La Stampa - 08.09.2019

(lily) #1
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  1. Elisa Pomarelli, 28 anni / 2. L’arresto di Massimo Sebastiani,
    rintracciato ieri: l’uomo era sparito con la donna il 25 agosto

  2. Un selfie di Sebastiani e Pomarelli; i due erano amici ma
    il 45enne diceva che Elisa era la sua donna / 4. Massimo Sebastiani


IL PERSONAGGIO

“Così ho ucciso Elisa,


ora andiamo a prenderla”


Strangolata per un rifiuto


Scovato dai carabinieri, finisce tra i boschi la fuga di Massimo Sebastiani


L’operaio di Piacenza ha ammazzato l’amica che definiva “la mia fidanzata”


il corpo speciale dei carabinieri

L’ultima preda dei Cacciatori di Sardegna
L’élite nelle ricerche in territori impervi

ALBERTO MATTIOLI
INVIATO A CARPANETO (PIACENZA)

È

un coro. Amici, co-
noscenti, compae-
sani unanimi:
«Massimo? Una
bravissima perso-
na», «Uno norma-
le, come te o me», «Non ci cre-
do, sarà stato un incidente».
Il titolare della torneria Mor-
tari, dove lavorava, prima di-
ce che con i giornalisti non
parla, poi chiede: «Cosa le
hanno detto, in paese?». Che
era una brava persona. «Ec-
co, è l’unica cosa che le dico
anch'io».

Benvenuti a Carpaneto
Piacentino, 7.740 abitanti a
una ventina di chilometri dal
capoluogo, “città della cop-
pa dop” di cui si è appena ce-
lebrata la sagra, grande tran-
quillità, fabbrichette, salumi-
fici, qualche immigrato spe-
cie marocchino e tre bar, se-
gno dei tempi, gestiti da cine-
si. Massimo Sebastiani, 45
anni, catturato ieri dopo tre-
dici giorni di caccia all’uo-
mo, accusato dell'omicidio
di Elisa Pomarelli, viveva
qui, anzi per la precisione
nella frazione di Campogran-
de, da solo in una cascina iso-
lata. Dietro i sigilli, tutto è ri-

masto com’era quella male-
detta domenica 25 agosto. Il
cortile è disordinato, una cia-
batta di plastica abbandona-
ta, qualche lavoretto di brico-
lage iniziato e una vetusta Ci-
troen verde spiaggiata lì da
chissà quanto tempo. Chi è
entrato, come l'immancabi-
le criminologa Roberta Bruz-
zone, racconta di ambienti
in disordine, sporchissimi.
Ci sarebbero però, dicono,
dettagli di precisione mania-
cale, inquietante, tipo in
ogni stanza, in mezzo al
caos, pile di monetine ordi-
nate una sopra l’altra, dalla
più larga alla più stretta.
«Ma in realtà lì ci stava po-
chissimo», raccontano in
paese, già un po' stufi per il
gran via vai di giornalisti e
con l'antica diffidenza con-
tadina per il forestiero che
viene a fare domande. Alla
cronaca non sono abituati,
men che meno a quella ne-
ra. L'ultimo delitto è così re-
moto che nessuno ricorda
con precisione quando fu
commesso, le ipotesi varia-
no da venti a trent'anni fa.
Anche allora fu un delitto
passionale, un ragazzo che
ammazzò la morosa e poi si
uccise a sua volta.
Già, ma Sebastiani? Tutte
le mattine, prima del lavoro,
caffè e bianchino al bar oste-
ria “Croce bianca”, “bottega
storica”, come da cartello,
mentre un altro avverte:
“State entrando in una gab-
bia di matti”. Il locale è chiu-
so per vacanze, ma seduti ai
tavolini ci sono comunque la
fioraia del “Pistillo”, il titola-
re del negozio di caccia e pe-

sca, insomma gli habitué. E
qui riparte il coro della nor-
malità e del bravo ragazzo:
gran lavoratore, finito con il
tornio andava ad aiutare gli
anziani genitori che hanno
un'azienda agricola a Ca-
stell'Arquato, «sempre pron-
to a dare una mano», una pas-
sione per la campagna, la na-
tura, la vita all’aria aperta,
che era poi quel che lo acco-
munava a Elisa, di cui era pa-
lesemente innamorato e
che, a differenza dell'interes-
sata, considerava «la sua ra-
gazza». Alcol nei limiti, dro-
ga «non sapeva neanche co-
sa fosse». Però, scavando, sal-
ta fuori che Sebastiani era sì
gentile e compagnone ma an-

che, come dire?, non troppo
sveglio. «Un tarlùcc», lo defi-
niscono. In dialetto significa
un ragazzo semplice, quelli
predestinati a subire gli
scherzi e che alla fine li accet-
tano senza arrabbiarsi. La
storia delle scommesse è si-
gnificativa: per scommessa,
appunto, Sebastiani aveva
fatto 15 chilometri in retro-
marcia in macchina, si era
gettato in un laghetto ghiac-
ciato, aveva staccato a morsi
la testa a un piccione, addirit-
tura. E qui le opinioni diver-
gono fra chi lo considera un
piccolo Rambo di paese,
«sempre in maniche corte an-

che in gennaio», o un adole-
scente fuori tempo massi-
mo. Cotte comprese.
Il pub “Posada” è più giova-
ne e scapigliato, anche se poi
ci si gioca a briscola. Ovvia-
mente tutti Massimo lo cono-
scono e nessuno crede che
sia un assassino. Come Luigi
Farina, titolare del “Lupo” di
Ciriano, dove Sebastiani ed
Elisa andarono a mangiare
la domenica fatale: «Clienti
abituali, venivano spesso,
mai nessun problema. Più
che lavorare Massimo non fa-
ceva. Insomma, una bravissi-
ma persona», e dai. «Ci sia-
mo rimasti tutti male - spie-
ga un avventore da dietro la
birretta ristoratrice («Il no-
me? No, non serve») - e cre-
do ancora che, se la ragazza
è davvero morta, sia stato un
incidente». Ma dopo un inci-
dente uno non sparisce per
dodici giorni... «Avrà perso
la testa, capita. Uno per la f...
può anche sbiellare». Sag-
gezza da bar, appunto.
Insomma, che Sebastiano
sia l’assassino della porta ac-
canto non vuol crederlo nes-
suno. Anche perché il mo-
vente resta nebuloso, lui cer-
to l'amava, lei sicuramente
no, però, raccontano a Car-
paneto, in agosto erano an-
dati insieme in vacanza a Le-
rici, anche se non da soli.
Ma intanto arrivano le noti-
zie dell’inchiesta, il sopral-
luogo nei boschi, il cadave-
re di Elisa ritrovato. Chiosa
del barista cinese del “Caffé
Italia”: «Peccato. Sperava-
mo tutti che l'avesse soltan-
to nascosta». —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

NICOLA PINNA
INVIATO A SARIANO (PIACENZA)


«Sebastiani, Sebastiani, ferma-
ti: adesso arrenditi. Non ti suc-
cede niente. Siamo carabinie-
ri, non ti muovere». A mezzo-
giorno gli uomini dei reparti
speciali dei carabinieri comin-
ciano a capire che l’obiettivo è
vicino. Sentono che sarà il gior-
no giusto e prima di iniziare la
nuova battuta nel cuore della
collina, intorno al piccolo bor-
go di La Costa, ricontrollano le
mappe. Poi iniziano ad attra-
versare il bosco. Si dividono le
strade, hanno già pianificato
tutto.
Massimo Sebastiani aveva
avuto la stessa impressione: te-
meva che la fuga potesse finire
e cercava disperatamente una


nuova strada per dileguarsi.
Ma la foresta, dopo 13 giorni
vissuti da fantasma, si è trasfor-
mata improvvisamente in un
vicolo cieco. Quando si trova
di fronte dieci carabinieri vesti-
ti con la mimetica, con i fucili
in pugno e il basco rosso, capi-
sce che è ora di cedere: «Sono
io, vi spiego tutto». Il mare-
sciallo caposquadra avverte su-
bito il comando provinciale e
nel frattempo prova a strappa-
re quella verità che ancora
manca e che bisognerà atten-
dere per altre due ore: «Dov’è
Elisa? Dicci subito dov’è fini-
ta». A quel punto Massimo Se-
bastiani, il 45enne che a tutti i
costi pretendeva di avere un
posto speciale nel cuore dell’a-
mica ventottenne, si chiude in

un silenzio impenetrabile. Ce-
de poco dopo, tradito dalle la-
crime e dal rimorso: «Mi sono
pentito, ho fatto una stupidag-
gine, l’ho uccisa, vi dico dove
ho nascosto il corpo».

Il giallo dell’agosto piacenti-
no si chiarisce con la verità
peggiore possibile. È la confer-
ma di quello in tanti tra, Grop-
parello, Borgo Trebbia e i pae-
si vicini sospettavano oramai
da giorni. Perché alla fuga d’a-

more, da queste parti, non ci
aveva creduto nessuno: sì, ci
speravano i parenti e le ami-
che di Elisa Pomarelli, ma la
convinzione cominciava a tra-
sformarsi in preoccupazione.
Il tornitore ha ammazzato la
ragazza che lo respingeva,
quella che continuava a consi-
derarlo un amico e che spera-
va capisse che quel rapporto
non si sarebbe mai trasforma-
to in una storia.

Le insistenze
Lui insisteva ed evidentemen-
te è tornato all’attacco anche il
25 agosto in ristorante: al Lu-
po di Ciriano, dove avevano
pranzato insieme. Circondato
da carabinieri e assediato dal
rimorso, Sebastiani, decide si

sfoga e piange: «Vi accompa-
gno a recuperare il corpo di Eli-
sa». La parola omicidio in ca-
serma si sente per la prima vol-
ta. Gli uomini del Reparto ope-
rativo del comando provincia-
le non perdono altro tempo,
ma l’operazione non è sempli-
ce. A Borgo Trebbia, nel frat-
tempo, i parenti di Elisa spera-
no di ricevere buone notizie,
ma la sorella Francesca perde
la pazienza di fronte alle tele-
camere: «Adesso basta, io sta-
vo tanto bene nel mio piccolo
mondo, senza che nessuno sa-
pesse il mio nome e cogno-
me». Per ritrovare il corpo del-
la giovane è necessario ritorna-
re nella zona di La Costa, la fra-
zione della frazione: poche ca-
se alla periferia di Sariano, nel

territorio di Gropparello. Biso-
gna addentrarsi nella bosca-
glia, arrampicarsi sui costoni,
saltare cespugli ed evitare i ro-
vi. I militari dei Cacciatori di
Sardegna, gli stessi che aveva-
no bloccato l’assassino in fuga,
devono guidare anche que-
st’altra operazione complessa.
Arrivati quasi in cima bisogna
iniziare a scavare e c’è tanta
terra da spalare prima di recu-
perare il cadavere.

Trovata in un fossato
«Era sepolta a circa un metro
di profondità - racconta il co-
mandante provinciale dei cara-
binieri, Michele Piras - Il cada-
vere è in buone condizioni, ap-
parentemente non presenta se-
gni di violenza.
La perizia medico-legale ci
spiegherà in che modo la gio-
vane è stata uccisa». In realtà
per gli investigatori è quasi cer-
to che sia stata strangolata.
«Nel corso di un raptus d’ira,
poco dopo il pranzo in ristoran-
te, che è l’ultima tappa che i
due hanno fatto insieme - ag-
giunge il magistrato Ornella
Chicca - Da quello che abbia-
mo capito possiamo dire che il
delitto è avvenuto nel giro di
una ventina di minuti. Di certo
c’è che non è stata uccisa nel
luogo in cui è stata ritrovata».
Dove? In auto? Sebastiani an-
cora non l’ha detto, ma è proba-
bile che tutto sia avvenuto nel
giardino della sua casa del qua-
rantacinquenne, forse all’in-
terno di un pollaio. I dettagli
da chiarire ancora sono tanti,
anche se tra le prime certezze
degli investigatori c’è un altro
dettaglio macabro. Prima di
raggiungere il bosco-cimitero
Massimo Sebastiani ha girato
in macchina con il corpo della
povera Elisa. Nel tragitto è fini-
to nell’inquadratura di diverse
telecamere ma in tutte le im-
magini sembrava che in auto
fosse da solo. La deduzione,
per gli investigatori, è fin trop-
po banale: il cadavere era sta-

to nascosto nel bagagliaio e
questo spiega anche la perizia
che i militari del comando pro-
vinciale hanno svolto nei gior-
ni scorsi proprio su quella mac-
china. A quel punto, evidente-
mente, hanno avuto la certez-
za che la ventottenne era stata
uccisa. «Non è un caso che
avessimo chiesto di interrom-
pere le ricerche da parte dei vo-
lontari - ammette il colonnello
Piras - Era diventata un’opera-
zione di polizia giudiziaria e
occorreva riservatezza».

L’aiuto dell’amico
Anche perché il sospetto dei
carabinieri si stava concen-
trando su un’altra persona, il
padre dell’ex fidanzata di Mas-
simo Sebastiani. Si chiama Sil-
vio Perazzi e ha passato la not-

te in caserma: su di lui pende
già l’accusa di favoreggiamen-
to in omicidio e il pubblico mi-
nistero attende di chiarire in
che modo ha collaborato con
il tornitore impazzito d’amo-
re. Se è certo che il corpo di Eli-
sa era sepolto tra gli alberi pro-
prio sul retro della sua casa, i
dubbi sul suo ruolo restano
tanti. Ha dato ospitalità all’as-
sassino in fuga in questi giorni
di apprensione e ricerche va-
ne? Perché non l’ha denuncia-
to? Ha persino collaborato a
seppellire tra i rovi la ventot-
tenne? E soprattutto: perché
il padre dell’ex compagna
dell’operaio ha contribuito
all’omicidio della ragazza che
quell’uomo non voleva come
suo fidanzato? —
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Micetta, tutti i giorni
sei nel cuore e nella
mente di tante
persone, che sperano
di riabbracciarti

DAYANA CABEZAS
AMICA DI ELISA

ARIANNA BELFORTI
AMICA DI ELISA

CHIARA MODOLO
AMICA DI ELISA

ANSA

ANSA

4

3

L’OMICIDIO DI PIACENZA L’OMICIDIO DI PIACENZA

Addestrati in Barbagia, inseguendo i latitanti e riportando in li-
bertà gli ostaggi dell’Anonima sarda. Gli uomini dei Cacciatori
di Sardegna attraversano le campagne senza perdere l’orienta-
mento: specializzati nel setacciare zone ostili e nello studio delle
tecniche di fuga di chi prova a sfuggire alle manette. Strategie di
cattura e tecniche da incursori. Dalla caserma di Abbasanta, al
centro della Sardegna, gli uomini dello Squadrone eliportato si
muovono in pochi minuti in tutta l’isola. Ora che l’emergenza
banditismo è cessata vengono impiegati in tutta Italia: per anni
hanno presidiato i cantieri della Tav, lavorato in Campania nella
lotta alla camorra e partecipato alla cattura di Igor il russo. Per il
giallo del Piacentino il loro contributo è stato fondamentale. N. P.

Tra le sue abitudini:
un caffè
e un bianchetto
all’osteria

Per scommessa
aveva fatto 15 km
in retromarcia
in auto

ANSA

2

Vorrei ridere,
scherzare con te
e le tue sorelle
come un tempo,
tempi felici!

Sei un sole, lo sei
sempre stata, il tuo
calore non smette di
scaldare le persone
che hai incontrato

La resa di fronte
ai militari in mimetica
Era ricercato
da tredici giorni

Finita dopo il pranzo
del 25 agosto, poi
in auto per ore con
il corpo nel bagagliaio

1

Il coro unanime a Carpaneto, casa del presunto assassino: è una brava persona, aiutava tutti


Massimo, quel Rambo di paese


con la mania di impilare monete


A

A

Ciriano

Vigostano

Costa di Sariano

Riofreddo
di Lugagnano

Sariano
di Gropparello

Celleri

Carpaneto

Campogrande
di Carpaneto

EMILIA
ROMAGNAA

1

5

2

3
9

6

8

4

7

PIACENZA

Le tappe

1 25 AGOSTO
Elisa Pomarelli, 28 anni,
e Massimo Sebastiani,
di 45, pranzano
al ristorante «Il Lupo»
in località Ciriano,
Carpaneto Piacentino.
Escono alle 14

7 3 SETTEMBRE
I Ris eettuano
un sopralluogo
nella casa
di Sebastiani,
a Campogrande
di Carpaneto

8 7 SETTEMBRE
L’uomo viene
catturato
dai Cacciatori
di Sardegna
nei boschi
alla periferia
di Sariano

9 7 SETTEMBRE
Sebastiani
conduce
i carabinieri
sul luogo dove
trovare il corpo
della ragazza,
a Costa di Sariano

2 25 AGOSTO
Alle 14.47 Sebastiani
viene ripreso
dalle telecamere
della stazione di servizio
all’ingresso di Carpaneto
mentre fa benzina
alla sua auto.
Elisa non è in macchina

3 25 AGOSTO
Alle 15.30 Sebastiani
è da un amico,
il padre di una ex fidanzata,
a Sariano di Gropparello,
a bere un bicchiere di vino

5 25 AGOSTO
Alla sera Sebastiani
va a Vigostano
a cena con un’altra
amica

4 25 AGOSTO
Attorno alle 16,30-
l’uomo entra in un bar di Celleri,
frazione di Carpaneto: è bagnato,
nel parcheggio viene visto
cambiarsi la maglietta

6 31 AGOSTO
In località Riofreddo di Lugagnano,
nei pressi di Veleia, viene rinvenuto
un giaciglio costruito
con foglie e rami
della pianta di fico LA STAMPA

DOMENICA 8 SETTEMBRE 2019 LASTAMPA 13
PRIMO PIANO
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