La Stampa - 08.09.2019

(lily) #1

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il rapporto dell'Agenzia Ue per l’ambiente

“I cambiamenti climatici


faranno crollare


il valore dei terreni”


Senza interventi correttivi perdite per 120 miliardi

E nel 2020 in Italia la produzione calerà dello 0,5%

Cresce il Bio, il governo

punti sulla sostenibilità

MAURIZIO TROPEANO
L’anno prossimo in Italia l'ero-
sione dei suoli potrebbe pro-
vocare una contrazione della
produzione di oltre lo 0,5%
con perdite milionarie diffici-
li da quantificare. Temperatu-
re più calde (soprattutto mini-
me più elevate durante la sta-
gione invernale) e siccità pos-
sono aumentare le infestazio-
ni da parassiti come la mosca
dell'ulivo portando a una ri-
duzione della produzione di
olive. E in futuro, senza inter-
venti correttivi, per l’effetto
dei cambiamenti climatici l'I-
talia potrebbe subire la più
grande perdita aggregata di
valore dei terreni agricoli
d'Europa, tra 58 a 120 miliar-
di entro il 2100, una riduzio-
ne del 34-60% rispetto al va-
lore nelle attuali condizioni
climatiche.
L’impatto socio-economico
dell'innalzamento delle tem-
perature sull'agricoltura euro-
pea è descritto nel rapporto
dell'Agenzia Europea per
l'ambiente (Eea) pubblicato

nei giorni scorsi. Lo studio de-
linea anche altri scenari tra i
quali il possibile calo dei red-
diti agricoli fino al 16% entro
il 2050, l'aumento della do-
manda di acqua per l'irriga-
zione dal quattro al 18% e la
svalutazione dei terreni colti-
vabili fino all'80% nell'Euro-
pa meridionale.
Secondo il report i cambia-
menti climatici avranno l'im-
patto più severo nel Sud Euro-
pa, con il benessere degli agri-
coltori più a rischio in Au-
stria, Francia, Romania, Gre-
cia, Spagna e Portogallo. E
poi c’è l’Italia dove il prezzo
della terra ha superato i
20.000 euro per ettaro, an-
che se c’è una forte differen-
ziazione territoriale con il
Nordest dove si registrano va-
lori sopra i 40.000 euro/etta-
ro e il Mezzogiorno dove si
scende in media tra 8-13.
euro/ettaro. Senza dimenti-
care che si raggiungono an-
che prezzi milionari nelle
aree più vocate alla produzio-
ne del vino di qualità dal Bru-

nello al Barolo. Per salvaguar-
dare questo patrimonio servo-
no interventi urgenti anche
perché come sottolinea Coldi-
retti negli ultimi dieci anni in
Italia gli effetti dei cambia-
menti climatici hanno provo-
cato oltre 14 miliardi tra per-
dite della produzione agrico-
la e danni alle strutture e alle
infrastrutture nelle campa-
gne. Ettore Prandini, il presi-
dente dell’organizzazione
agricola spiega: «L’Italia deve
difendere il proprio patrimo-
nio agricolo e la propria dispo-
nibilità di terra fertile perché
con la chiusura di un’azienda
agricola, infatti, insieme alla
perdita di posti di lavoro e di
reddito viene anche a manca-
re il ruolo insostituibile di pre-
sidio del territorio».
Si vedrà. Quel che è certo è
che l’Agenzia Ue sottolinea
con forza il ruolo delle istitu-
zioni: «L'adattamento ai cam-
biamenti climatici deve esse-
re una priorità assoluta per il
settore agricolo dell'Ue se si
vuole migliorare la resilienza

a eventi estremi come siccità,
ondate di calore e inondazio-
ni». Massimo Gargano, diret-
tore dell’Anbi, invita il nuovo
governo italiano a prendere
in considerazioni il patrimo-
nio di progetti dei consorzi di
bonifica: 592 r interventi irri-
gui, di cui 144 esecutivi o defi-
nitivi, capaci di attivare oltre
11.000 posti di lavoro; per la
prevenzione del rischio idro-
geologico sono approntati,
invece, 3.708 piani, di cui
527 esecutivi o definitivi, in
grado di garantire quasi
40.000 occupati. —
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GIORGIA CANALI

C

resce il consumo di
prodotti alimentari
biologici, a raccon-
tarlo sono i dati pre-
sentati venerdì dall’Osserva-
torio Sana 2019. Le vendite
hanno toccato nel 2018 quo-

ta 4.089 milioni di euro, regi-
strando un incremento del
5,3% rispetto al 2017 e,
nell’ultimo decennio, del
171%. Nel 2018 l’86% degli
italiani dichiara di aver avu-
to almeno un’occasione di ac-
quisto di un prodotto bio
(+8,4 milioni le famiglie ac-
quirenti in soli 7 anni) e il
51% afferma di consumare
alimenti biologici almeno
una volta a settimana. Se-
gno, dunque, di una crescen-
te sensibilità verso una pro-
duzione sostenibile. Perché
sono prodotti salutari
(52%), perchè offrono mag-

giori garanzie di sicurezza e
qualità (47%), perché l’am-
biente (26%), sono le princi-
pali motivazioni che guida-
no le scelte dei consumatori.
Quella che viene per ter-
za dovrebbe forse essere la
ragione principale per sce-
gliere il biologico in modo
consapevole, coscienti del
fatto che dalla salute
dell’ambiente dipende mol-
to della sicurezza della no-
stra alimentazione. E mol-
tissimi produttori hanno
anche scelto la via del biolo-
gico per aggiungere valore
alle proprie produzioni.

All’ultimo punto del pro-
gramma del nuovo governo
si parla di agricoltura e della
necessità di sviluppare la fi-
liera biologica e le buone pra-
tiche agronomiche. Forse i
tempi sono maturi per comin-
ciare a ragionare ancora più
a fondo di sostenibilità in
agricoltura, in un momento
in cui la crisi climatica sta
mettendo questo settore a
dura prova nella consapevo-
lezza che proprio un model-
lo agricolo troppo finalizza-
to alla produzione e al reddi-
to ha contribuito a questo di-
sastro. Forse sono tempi in

cui si può guardare davvero
ad un modello biologico ri-
spettoso anche del paesag-
gio agrario, con maggiore at-
tenzione agli effetti delle
monocolture e delle filiere
di lavorazione post-raccol-
ta. E forse il tempo è maturo
anche per ritornare a ragio-
nare sul tema della certifica-
zione e del paradosso secon-
do cui questo onere pesa sui
produttori che si mettono in
gioco adottando pratiche
più rispettose di quel bene
comune che è il pianeta in
cui viviamo. —
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La Rassegna nazionale

Asti per una settimana capitale enologica
Alla Douja d’Or premiate 268 etichette

ROBERTO FIORI

A

vendemmia ormai
iniziata, l’Italia del
vino riflette sull’an-
damento generale
del mercato e su un fenomeno
che ormai da un anno non ac-
cenna a fermarsi: la discesa
del prezzo degli sfusi, che
coinvolge anche le denomina-
zioni più importanti. Negli ul-
timi mesi il comparto sembra
essersi reso conto della neces-

sità di gestire meglio il pro-
prio potenziale produttivo,
con l’obiettivo di ottenere un
maggiore equilibrio di merca-
to e più stabilità. Revisione
dei disciplinari di produzio-
ne, riduzione delle rese, ge-
stione delle riserve e blocco
degli impianti sono i principa-
li strumenti a disposizione dei
Consorzi di tutela, molti dei
quali non hanno perso l’occa-
sione di adottarli.
Il Consorzio del Barolo, ad
esempio, ha approvato l’azze-
ramento dei bandi per nuovi

impianti: nei prossimi tre an-
ni non ci sarà neppure un etta-
ro in più di nebbiolo da Baro-
lo. «Non vediamo segnali di al-
larme, ma la necessità di at-
tuare alcuni correttivi - dice il
presidente Matteo Ascheri -.
Non si tratta di una «misura
anticrisi», ma di una scelta
previdente volta a tutelare la
denominazione e anche il pae-
saggio, con il fine ultimo di
premiare la qualità del prodot-
to». Anche il Consorzio di tute-
la vini Valpolicella ha optato
per il blocco totale degli im-

pianti per i prossimi 3 anni.
«Servivano scelte coraggiose
per garantire la corretta rimu-
neratività della filiera e la te-
nuta del prezzo medio - spie-
ga il presidente Andrea Sarto-
ri -. Per questo abbiamo appro-
vato anche misure straordina-
rie di riduzione sia delle rese
che della cernita delle uve de-
stinate all’appassimento».
Stop all’iscrizione di nuovi
vigneti anche per il Pinot Gri-
gio e per il Conegliano Val-
dobbiadene Prosecco Docg,
mentre il Soave ha scelto un

più articolato Piano di Produ-
zione che prevede, tra gli al-
tri interventi, una dichiara-
zione preventiva riportante
le superfici vitate che si inten-
dono rivendicare a Doc nella
vendemmia successiva e una
dichiarazione di impegno da
parte dei vinificatori che in-
tendono vinificare uve atte al-
la Doc Soave.
Insomma, tutti tirano il fre-
no: ma basteranno questi ac-
corgimenti a tenere l’auto in
carreggiata? Un aiuto do-
vrebbe arrivare anche dalla
vendemmia 2019: meno ab-
bondante rispetto al 2018
(quest’anno ci fermeremo a
46 milioni di ettolitri, con
una riduzione del 16%), si
spera che porti anche un ri-
tocco in alto dei listini. —
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L’Asti docg 2012 Cuvèe 24
mesi Metodo classico dei fra-
telli Gancia di Canelli è il vi-
no più votato tra le 268 eti-
chette premiate alla Douja
d’Or, la rassegna nazionale
enologica (compie 53 anni)
ad Asti: resterà aperta fino a
domenica 15 settembre. Nel-
la «Cittadella del vino» nel
cuore della città (tra piazza

Roma e i palazzi storici) si po-
tranno degustare grandi
bianchi, rossi, rosati e anche
Vermouth e grappe da tutta
Italia. Info: wwwdouja-
dor.it. Oggi Asti ospiterà an-
che la grande sfilata delle
contadinerie al Festival delle
Sagre: 41 Pro loco porteran-
no in piazza Campo del Palio
i piatti di antiche ricette. V. FA.

DIMAFOAT

SOSTIENE SLOW FOOD

Secono l’Agenzia europea la domanda d’acqua aumenterà dal 4 al 18%

AFP

Per combattere il calo dei prezzi stop all’impianto di nuovi vigneti e controlli sulle superfici vitate

Ora i consorzi puntano su nuovi piani di tutela


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AGRICOLTURA

DOMENICA 8 SETTEMBRE 2019LASTAMPA 17

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