnovabili: adesso Vi-
to Nicastri, protagonista del caso
Arata-Siri, è stato condannato per
concorso in associazione mafiosa. Il
re dell'eolico ha avuto 9 anni in ab-
breviato. Con lui, sempre a 9 anni e
sempre per i rapporti pericolosi con
le cosche delle province di Palermo e

Trapani, è stato riconosciuto colpe-
vole anche il fratello Roberto. Per Ni-
castri la sentenza di ieri pomeriggio
del Gup di Palermo Filippo Lo Presti
consacra anche lo strettissimo rap-
porto con il superlatitante Matteo
Messina Denaro, che avrebbe appog-
giato nella sua fuga, iniziata nel
1993, garantendogli «una borsa pie-
na di soldi», così come emerge dalle
intercettazioni. Segno che, diversa-
mente da quanto avevano affermato
lo stesso imprenditore e il faccendie-
re vicino al Carroccio, Paolo Arata, i
rapporti con Cosa Nostra c’erano, ed
erano anche solidi.

Il caso Siri
Vito Nicastri e Arata, con i rispettivi fi-
gli Manlio e Francesco, sono coinvol-
ti nel “Siri-gate”, l'intrigo che ha por-
tato all'apertura di due ulteriori in-
chieste, a Palermo e a Roma, per cor-
ruzione e fittizia intestazione di beni.
Nella Capitale è accusato di avere pre-
so una mazzetta da trentamila euro
l'ex sottosegretario leghista alle Infra-
strutture, Armando Siri, “dimissiona-
to” dal premier Giuseppe Conte dopo
che erano venute fuori le notizie che

lo riguardavano. Lo stesso ex elettrici-
sta di Alcamo, che ha fatto fortuna
con le pale eoliche e che già si era vi-
sto confiscare per mafia uno smisura-
to patrimonio da un miliardo e 300
milioni di euro, dopo essere stato nuo-
vamente arrestato per aver distribui-
to tangenti ai funzionari della Regio-
ne Sicilia aveva deciso di collaborare
con il procuratore aggiunto Paolo
Guido e con il pm Gianluca De Leo.
Stessa scelta ha fatto il figlio Manlio,
ma entrambi hanno sempre escluso
ogni rapporto con la mafia, glissando
anche sui presunti pagamenti in favo-
re di Siri. Un atteggiamento che ha re-
so più complicata la ricostruzione dei
legami e degli interessi che la crimina-
lità organizzata certamente nutre ver-
so un settore, quello dell’energia eoli-
ca, fin troppo redditizio per sfuggire
a certi appetiti.
Siri è accusato a Roma di essersi fat-
to corrompere per spingere l'approva-
zione di un emendamento alla finan-
ziaria, in modo da agevolare gli affari
del suo amico Arata e del di lui socio
occulto Nicastri. Accuse che l'espo-
nente leghista ha sempre respinto. —
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VICENZA

ITALIA

Segregata in casa


e picchiata


dal marito


per tredici anni


ROMA

ITALIA

Scontro sui rifiuti


Il cda di Ama


si dimette e accusa


“Raggi inerte”


KUOPIO

FINLANDIA

Con la spada

in una scuola

Una vittima

e dieci feriti

P


er tredici anni è stata se-
gregata in casa, in balia
del marito che la obbliga-
va a evitare qualsiasi con-
tatto con l'esterno, e al mi-
nimo accenno di ribellione veniva
massacrata di botte. Quando l'uo-
mo ha alzato le mani l'ultima volta,
una donna di 44 anni originaria del
Pakistan ha trovato il coraggio di
scappare di casa, rifugiandosi in
ospedale. Si è presentata al pronto

soccorso di Vicenza con il volto semi-
coperto dallo hijab, il copricapo in-
dossato dalle donne islamiche e ha
chiesto aiuto: su tutto il corpo aveva
ematomi, lividi e ferite inferte dal
marito con delle bastonate. La 44en-
ne, arrivata in Italia assieme al mari-
to nel 2006 non parla una parola di
italiano, ha fornito ai medici il nume-
ro di telefono di un cugino che ha fat-
to da interprete.

Come una schiava
La prima cosa che ha detto è che non
avrebbe voluto tornare in quella ca-
sa, per nessun motivo, nonostante i
tre figli avuti dall'uomo. Poi ha rac-
contato ai medici di essere arrivata
a Vicenza dopo il matrimonio nel
paese islamico e che il sogno di una
vita migliore si è trasformato presto
in un incubo. Tra le lacrime ha riper-
corso i suoi tredici anni trascorsi da
schiava, picchiata e rinchiusa in ca-
sa, senza la possibilità di incontrare
nessuno né imparare l'italiano, una
vita fatta di botte e privazioni. E’ sta-
ta la disperazione a spingerla a ribel-
larsi e cercare la libertà dopo che il
marito-aguzzino l'aveva bastonata

ripetutamente con un mattarello. I
dettagli del suo racconto sono ora al
vaglio della polizia che sta svolgen-
do indagini sull'uomo. Non è la pri-
ma volta che la 44enne si reca in
ospedale, lo aveva già fatto qualche
anno fa per una botta rimediata a
una caviglia, in quell’occasione la
donna aveva raccontato ai medici di
essere caduta dalle scale ma alla lu-
ce dell'ultimo ricovero non è escluso
che anche in quell'occasione le feri-
te possano essere state causate dalle
violenze del marito.
Ora la donna è ricoverata in
ospedale in attesa di essere trasfe-
rita in una residenza protetta e ha
un unico desiderio: poter vivere
con i tre figli lontano dall'uomo
che ha sposato. La 44enne pakista-
na è solamente l’ultima vittima del-
le violenze in famiglia a Vicenza.
Secondo i dati dell’Ulss, da inizio
anno sono 135 le donne che si so-
no rivolte al pronto soccorso, per
buona parte straniere. «E’ la punta
di un iceberg, i casi che rimangono
nascosti sono molti di più», dicono
dall’ospedale di Vicenza. —
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P

er la quinta volta nei tre an-
ni di governo della sinda-
ca di Roma Virginia Raggi
(e per la seconda volta in
pochi mesi) il Consiglio di
amministrazione di Ama, l’azienda
municipalizzata dei rifiuti, ha rasse-
gnato le dimissioni. L’ormai ex presi-
dente Luisa Melara, l'ad Paolo Lon-
goni e il consigliere Massimo Ranie-
ri, in sella da soli 100 giorni, hanno
lasciato l'azienda dopo un muro con-

tro muro con il Campidoglio sugli or-
mai famigerati «crediti cimiteriali»
del bilancio 2017, 18 milioni consi-
derati credito dall'azienda e negati
dal Campidoglio. Lo stesso stallo
che costò lo scorso inverno il posto
all’ad Lorenzo Bagnacani e che fece
sbattere la porta all'assessore Pinuc-
cia Montanari, le cui deleghe sono
da allora nelle mani della sindaca.

L’attacco al Campidoglio
La sindaca ha nominato subito un
nuovo amministratore unico dell'a-
zienda, Stefano Zaghis. Ma nella let-
tera il Cda uscente accusa Raggi di
«assoluta inerzia e mancanza di una
fattiva e concreta collaborazione».
Sembra, proseguono i dimissionari,
che il Campidoglio «consideri Ama
non una propria emanazione bensì
un soggetto privato antagonista del
pubblico interesse».
L’ennesimo terremoto in Ama ar-
riva in un momento estremamente
delicato per la gestione dei rifiuti
della Capitale. Lo pensano i cittadi-
ni, che in una indagine sulla qualità
della vita hanno stroncato con voti
sotto il 3 la raccolta della spazzatu-

ra e la pulizia delle strade, e lo pen-
sa anche la Regione Lazio, che per
voce dell'assessore Massimiliano
Valeriani ha espresso «preoccupa-
zione» per una situazione grave e
complessa che rischia di avere pe-
santi ricadute». Ieri il governatore
Nicola Zingaretti aveva firmato la
proroga dell’ordinanza che consen-
te alla Capitale di portare a tratta-
mento i propri rifiuti negli impianti
del Lazio per altri 15 giorni. Un tem-
po troppo risicato, secondo Raggi,
che anche oggi ha ribadito la sua
preoccupazione: «Gli impianti, an-
che quelli romani - ha detto - non so-
no tutti funzionanti e non lo saran-
no tra 14 giorni. Serve un arco più
lungo per mettere in sicurezza la cit-
tà». L'ordinanza però prevedeva e
prevede che Ama approvi i suoi vec-
chi bilanci, compreso il 2017 della
discordia, facendo evocare ora
esplicitamente al Pd, ma anche a
Cgil, Cisl e Uil (che annunciano lo
sciopero nelle partecipate) lo scena-
rio più estremo: la nomina di un
commissario «che tolga i poteri a Ro-
ma Capitale ed eviti il disastro». —
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7N

LA GIORNATA

IN SETTE NOTIZIE

S

ono stati attimi di puro ter-
rore quelli avvenuti ieri in
un istituto professionale
di Kuopio, città industria-
le e turistica di 117mila
abitanti che si trova 390 chilometri
a Nord-Est di Helsinki. Un uomo di
25anni ha fatto irruzione con una
spada in un’aula della scuola ucci-
dendo una ragazza e ferendo altre
dieci persone, due delle quali in mo-
do molto grave. L’autore dell’attac-
co sarebbe un uomo di origine fin-
landese che in passato avrebbe fre-
quentato l’istituto stesso.
Secondo una prima ricostruzio-
ne dei fatti riportate dai media loca-
li, il venticinquenne sarebbe entra-
to nell’istituto armato con una spa-
da o con una sciabola nel corso del-
la mattinata. Le lezioni erano già in-
cominciate e i corridoi della scuola
deserti. Improvvisamente l’uomo
ha spalancato la porta di un’aula
agitando la spada e ferendo diversi
studenti e l’insegnante. Poi avreb-
be raggiunto una ragazza colpen-
dola con prima al collo e poi all’ad-
dome. La giovane è morta sul posto
prima ancora dell’arrivo della poli-
zia e dei soccorritori. Roosa Kokko-
nen, una testimone che nel momen-
to dell’attacco si trovava sul piazza-
le antistante l’istituto ha racconta-
to alla televisione finlandese Mtv
che un’insegnante della scuola è
uscita dall’edificio correndo con le
mani coperte di sangue e gridando
aiuto. Le forze dell’ordine sono riu-
scite a bloccare e arrestare l’autore
dell’attacco ancora sul posto e do-
po una breve colluttazione nel cor-
so della quale è stato sparato anche
un colpo di pistola.

Il movente
Ancora del tutto misterioso resta il
possibile movente dell’attentatore.
Secondo il quotidiano finlandese
«Keskisuomalainen», potrebbe es-
sersi trattato di una sorta di delitto
passionale. Il venticinquenne avreb-
be avuto una relazione con la ragaz-
za rimasta uccisa durante l’attacco.
Circostanza questa non ancora con-
fermata dalla polizia che mantiene
il più stretto riserbo attorno alle sue
indagini. La Finlandia è uno dei Pae-
si più sicuri al mondo con appena
71 omicidi nel 2016. Ma il Paese
scandinavo con i suoi 5,6 milioni di
abitanti ha già registrato in passato
due grandi attacchi all’interno di
istituti scolastici. Nel 2007 un 18en-
ne uccise sette studenti e la direttri-
ce di un liceo di Tuusula, a nord di
Helsinki, prima di suicidarsi. Nel set-
tembre del 2008 poi uno studente
massacrò ben dieci persone in un’al-
tra scuola professionale di Kauhajo-
ki, nell’ovest della Finlandia, prima
di suicidarsi anche lui. Ad agosto
del 2017, inoltre, un richiedente asi-
lo marocchino di 22 anni accoltellò
a morte due donne ferendo altre ot-
to nella città universitaria di Turku,
nel sudovest del Paese. —
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WALTER RAUHE

MOSCA

RUSSIA

Addio vodka

Crolla il consumo

di alcol, aumenta

la vita media

CASSINO

ITALIA

Operaio di Fca

muore sul lavoro

I sindacati:

8 ore di sciopero

I


n Russia si beve molto meno ri-
spetto al passato e gli effetti po-
sitivi sulla salute della popola-
zione sono ormai evidenti.
Stando a un rapporto pubblica-
to ieri dall’Organizzazione Mondia-
le della Sanità (Oms), il consumo di
alcol in Russia è crollato del 43% tra
il 2003 e il 2016 contribuendo
all’aumento della speranza di vita.
L’agenzia delle Nazioni Unite ritie-
ne che dietro questa tendenza posi-

tiva vi siano alcune misure restritti-
ve adottate in questi anni dal Crem-
lino ma anche una crescente atten-
zione a salute e stile di vita sano.
L’abuso di alcol era un problema
anche in epoca sovietica e Mikhail
Gorbaciov tentò di porvi rimedio
con una drastica e impopolare cam-
pagna proibizionista. Quando
l’Urss si disintegrò, il consumo di al-
col cominciò però a salire vertigino-
samente contribuendo all’impenna-
ta della mortalità tra gli uomini nei
disastrosi anni Novanta. Allora la
speranza di vita di un uomo in Rus-
sia era di appena 57 anni e lo stesso
presidente Eltsin non era certo un
buon esempio, accusato com’era di
alzare troppo il gomito. L’esatto con-
trario di Putin, che ama mostrarsi in
forma davanti alle telecamere della
propaganda, mentre gioca a hoc-
key o pesca a torso nudo in Siberia.

Più sobri dei francesi
Ora la situazione è decisamente mi-
gliore. Nel 2018 la speranza di vita
in Russia ha infatti raggiunto i 78 an-
ni per le donne e ha sfiorato i 68 an-
ni per gli uomini. Nel 2003 un russo

consumava in media oltre 20 litri di
etanolo puro l’anno. Nel 2016 mol-
to meno: 11,7 litri. Cioè più dei 7,
dell’Italia, ma meno dei 12,6 della
Francia e dei 13,4 della Germania.
Dietro ci sono le restrizioni alla pub-
blicità degli alcolici, l’aumento del-
le accise, le multe a chi beve in luo-
ghi pubblici, e ancora il divieto di
vendere bevande alcoliche dopo le
23 e l’introduzione di un prezzo mi-
nimo per l’alcol che è andato man
mano aumentando. I chioschetti
aperti tutta la notte che vendevano
vodka, birra e pesce essiccato sono
ormai un lontano ricordo. Questo
non significa però che la piaga
dell’alcolismo sia stata debellata. I
sostituti a basso costo dell’alcol e i
superalcolici fatti in casa come il sa-
mogón non sono del tutto scompar-
si. Nel dicembre del 2016 a Irkutsk
almeno 76 persone morirono tran-
gugiando una lozione per il bagno
al biancospino. La lozione veniva be-
vuta come fosse vodka perché era
poco costosa e conteneva alcol etili-
co. Quella volta in quelle bottiglie
c’era però il micidiale metanolo. —
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A

vrebbe compiuto 40 an-
ni tra pochi giorni Fabri-
zio Greco, un operaio
dello stabilimento FCA
di Piedimonte San Ger-
mano, in provincia di Frosinone,
nel Lazio. L’incidente sul lavoro,
l’ennesimo, è avvenuto durante il
turno di notte, alle 3 del mattino di
ieri. L’operaio insieme a due colle-
ghi stava spostando una pesante
pressa di oltre 3 tonnellate, quando

è stato colpito in pieno dal macchi-
nario. L’operaio è stato centrato al
collo e sbalzato poi in aria. La mor-
te è avvenuta sul colpo, inutili i pri-
mi soccorsi che gli hanno prestato i
suoi compagni di lavoro.
L’incidente è avvenuto nel reparto
presse a freddo, uno di quelli dove av-
vengono le lavorazioni più pesanti e
dunque anche le più pericolose. Sul
posto sono intervenuti i carabinieri.
La Procura di Cassino ha aperto un’in-
chiesta per omicidio colposo. Si vo-
gliono accertare le condizioni di lavo-
ro nel reparto. Soprattutto se erano
state messe in atto tutte quelle misu-
re di prevenzione stabilite dalla leg-
ge antinfortunistica e molto spesso di-
sattese, nelle grandi come nelle picco-
le aziende. In particolare gli inquiren-
ti devono stabilire se l’operaio, nel
compiere insieme ai colleghi la mano-
vra di spostamento del macchinario,
aveva tutte le protezioni adeguate.
L’incidente sul lavoro, il numero
540 dall’inizio dell’anno, dunque
in soli 9 mesi, ha destato molta im-
pressione sia nella fabbrica FCA di
Cassino che in tutto il mondo del la-
voro. Le sigle sindacali hanno im-

mediatamente proclamato 8 ore di
sciopero, per tutti e tre i turni delle
lavorazioni che vanno avanti a ci-
clo continuo. Netto il comunicato
delle RSU aziendali nello stabili-
mento ex Fiat: «La salute e la sicu-
rezza sul lavoro sono un requisito e
un diritto imprescindibile. Non si
può e non si deve morire durante il
lavoro». La gravità dell’incidente è
stata tale che ci sono state reazioni
sindacali anche a livello nazionale.
Il segretario generale di Cgil, Mau-
rizio Landini, ha sottolineato che «il
mondo del lavoro adesso pretende
fatti concreti che evitino il ripetersi di
simili drammi». Mentre per Carmelo
Barbagallo, segretario nazionale del-
la Uil è finito il tempo delle parole:
«Basta con questa strage, basta con le
parole. Serve un forte impegno con-
giunto di tutti i soggetti coinvolti, per
una vera e propria campagna contro
gli infortuni». Di rito il comunicato
aziendale di FCA: «L’azienda sta col-
laborando attivamente con le autori-
tà competenti che stanno compiendo
gli accertamenti sulle cause dell’inci-
dente tragico ed eccezionale». —
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La parola del giorno

cuneo fiscale

Il taglio delle tasse sul lavoro è l’obiettivo del governo

Approvata la nota di aggiornamento del
Def, tra le priorità del governo risulta esser-
ci il taglio del cuneo fiscale. Esso rappresen-
ta la differenza tra costo del lavoro sostenu-
to dall’impresa e retribuzione netta che
spetta al lavoratore, su cui gravano impo-

ste, contributi previdenziali ed assicurativi.
Indica in percentuale il rapporto tra tutte le
imposte sul lavoro, che esse siano dirette o
indirette, e il costo del lavoro complessivo.
Lo studio dell’Ocse Taxing Wages confron-
ta ogni anno l’andamento del cuneo fiscale
in 34 paesi. Nel 2019 tale rapporto ha posi-

zionato l’Italia al terzo posto, dietro a Belgio
e Germania. Negli ultimi 11 anni in Italia, il
cuneo fiscale è cresciuto dal 46,6% del
2008 al 47,9% del 2019. Una tendenza
che ora il governo vorrebbe invertire prima
del 2021. —

FABIO POLETTI

Prende forma il nuovo ponte di Genova.
È stato varato il primo impalcato del
Viadotto Polcevera, costruito dopo la
demolizione del Morandi crollato il 14
agosto 2018. Presente all’inizio dei la-
vori il presidente del consiglio Giusep-
pe Conte: «La rinascita di Genova si sta
concretizzando. Nel progetto va incor-
porato il ricordo delle vittime. E’ un do-
vere morale. Genova ci sta dando una
grande lezione, ha ridato luce e speran-
za al Paese intero. Continuerò a tornare
fino a quando questo ponte non sarà
completato». Ad accompagnarlo nel
primo giorno di lavori l'architetto Renzo
Piano, che ha donato il disegno del pro-
getto. —

VINCENZO NASTO

RICCARDO ARENA

GIUSEPPE AGLIASTRO

DANILO GUERRETTA

GENOVA

ITALIA

Posato il primo

impalcato

Così nasce

il nuovo ponte

ROBERTO GIOVANNINI

16 LASTAMPAMERCOLEDÌ 2 OTTOBRE 2019

7N
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