Libero - 09.09.2019

la trappola politica tesa da

Salvini. Il tempo è galantuo-

mo. Aspettiamo. E sapre-

mo.

Daniele Giomini

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SOCIETÀ

Che paura

l’ignoranza!

Qual è l’avvenimento cen-

trale degli ultimi cent’anni?

Verrebbe in mente l’imbecil-

lità. Ma quella è di tutte le

epoche e di ciascuno. Più o

meno come l’egoismo. Oc-

corre perciò restringere il

campo. Circoscrivere a po-

chi esempi. È facile pensare

alla Shoah e a Hiroshima.

Cataclismi che hanno detur-

pato la crosta terrestre non

meno delle coscienze di mi-

lioni di uomini. C’è da chie-

dersi cosa abbiano raccolto

di positivo e di negativo le

giovani generazioni dalle or-

ribili vicende di sporcizia

morale e di degrado intellet-

tuale. A scuola avranno cer-

to studiato qualcosa. Alla ti-

vù per fortuna non c’è solo il

Grande Fratello. E poi il bi-

sturi del ricordo di chi non è

più tanto giovane avrà certa-

mente inciso il tessuto

dell’ignoranza giovanile. Det-

to senza offesa. Per fortuna,

anche negli ultimi cent’anni

qualche illustre cervello si è

distinto per celebri colpi di

genio, ma la vera tragedia ri-

mane il diffuso analfabeti-

smo: un colpo violento

d’ignoranza, che continua a

trascinare gli esseri umani

verso la parabola finale. Non

è pessimismo. È paura.

Fabio Sicari

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VENEZIA

Gli ospiti vip si facciano

gli affari loro

Mike Jagger, appena sbarca-

to a Venezia vedendo i mani-

festanti ecologisti ha detto di

essere dalla loro parte, per

poi dichiarare durante una

conferenza stampa di com-

perare e buttare quello che

acquista (ma tanto gli ami-

ci di Greta non ci faranno

caso, tanto il buon vecchio

Mick con le sue mani farà

la differenziata e poi davan-

ti ad una celebrità chiude-

ranno gli occhi). Roger Wa-

ters, co-fondatore dei Pink

Floyd, anche lui appena

sbarcato a Venezia ha di-

chiarato che "grazie a Dio

Salvini se ne è andato". Ca-

ri signori, visto che siete ve-

nuti ospiti (ben pagati) nel

nostro paese, abbiate la

compiacenza di fare il vo-

stro lavoro e non occuparvi

degli affari degli altri.

Nicoletta Piazzi

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NOMADI

Bambini rom

e la scuola dell’obbligo

Tutti vorrebbero risolvere

la questione rom, ma poi

in concreto tutto si risolve

in rari casi di sloggiamenti

forzati (poco piacevole a ve-

dersi) dai campi. Premetto

che queste persone non so-

no tutte uguali e ce ne sono

molti che fanno il loro dove-

re, lavorano onestamente e

si sono anche integrati. La

mia riflessione è questa: se

io non mando il mio bam-

bino a scuola e lo mando a

rubare o a mendicare, e lo

faccio vivere in un tugurio

malsano e sporco, giusta-

mente i Servizi Sociali e le

Forze dell'Ordine interven-

gono ricoverano il piccolo

in una struttura protetta e

mi levano la “patria pote-

stà”. Perchè non farlo an-

che con loro? Non abbia-

mo tutti gli stessi diritti e do-

veri? Non siamo tutti ugua-

li? Basterebbe una genera-

zione, non Vi pare? E non

ditemi che il loro modo di

vivere fa parte di una diver-

sa cultura e tradizione.

Livio Castiglione

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POSTA PRIORITARIA

Se per normalizzare l’Italia

basta un tweet di Trump

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Caro Fausto, per la Casa Bianca è preferibile

un governo di sinistra, gradito alle élite e quin-

di teoricamente più solido, oppure un gover-

no di centro-destra senza i Cinque Stelle (ostili

al divieto d’introdurre in Italia la tecnologia

5G di Huawey) e senza l’ingombrante presen-

za, via Pd, del grande amico della Cina Roma-

no Prodi? Non so che cosa lei supponga, ma io

troverei spiegazione delle apparenti contraddi-

zioni di Matteo Salvini nelle grandi pressioni

internazionali da lui subite per far cadere un

governo ritenuto instabile e bizzoso dal poten-

te alleato. E se tale caduta, contro ogni previsio-

ne, è avvenuta in agosto, attendiamoci situa-

zioni di tensione che abbiano reso improroga-

bile un cambio d’esecutivo per evitare ogni

questione circa il nostro appoggio all’impegno

americano in una crisi imminente. Non essen-

do probabile un conflitto generalizzato, vedo

forte rischio di una guerra in Medio Oriente,

scaturita dalla contrapposizione tra Israele ed

Iran. Cordiali saluti.

Marco Casetta

Treviglio (Bg)

■■■

In altre parole, caro Marco, lei ritiene che la

caduta dell’esecutivo gialloverde e l’insedia-

mento di quello M5S-Pd siano stati indotti

dagli Stati Uniti, desiderosi di avere un go-

verno italiano più prono ai loro desideri,

perché a livello internazionale sta per avve-

nire qualcosa di grosso e a Washington vo-

gliono essere sicuri che tutti gli alleati faccia-

no la loro parte senza rompere le scatole.

Sottoscrivo una parte del suo ragionamento

e le dico cosa risulta a me, di questa faccen-

da, in base ai colloqui che ho avuto con fon-

ti diplomatiche. L’amministrazione Trump

non ha svolto alcun ruolo nella decisione di

Salvini, che il segretario della Lega ha preso

motu proprio, come raccontato da Giancar-

lo Giorgetti. Una volta precipitata la situazio-

ne, però, il presidente americano ha colto la

palla al balzo e fatto quella clamorosa di-

chiarazione d’amore per il suo amico «Giu-

seppi», che in realtà è stata il modo con

Trump cui ha voluto regolare i conti con

Salvini. Da lui, oltreoceano si attendevano

infatti un taglio netto nei confronti della

Russia, che non c’è stato. E tra un Salvini

che non riesce a troncare i rapporti con Vla-

dimir Putin e un Pd la cui fedeltà non è

discussione nemmeno se alla Casa Bianca

c’è un repubblicano ultra-sovranista, a Wa-

shington hanno scelto il secondo. Il conflit-

to Israele-Iran, insomma, non è oggi più

probabile di ieri. Semplicemente, abbiamo

assistito alla “normalizzazione” del gover-

no di un Paese alleato che per gli Stati Uniti

è sempre più marginale. Tanto che è basta-

to un “tweet” di Trump per risolvere la que-

stione.

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