Corriere della Sera La Lettura - 15.09.2019

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DOMENICA15SETTEMBRE2019 CORRIEREDELLASERALALETTURA 45


I


n quel ribollente Cinquecentoveneziano erano ri-
vali ac cesi, titani della pittura che si affrontavano a
colpi dicommesse e di invenzioni stilistiche. Tin-
toretto e Tiziano si ritrovano vicini per l’ennesima
volta, questavolta con due quadri dalla storiator-
mentata e avvincente. «Quando vidi il doppio ritratto mi
tremarono le gambe e ci rimasi mezz’ora davanti, mu-
to». Marnix Neerman racconta impetuoso l’incontro
con il capolavoro di TizianoRitrattodigentildonnacon
lafiglia(Ritrattodell’amantediTizianoMiliaedellalo-
rofigliaEmilia)del 1550. Questo eL’angeloannunciail
martirioaSantaCaterinadiAlessandria(1560) di Tin-
toretto, ilcosiddetto «Tintoretto di David Bowie»,costi-
tuiscono le guglie della mostravenezianaDaTizianoa
Rubens.CapolavoridaAnversaedaaltrecollezioni
fiamminghe, fino al 1° marzo 2020 aPalazzo Ducale.
Tiziano e Tintoretto fanno parte del patrimonio pri-
vato di questo vulcanicocollezionista fiammingo, 61 an-
ni, appassionato di arte classica («parto dalle maschere
egizie ma mifermo aKlimt»), innamoratodiVenezia,
dei suoi locali storici («adoro quando al Florian l’orche-
stra esegue Piazzolla, mivedono ecominciano a suona-
re»), ma soprattuttodelle persone che ci vivono. «Ho
quadri importanti,certo, ma mi sembra assurdo richiu-
derli in qualchecaveau svizzeroolussemburghese —
spiega Neerman —. Mi piace esporli. E ho pensato aVe-
nezia.Perché? Per diversi motivi. Il primo si chiama “ri-
spetto”. Qui mi hanno ringraziato per questo prestito e
non ho trovato la diffidenzaverso ilcollezionista privato
che si incontra nelle Fiandre,Paese che ho lasciatoven-
ticinque anni fa».TorniamoaTizianoeaquel giorno
del 2017. «Ero da Sotheby’s, mi chiamarono da parte e
mi dissero che nonc’era tempo per metterlo all’asta. Il
cuore mi batteva a mille. Mia figlia mi prese per un brac-
cio cercando di portarmi via, sa che sono maniacocom-
pulsivonell’acquisto.Poimicomunicarono il prezzo,
una cifra che non potevo assolutamenteaffrontare.
Chiesi 24 ore ditempo. Quando uscimmo dissi a mia fi-
glia: “Se lo lasciamo scappare, le ultime parole che mi
sentirai dire sul letto di morte saranno: avremmo potuto
avere un Tiziano nellacollezione”».
La cifra non è stata diffusa, si può però ricordare che
la tela di Tiziano nel 2004 eravalutata tra 7 e 12 milioni

Così comprai


il Tintoretto


di DavidBowie


TesoriMarnixNeermanèunvulcanicocollezionistafiammingodi61annichehariportatoaVenezia,doposecoli,due


capolavoridellapitturaitaliana(ilsecondoèunafavolosateladiTiziano).A«laLettura»raccontacomelihaacquistati


daVeneziaALESSANDROZANGRANDO


SguardiLemostre


Celebrazioni per gliYes, seminale band del
proginglese, oggi divisa in dueformazioni
parallele. Il nuovo album del gruppo
«ufficiale»,capitanato daSteve Howe e Alan
White, raccoglie il meglio deltour per il 50°

anniversario. Duecd, brani della storia del
gruppo, sul palco sfilano volti vecchi e nuovi,
ma pesano leassenze del trio Jon Anderson-
RickWakeman-TrevorRabin. Magnifica la
cover, ancora opera del maestroRoger Dean.

{


MezzosecolodiYes

Incisioni
diRenzoMatta

L’appuntamento
DaTizianoaRubens.
CapolavoridaAnversaeda
altrecollezionifiamminghe,è
la mostra aperta fino al 1°
marzo a Palazzo Ducale,
Venezia, curata da Ben Van
Beneden con la direzione
scientifica di Gabriella Belli.
L’esposizione restituisce il
fermento culturale ed
economico che attraversò
l’Europa tra XVI e XVII secolo
e le relazioni tra Venezia e i
fiamminghi. Oltre 140 sono
le opere esposte, tra cui 12
Rubens e 7 van Dyck, ma
anche alcuni capolavori di
Tiziano e Tintoretto, che
tornano dopo secoli. Info:
visitmuve.it. Due icone in
mostra sono il cosiddetto
«Tintoretto di David Bowie»
(a destra) e il doppio ritratto
«nascosto» in cui Tiziano
immortalò l’amante Milia e
la figlia Emilia (in alto),
entrambe di proprietà del
collezionista belga Marnix
Neerman (sopra)


di euro. Finale: Neerman chiede aiuto a un amico e ag-
giunge Tiziano alla lorocollezione.
Il quadro ha una storiaromanzesca. Si trovava nello
studioveneziano del maestrocadorino. Alla sua morte il
figlioPomponio, per evitarescandali, fa dipingerein
fretta un soggettomeno scomodo,Tobioloel’Angelo,
sopra il ritratto dell’amante del padre. Nel 1850 viene ac-
quistato dallo zar Nicola I e destinato all’Ermitage, che
se ne disfa poco dopo. Negli anniVenti del Novecento lo
troviamo nelle mani diRené Gimpel. L’antiquario fran-
cese morirà incampo diconcentramento non prima di
averlo messo al sicuro in un garage di Londra. Nel 1948 il
quadro viene sottoposto ai raggi X: si scopre la presenza
di un’opera sottostante. Nel 1983 inizia l’impresa di Alec
Cobbe,restauratore di fama. Sedici anni di lavoro. «Un
rischio incredibile. Cobbe lavorò strappando pochi mil-
limetri dicolore al giorno. E all’inizio del 2001venne alla
luce quello che è uno dei più fulgidi ritrattifemminili di
Tiziano». Neerman lo diede subito in prestito al Ruben-
shuis di Anversa, dove già avevalasciato, dal 2017, il
«TintorettodiDavid Bowie»: il solo nome del Duca
Bianco portò a un aumento dei visitatori del 30 percen-
to.LaSantaCaterinaproviene invecedalla Chiesa di
San Geminiano, che si trovava in piazza San Marco sul
lato opposto rispetto alla Basilica. Definita «un rubino
fra molte perle», è rasa al suolo da Napoleone nel 1807.
Negli anni Ottanta il quadro è acquistato dallarockstar
inglese, una delle rarissime opere di arte classica della
collezione e dopo la morte finì all’asta. «Locomprai per
230 mila euro, cifra modesta per un Tintoretto.Pensi

che alla stessa astac’era un piccolo pescediDamien
Hirst racchiuso in unateca di plexiglas delle dimensioni
di un iPhone, invendita a un prezzo molto più alto —
ricorda Neerman —. Il quadro non eratenuto inconsi-
derazione, quasi trascurato, perchéconsiderato di scuo-
la tintorettiana. Tutte le indagini che sono state eseguite
dimostrano invece che è di Tintoretto al 100%».
Il collezionista fiammingo non ha mai incontrato Da-
vid Bowie — che peraltro chiamò una sua società Tinto-
rettoMusic —mahacercato di ricostruirequella sua
inaspettata passione per il pittoreveneziano. «Serge Si-
monart, un giornalista fiammingo checonosceva
Bowie, mi ha rivelato che l’autore diZiggyStardustan-
dava spesso a visitare la Rubenshuis», aggiunge ilcolle-
zionista. In un’intervista alreporter, David Bowie disse:
«Una dellecose che mi affascina di Tintoretto è il modo
in cui ha manipolato la propriacarriera in modo aggres-
sivoericorrendoastratagemmi per farsi affidarele
commissioni. In qualche modo Tintoretto era il Damien
Hirst della sua epoca e hacostruito la suacarrieracome
una proto-rockstar».
Il cerc hio si chiude. Tintorettotorna aVenezia e po-
trebbe, assiemeaTiziano,restarcialungo. Neerman
passeggia sorridente tra i piccioni di Piazza San Marco,
godendosi il sole. «Nelle Fiandre pensano che i Musei
Civici diVenezia e il Comune abbiano pagato unfeemol-
to alto per esporre questi due quadri a lungotermine.
Ma c’è solo una monetacoinvolta in questo scambio: la
gratitudine».
©RIPRODUZIONERISERVATA
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