La Stampa - 08.09.2019

(lily) #1
.

DALL’INVIATO A MONZA
«La festa per i 90 anni della
Ferrari mi ha emozionato, ma
ora sono qui in altra veste».
Presidente della Federazione
internazionale dell’automobi-
le, Jean Todt ha ingaggiato Di-
dier Drogba come testimonial
della sicurezza stradale.
l1 L’incidente in F2 in cui è
morto Hubert che cosa inse-
gna?
«Che non bisogna abbassare
la guardia. L’altro pilota coin-
volto è in grave condizioni, è
stata una cosa terribile che
deve darci una sveglia».
l2 Da ex ad della Ferrari, le
spiace che la Mercedes vinca
sempre e Hamilton stia per bat-
tere i record di Schumacher?
«Innanzitutto siamo ancora
7 mondiali a 5 per Michael,
quindi aspettiamo. Quando
ero alla guida della Ferrari
non mi dispiaceva vincere.
Adesso faccio i complimen-

ti alla Mercedes».
l3 Leclerc assomiglia a qual-
che grande pilota?
«Ci sono tanti ottimi piloti,
ma pochi grandi campioni.
Lui può diventarlo. Fu Jules
Bianchi (pilota morto nel
2015, ndr) a indicarlo a mio
figlio, che lo aiutò quando
correva nei kart e ne è diven-
tato il manager».
l4 Il bilancio di sei anni di mo-
tori ibridi in F1?
«Ci sono tanti aspetti positivi
e uno negativo: il peso. L’Ha-
lo pesa una decina di chili, l’i-
brido 30...».
l5 A molti ancora non piace il
rumore dei motori attuali.
«Non facciamo un campiona-
to per tifosi irresponsabili.
Nei Paesi moderni certi livel-
li di inquinamento non sono
più accettati. Se non avessi-
mo anticipato l’introduzio-
ne dell’ibrido oggi ci massa-
crerebbero». S. MAN.

5 DOMANDE

JEAN TODT
PRESIDENTE FIA, EX AD FERRARI

«Tanti ottimi piloti,
ma pochi grandi
campioni: Charles
può diventarlo»

FORMULA 1: OGGI IL GRAN PREMIO D’ITALIA


POLEMICA


Leclerc regala alla Ferrari il primo posto nelle qualifiche e fa impazzire Monza


Ma il finale è clamoroso: nessuno riesce a fare l’ultimo giro e Vettel si arrabbia


JACOPO D’ORSI
INVIATO A MONZA

F

accia d’angelo allora
poi tanto angelo non
è. Veloce, lo si sape-
va. Continuo, lo stia-
mo toccando con mano. Catti-
vo, sportivamente parlando,
l’abbiamo scoperto ieri: Char-
les Leclerc studia da campio-
ne e il modo con cui ha strap-
pato la pole a Monza, nel tem-
pio della velocità e della pas-
sione Ferrari, ne certifica l’am-
bizione smisurata, la fame da
numero uno. Perché è stato
lui a mandare in fibrillazione
il box della Rossa nell’ultimo
giro di lancio, quando secon-
do i piani avrebbe dovuto con-
cedere la scia a Sebastian Vet-
tel ricambiando il favore rice-
vuto poco prima dal tedesco.
Guardacaso, però, Charles s’è
preso tutto il tempo per entra-
re in pista, insolitamente titu-
bante lui che di solito va dritto
al sodo, quindi è rimasto im-
bottigliato nell’imbarazzante
ingorgo da rientro ferie dietro
Sainz e Hulkenberg e quando
ha ripassato il compagno, che
l’aveva superato per la dispe-
razione, il tempo era scaduto.

«Non era nostra intenzione»
L’ha fatto apposta? I sospetti

di una furbata che ricorda ad
esempio quelle di Schuma-
cher e Rosberg in passato a
Montecarlo, «lunghi» di pro-
posito per dare bandiera gial-
la a chi seguiva, sono forti.
Nella testa di Vettel, imbe-
stialito come poche volte s’è
visto, si fanno certezze.
«Avremo cose di cui discute-
re», dice il team principal
Mattia Binotto cercando di ri-
comporre i cocci. Charles la
spiega così: «Non era nostra
intenzione andare così pia-
no, non possono accadere si-

tuazioni come quella alla se-
conda curva, con due piloti
affiancati a 20 all’ora. Nell’ul-
timo rettilineo mi hanno det-
to di ripassare Seb, ma era or-
mai troppo tardi». Su questo
punto sono d’accordo, lui e il
tedesco, ma è davvero l’uni-
co. Anche perché Vettel, che
sette giorni fa a Spa si è sacri-
ficato per consentire al com-
pagno di festeggiare la prima
vittoria e a Monza ha vissuto
un déjà vu del 2018 - Raikko-
nen in pole grazie alla sua

scia -, si sente tradito. «Non
abbiamo fatto quel che era
previsto». L’impressione è
che anche nel rapporto tra i
due, oltre che nelle gerarchie
interne al team, si sia arrivati
a un punto di non ritorno.
Che un confine sia stato defi-
nitivamente superato.

Il migliore del 2019
«È un peccato per la squadra,
volevamo tutta la prima fila
ma non credo che si potesse
fare di più», aggiunge beffar-
do Leclerc. Oggi dovrà veder-
sela di nuovo con Hamilton
per la seconda vittoria di fila,
successo che a Monza la Ferra-
ri aspetta dal 2010 (Alonso),
ma è andato a dormire goden-
dosi numeri strepitosi: quarta
pole in carriera nonché stagio-
nale, raggiunti Lewis e Bot-
tas. Nessuno meglio di lui nel


  1. Seconda consecutiva,
    come Vettel (3) all’inizio del-
    la scorsa stagione. E quattro
    nelle prime 14 gare in Ferrari,
    mica male: il sommo Schumi,
    per dire, impiegò solo due Gp
    in meno, Lauda 8, Alonso
    (48) e Vettel (54) molti di
    più. «Il lavoro di Sebastian sa-
    rà fondamentale in gara»,
    chiosa il ragazzo che si sente il
    nuovo capitano della Rossa.
    C’è aria di tempesta, non solo
    nelle previsioni meteo. —
    c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI


IL PUNTO

RAFA NADAL
FINALISTA US OPEN
VINCITORE 2010, 2013 E 2017

RAIDUE-DAZN

16:00

VOLLEY
EUROPEI D
FIN. 3° POSTO

Euro 2020, Ronaldo segna e vince

Cristiano Ronaldo segna un gol nel 4-2 con cui il Porto-
gallo batte la Serbia a Belgrado in una sfida per le quali-
ficazioni a Euro 2020. L’Inghilterra travolge la Bulga-
ria a Wembley 4-0 con tripletta di Kane, mentre la
Francia supera 4-1 l’Albania con gaffe iniziale: invece
dell’inno albanese è risuonato quello di Andorra.

STEFANO MANCINI
INVIATO A MONZA


Geni o scemi? La Ferrari impie-
gò un pomeriggio intero per
decifrare l’epiteto pronuncia-
to alla radio da un Alonso furio-
so. Era il 2013, era Monza. Sta-
volta non ci sono messaggi da
decodificare e l’interpretazio-
ne dei fatti è semplice. C’è un
solo genio ed è il pilota in pole
position: Charles Leclerc. Fes-
si tutti gli altri che, per marcar-
si a vicenda, lasciano scadere
il tempo a disposizione per l’ul-
timo giro. Le qualifiche del
Gran premio d’Italia sono una
storia di patti traditi, di compa-
gni di squadra che litigano, di
sciocchezze mascherate da fur-
bizia, di automobili che litiga-
no con l’aria. La premessa: con
queste monoposto e su questo
circuito fatto di lunghi rettili-
nei e una manciata di curve,
correre nella scia di un’altra
vettura consente di guadagna-
re fino a 4 decimi, ovvero la dif-
ferenza tra 1° e 4° posto.


Davanti a Hamilton e Bottas
Quando scatta la Q3, ultima e
decisiva sessione per la pole,


ogni pilota ha due tentativi a
disposizione. Ferrari e Merce-
des decidono quindi la strate-
gia più logica: Vettel aiuta Le-
clerc e Bottas traina Hamilton,
poi le parti si invertono. Con-
cluso il primo run, Leclerc ha
la pole provvisoria davanti a
Hamilton, Bottas e Vettel. Il se-
condo run è un teatrino inedi-
to e indecente. Se la F1 è una

gara di velocità, qui siamo di
fronte all’anti-Formula 1. Co-
me nel surplace del ciclismo su
pista, i nove piloti nel Q3 (Raik-
konen è andato a muro) proce-
dono a velocità urbana per
non offrire la scia agli avversa-
ri. Per rallentare ulteriormen-
te, Hulkenberg imbocca una
via di fuga e viene affiancato
da Sainz. A metà del giro di lan-
cio le Ferrari sono in terza e
quarta posizione. Vettel legge

il conto alla rovescia sul cru-
scotto, capisce che il tempo sta
per scadere e si sbraccia per-
ché i due in testa si facciano da
parte. Leclerc non ha la stessa
urgenza. Quando si decide ad
accelerare per aiutare il com-
pagno di squadra è troppo tar-
di (nel dubbio frenerà con par-
ticolare energia all’imbocco
della Parabolica): alle sue spal-
le la bandiera a scacchi sanci-
sce il game over. Il pilota mone-
gasco ha realizzato il suo capo-
lavoro di astuzia ed è in pole
position per la seconda volta
consecutiva e la quarta della
carriera. Hamilton lo affian-
cherà oggi al via, mentre Bot-
tas e Vettel sono in seconda fi-
la. Dal popolo ferrarista in tri-
buna sale un boato, anche se
una qualifica così non l’aveva
vista mai nessuno.

Clima teso nella Rossa
Comincia il secondo teatrino.
Vettel è furioso perché capisce
di essere stato fregato. L’anno
scorso perse la pole a vantag-
gio di Raikkonen sempre per
una questione di scie. Non so-
lo: domenica scorsa in Belgio

ha fatto il gregario per far vin-
cere l’ormai ex amico. «Gli ac-
cordi erano altri, nessuno ha
fatto la scia a me - si sfoga -. La
differenza nei tempi è tutta lì».
Non più tardi di giovedì, i due
piloti della Ferrari sorridevano
e rimarcavano la loro capacità
di separare i rapporti personali
dalla rivalità al volante. Amen.
Il team principal Binotto cer-
cherà di ottenere una tregua:
«Ci sarà da parlare, da chiarire.
Capisco la frustrazione di Seba-
stian perché era velocissimo».
Neanche Hamilton ha potuto
percorrere il secondo run, però
non se ne lamenta, in quanto te-
meva di essere superato da Vet-
tel. «Interessante questa strate-
gia. Ottieni il tempo al primo
tentativo e poi la sessione sca-
de - ironizza il leader del Mon-
diale -: è stato pericoloso con
tutta quella gente che frenava
all’improvviso. Io sono ben feli-
ce del mio secondo posto per-
ché mi permette di attaccare
fin dalla prima curva». Messag-
gio per Leclerc: stavolta non ci
sarà un compagno di squadra a
proteggergli le spalle. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

SEBASTIAN VETTEL
PILOTA FERRARI
CON IL 4° TEMPO

REUTERS/MASSIMO PINCA

MATTIA BINOTTO
TEAM PRINCIPAL
DELLA FERRARI

TOTO WOLFF
TEAM PRINCIPAL
DELLA MERCEDES

PERSONAGGIO

RETROSCENA

PAOLO MASTROLILLI
INVIATO A NEW YORK

S

crivere solo che Mat-
teo Berrettini ha perso
la semifinale degli Us
Open sarebbe cattivo
giornalismo. Perché è vero che
il titolo se lo giocherà oggi Na-
dal contro il russo Medvedev,
ma lo stesso campione spagno-
lo ha promosso il giovane sfi-
dante italiano: «E’ pronto, ha
un grande futuro». All’inizio del-
la partita di venerdì tutto l’Ar-
thur Ashe Stadium sembrava
schierato con Rafa, per ovvie ra-
gioni: uno dei più grandi gioca-
tori di sempre, e anche una bra-
va persona. Berrettini invece
era quasi uno sconosciuto, che
per qualche spettatore imprepa-
rato magari aveva usurpato il
posto in semifinale. Mano a ma-
no, però, Matteo ha conquistato
il pubblico, con la qualità del
suo gioco, il coraggio dei suoi
colpi e la generosità. Alla fine la
gente tratteneva il fiato per lui,
quando tentava quelle smorza-
te sfrontate. Il pubblico non ha
festeggiato la sua sconfitta (7-6
6-4 6-1), e chissà come sarebbe
finita se l’italiano non avesse
sprecato i quattro punti di van-
taggio nel tie-break del primo
set. Anche Nadal si è tolto il cap-
pello: «Si trova qui perché è bra-
vo. Ha costantemente alzato il
suo livello, ha 23 anni e quindi
ha tempo per migliorare. Ha un
servizio e un diritto forti, ha
enormi potenzialità per diventa-
re un giocatore che lotta per i
grandi obiettivi». Nadal ha an-
che smentito che sia stato debo-
le nelle risposte al suo servizio:
«No, non è così. Potrebbe inve-
ce migliorare il rovescio».

L’orgoglio e l’ambizione
Berrettini si è mangiato le ma-
ni per il tie-break, «perché vin-

cere il primo set avrebbe signi-
ficato molto», ma non si è pen-
tito di come ha gestito la sfida:
«Non sono sicuro che cambie-
rei molto. Sono stato aggressi-
vo, e anche un po’ sfortunato.
Sono orgoglioso di come ho af-
frontato la partita, a testa alta
con uno dei giocatori più forti
di sempre, mostrando di esse-
re all’altezza per gran parte
del match. Questa esperienza
mi insegnerà molto». Matteo
ha dimostrato insieme mode-
stia e ambizione: «Quello che
sta succedendo era impensabi-
le fino a poco tempo fa. In certi
momenti mi sono dovuto ricor-
dare: stai giocando la semifina-
le degli Us Open con Nadal!».
Però non intende fermarsi qui:
«Entrare tra i primi dieci? E’
bello pensarci, e cercare di al-
zare sempre l’asticella. Non mi
pongo limiti. Ma devo conti-
nuare a lavorare come sto fa-
cendo, senza pensare a cose
troppo grandi, aggiungendo
un mattoncino alla volta». —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Nella 14ª tappa della Vuelta di Spagna successo in vo-
lata di Sam Bennett (Irl) su Richeze (Arg) e Van Der
Sande (Bel), ma epilogo della corsa viziato da una ca-
duta a 1 km dalla fine, che ha coinvolto anche Pogacar
e Valverde. In classifica sempre leader Roglic. Oggi
15ª tappa con 4 GpM di 1ª categoria e arrivo in salita.

Ciclismo: caduta nel finale della Vuelta
SKY SPORT 1

10:30

BASKET
MONDIALI U:
ITALIA-P. RICO

EUROSPORT

13:00

CICLISMO
VUELTA
DI SPAGNA

TV8-SKY SPORT 1

15:10

FORMULA 1
GRAN PREMIO
DI MONZA

OGGI IN TV RAIUNO

20:45

CALCIO
FINLANDIA-
ITALIA

EUROSPORT

22:00

TENNIS
FINALE UOMINI
SPORT US OPEN


Formula3, Peroni vola fuori dalla pista: illeso

Spaventoso incidente in F3, una settimana dopo la morte di
Hubert in F2. L’australiano Alex Peroni, 19 anni, team Cam-
pos, è decollato su un dissuasore (poi rimosso) all’esterno del-
la parabolica: terribile volo a 9 metri e schianto sulle recinzio-
ni, per fortuna senza conseguenze per pilota – portato precau-
zionalmente in ospedale - e steward.

Il tedesco si era
sacrificato a Spa,
ma il compagno non
restituisce il favore

LA GRIGLIA DI PARTENZA GP D’ITALIA 5 DOMANDE

La griglia di partenza

1’19"307
1’19"354
1’19"839
1’20"455
st Q3
1’20"517
1’20"630
1’21"291
1’22"356
1’21"125

C. Leclerc (Ferrari, 16)
V. Bottas (Mercedes, 77)
D. Ricciardo (Renault, 3)
C. Sainz (McLaren, 55)
L. Stroll (Racing Point, 18)
A. Giovinazzi (Alfa Romeo, 99)
D. Kvyat (Toro Rosso, 26)
S. Perez (Racing Point, 11)
R. Kubica (Williams, 88)
P. Gasly (Red Bull, 10)*

1
3
5
7
9
11
13
15
17
19

1’19"346
1’19"457
1’20"049
st Q3
st Q3
1’20"615
1’20"784
1’21"800
1’21"068
st Q1

L. Hamilton (Mercedes, 44)
S. Vettel (Ferrari, 5)
N. Hulkenberg (Renault, 27)
A. Albon (Toro Rosso, 23)
K. Raikkonen (Alfa Romeo, 7)
K. Magnussen (Haas, 20)
R. Grosjean (Haas, 8)
G. Russell (Williams, 63)
L. Norris (McLaren, 4)*
M. Verstappen (Red Bull, 33)*

2
4
6
8
10
12
14
16
18
20

PILOTI PUNTI
L. Hamilton
V. Bottas
M. Verstappen
S. Vettel
C. Leclerc

268
203
181
169
157

471
326
254
82
51

(Ing)
(Fin)
(Ola)
(Ger)
(Mon)

Mondiale Piloti
TEAM PUNTI

Mondiale Costruttori

1
2
3
4
5

Mercedes-AMG
Ferrari
Red Bull-Honda
McLaren-Renault
Toro Rosso

(Ger)
(Ita)
(Aut)
(Ing)
(Ita)

1
2
3
4
5


  • LA STAMPA


R. Barrichello
(Ferrari - 2004)
1’21’’046

Giro record
53
(306,720 km)

Giri - Circuito: Autodromo Nazionale


  • Monza

  • Lunghezza: 5,793 km


TV
OGGI
Ore: 15,10

Diretta TV:
Sky Sport F1,
Tv8

*penalizzati di 20 posizioni
per nuovo motore
(oltre il 3° stagionale)
st: senza tempo

Il gioco delle scie
diventa un autogol
di strategia e così il
monegasco beffa tutti

Ci sarà da parlare,
da chiarire: capisco
la frustrazione
di Sebastian perché
era velocissimo

Gli accordi erano altri
Doveva starmi davanti
fin da subito: lì sta la
differenza tra una pole
e una pole mancata

Charles Leclerc, 21 anni, davanti alle due Mercedes
Per il giovane ferrarista è la seconda pole di fila

Uno spettacolo
indegno la “melina”
nella Q3: sembravano
tutti idioti, mai vista
una cosa del genere

Il giovane ferrarista conquista la quarta pole con una mossa al limite


Così non cambia solo il rapporto tra i due, ma anche la gerarchia interna


Veloce ed ora anche furbo


Charles piazza un altro colpo


STEFANO SEMERARO

Un campione


per tutti gli Slam


È cresciuto


in un lampo


Se siete rimasti sve-
gli fino all’alba per ve-
dere Matteo Berretti-
ni sfidare Rafa Nadal nelle
semifinali degli Us Open,
già lo sapete: lo rifarete. Ci
saranno altre occasioni.
Stavolta Matteo si è inchi-
nato in tre set al Canniba-
le, che stasera si giocherà
la finale contro Daniil Med-
vedev, ma per un set lo ha
fatto tremare. Avrebbe po-
tuto scipparglielo, avanti
4-0 e 6-4 nel tie-break, la
jella e Nadal l’hanno plac-
cato. «È il tennis, non ho
rimpianti», dice. «Sono or-
goglioso di quello che ho
fatto, posso stare a questo
livello». Il più alto che c’è.
In due anni il ragazzo di Ro-
ma che ricorda tanto Adria-
no Panatta («Dentro e fuo-
ri dal campo», specifica il
suo manager Corrado
Tschabuschnig) è salito di
due o tre livelli, adattando-
si in un lampo al contesto.
A New York è maturato a vi-
sta d’occhio, match dopo
match, da domani sarà nu-
mero 13 della classifica
mondiale e 9 nella ‘Race’,
in lotta per un posto fra gli
otto Maestri delle Atp Fi-
nals (dal 2021 in program-
ma a Torino). Servizio
bomba, diritto lo stesso,
‘Matte' a 23 anni, è un pro-
getto avanzato di campio-
ne che piace assai, per pri-
ma alla sua fidanzata tenni-
sta Ajla Tomljanovic. Ma
non solo. «Matteo ha tut-
to», dice Nadal. «Diventerà
un grande giocatore. Anzi,
già lo è». Uno capace di lot-
tare per gli Slam, su tutte le
superfici, erba inclusa, e
per un posto non effimero
fra i primi 10. Magari qual-
cosa di più, come persino
Federer sospetta. Del resto
tolti (per ora) i Tre Feno-
meni, non c’è nessuno che
il ragazzo non possa batte-
re. Sintonizzatevi sul ten-
nis. Preparatevi a godere.

Matteo Berettini, 23 anni, è stato sconfitto in tre set dallo spagnolo n°2 al mondo: 7-6 6-4 6-1

Us Open: l’italiano battuto da Nadal in semifinale


New York e pure Rafa conquistati dal suo coraggio


“Non ho limiti”


Berrettini scopre


il gusto del futuro


Matteo diventerà
un grandissimo
giocatore: ha tutto
Avrà tempo per
realizzare i suoi sogni

32 LASTAMPADOMENICA 8 SETTEMBRE 2019


SPORT

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