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Partiti da Torino raggiungeranno la città lagunare pedalando ogni giorno per 90 km
In tandem fino a Venezia, la sfida di cinque non vedenti
ALMA BRUNETTO
Una carovana formata da
cinque tandem, un cieco e
un accompagnatore, sup-
portati da due mezzi che
fungeranno da officina mo-
bile-trasporto bagagli e tre
ciclisti sono i protagonisti
del tour partito da Torino e
che approderà venerdì 13
settembre a Venezia. Per-
correranno a suon di pedali
la simbolica autostrada ci-
clabile “la via del Po”, che
collega il capoluogo torine-
se alla città lagunare, 600
km in 6 giorni di viaggio cir-
ca 90 km al giorno. L’idea-
tore di questo itinerario è
l’effervescente Giuseppe
Valentini della polisporti-
va UICI di Torino, che a 77
anni ha deciso di mettersi
in gioco e in collaborazio-
ne con Andrea Rastello, re-
ferente del velodromo
Francone di San Francesco
al Campo, ha voluto ridare
lustro all’attività del tan-
dem, già praticata in passa-
to dalla polisportiva.
E’ nato così un gruppo di
appassionati praticanti del-
la bicicletta ciechi e Dario
Vernassa che nel 2018 ha
percorso la Torino Venezia
si è messo a disposizione
per dare una mano. I cin-
que equipaggi sono formati
da Giuseppe Valentini di To-
rino con la guida Vladi, i
due moncalieresi Antonio
De Bellis con Dario e Riccar-
do Gallina con Antonio, l’e-
porediese Patrizia Palozzi
con Mario e il chivassese Mi-
chele Rosso con Luca che at-
traverso un viaggio slow
toccheranno Casale Mon-
ferrato, Chignolo Po, Bre-
scello, Ferrara, Contarina e
Venezia-Mestre con un gior-
no di riposo, tutti accomu-
nati da un grande impegno
e tanta volontà.
«Lo scopo dell’esperienza
è di farci conoscere e capire
quali siano le nostre poten-
zialità - dice Ivano Zardi,
presidente della UICI- per-
chè spesso ci ritengono per-
sone poco adatte a fare de-
terminate cose. Ma non è co-
sì. Certo abbiamo bisogno
dell’aiuto di un occhio che a
noi manca, ma riusciamo a
fare tutto». Il viaggio ha an-
che un aspetto green e natu-
ralistico «Si percorrono ci-
clopiste magari poco cono-
sciute e si rivela un momen-
to di grande convivialità».
La polisportiva UICI non
è nuova a questo tipo di sfi-
de. Da un po’ di tempo si fan-
no sperimentazioni inclusi-
ve come il corso di tango,
aperto a tutti, o la milonga
partita con cinque persone
non vedenti e ora sono arri-
vati a 200. L’evento ciclisti-
co ha trovato nell’AIAV, as-
sociazione italiana agenti
di viaggio, una grande colla-
borazione, il cui presidente
Fulvio Avataneo è un entu-
siasta cicloamatore, che ha
deciso di impegnarsi anche
economicamente e con lo
slogan #NessunoÈTagliat-
oFuori, vuole dare un soste-
gno alla diffusione delle at-
tività turistico-sportive ri-
volte ai diversamente abili
e risultare punto di riferi-
mento per l’organizzazione
di eventi dedicati. —
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LAPRESSEREUTERS
C’era la necessità
di far giocare i
quattro azzurri
insieme per avere
più affiatamento
LE STORIE
EROS GONIN
CONSIGLIERE FEDERALE
OSCAR SERRA
S
i sono fatti strada tra
ironie e scetticismo,
hanno sorriso amaro
a qualche sfottò, han-
no persino imparato a non of-
fendersi quando si sono sen-
titi dire che giocano a bocce
sul ghiaccio o che fanno sci-
volare delle pentole a pres-
sione. Loro si allenavano e
vincevano e più si allenava-
no più vincevano fino a otte-
nere i pass per partecipare ai
più prestigiosi tornei interna-
zionali, Olimpiadi compre-
se. A più di dieci anni da
quando tutto è iniziato, ora
più che mai si tinge d’azzur-
ro la Pinerolo del curling e
quelle giovani promesse fi-
glie di Torino 2006 oggi so-
no atleti conosciuti e ricono-
sciuti in tutto il mondo. Gra-
zie ad atleti come Simone Go-
nin, Fabio Ribotta, Lorenzo
Maurino, Veronica Zappo-
ne, Angela Romei, Pinerolo
si è fatta strada tra i giganti
del Nord-Est fino a imporsi
come vera capitale del cur-
ling italiano.
Un piccolo gigante
In estate si sono trasferiti qui
altri due pilastri della squa-
dra azzurra, ulteriore certifi-
cazione di quanto sia diven-
tato attrattivo quella cittadi-
na posta all’estremo occiden-
te d’Italia un tempo conside-
rata solo l’ultima provincia
di un piccolo impero che si
estendeva ai piedi delle Dolo-
miti, tra Lombardia, Veneto
e Trentino. Gli ultimi a rag-
giungere Pinerolo sono stati
Amos Mosaner e Sebastiano
Arman, due simboli di que-
sto sport, entrambi portaco-
lori dell’Aeronautica Milita-
re. Affiancheranno i compa-
gni di Nazionale, Simone Go-
nin e Joel Retornaz. Quest’ul-
timo, già azzurro nel 2006,
ha vestito i panni del pionie-
re nel 2017, quando da Corti-
na si è trasferito nel club pie-
montese. Dopo un anno di
ambientamento, nell’aprile
scorso, il Team Retornaz ha
portato il tricolore per la pri-
ma volta al di là del confine
lombardo, in quel Piemonte
che un tempo era Cenerento-
la e ora centro di gravità per-
manente. A tessere una tra-
ma complessa in tutti questi
anni è stato Eros Gonin, con-
sigliere federale e colui che
dai primi anni Duemila ha
deciso di scommettere sul
curling: «C’era la necessità
di far giocare i quattro azzur-
ri insieme per trovare un af-
fiatamento sempre maggio-
re e ridurre ulteriormente il
gap con le nazionali più for-
ti» spiega. Intanto a Pinerolo
è arrivato anche il tecnico
svizzero Claudio Pescia,
bronzo ai Giochi di Pyeong
Chang del 2018.
Dimensione pop
Dai Beatles a James Bond,
passando per i Simpson. Da-
gli anni Sessanta questa cu-
riosa versione degli “scacchi
invernali” – per via di tatti-
che sempre più cervellotiche
- ha assunto una dimensio-
ne pop. Pure a Pinerolo ce
l’hanno messa tutta per far
circolare uno sport che può
diventare brand e pure ele-
mento di integrazione. Negli
anni scorsi è nato proprio
qui l’Africa Only Team, com-
posto da sei ragazzi richie-
denti asilo; nel 2013 il palaz-
zetto olimpico fu la cornice
di una pellicola tutta italia-
na, “La mossa del pinguino”,
diretta da Claudio Amendo-
la. Col tempo questi atleti a
tutto tondo, impegnati per
undici mesi all’anno tra gare
e preparazione, si sono or-
mai abituati a far scivolare ol-
tre alle “pentole a pressione”
anche lo scetticismo che all’i-
nizio avvolgeva lo sport con
gli “scopettoni”.
Livellare il gap
Assieme a Pinerolo, intanto,
è cresciuto tutto il curling ita-
liano. Per la prima volta la
squadra azzurra ha ottenuto
sul ghiaccio il diritto di parte-
cipare alle Olimpiadi, nel
2018, dopo quelle del 2006
vissute da paese ospitante e
quindi qualificato di diritto.
Da inizio agosto le nazionali
maschile e femminile, in
gran parte made in Pinerolo,
sono impegnate in America
settentrionale, tra Canada e
North Carolina: tornei di pre-
parazione e test match con-
tro i migliori del pianeta, per
avvicinarsi sempre di più a
quelli che un tempo erano
gli inarrivabili. —
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Pinerolo forziere del curling italiano
Due pilastri azzurri seguono Retornaz e scelgono la squadra della Valchisone, simbolo subalpino della disciplina impostasi con i Giochi 2006
Una città votata alle stone sul ghiaccio come dimostrano i progetti realizzati a favore della promozione in ogni fascia sociale
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Amos Mosaner
e Sebastiano Arman
hanno lasciato Cortina
per Pinerolo
- Amos Mosaner quest’estate ha scelto di giocare nello Sporting Pinerolo per affinare l’intesa con
Simone Gonin (foto 2) compagno di Nazionale. 3.Joel Retornaz , 35 anni, è stato il primo degli azzurri
a trasferirsi a Pinerolo.
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Appassionati
di bicicletta sono
accompagnati
da un ciclista vedente
Zardi presidente della polisportiva UICI alla partenza
LUNEDÌ 9 SETTEMBRE 2019LASTAMPA 51
SPORT
T1