6 Venerdì 13 Settembre 2019 Il Sole 24 Ore
Politica
LITI INTERNE
CHE ANTICIPANO
I RISCHI DEL
PROPORZIONALE
di
Lina
Palmerini
I
l rinvio delle nomine dei sotto-
segretari dovuto alle divisioni
interne nei due partiti di mag-gioranza, in qualche modo si
collega al cantiere che sta per
aprirsi sulla nuova legge eletto-rale. Come si sa, il taglio dei par-
lamentari si trascina dietro la
questione di una correzione delRosatellum che altrimenti avreb-
be un forte effetto di dispropor-
zionalità sul Parlamento. In pra-tica, con la riduzione a degli
onorevoli, soprattutto al Senato
(i senatori diventerebbero )si avrebbe come effetto automa-
tico quello di alzare la soglia di
sbarramento in alcune Regionianche sopra al per cento. Ma
bilanciare la rappresentanza non
è l’unica ragione che spinge ver-so la riforma. L’altro motivo è di
creare una sorta di conventio ad
excludendum per Salvini che conil proporzionale faticherebbe di
più ad arrivare al per cento.
Se quindi i padri nobili delpartito democratico, da Veltroni
a Prodi, continuano a spendersi
per il maggioritario e per la de-mocrazia dell’alternanza, nel Pd
ma anche nei Stelle è prevalen-
te l’orientamento di rispolverarele vecchie regole che hanno se-
gnato la prima repubblica. L’ef-fetto è appunto quello di rendere
più difficile quei «pieni poteri» di
cui parlava quest’estate Salviniche con una legge maggioritaria
sarebbero molto più alla sua por-
tata. Ma se queste sono le ragioni- garantire la rappresentanza
dopo il taglio dei parlamentari e
impedire l’avanzata del capo le-ghista – ci sono degli effetti col-
laterali che sono molto collegati
a quello che sta accadendo inqueste ore con le liti sui sottose-
gretari. Perché nel Pd come nei
Stelle ciascuna area si muove inuna logica di corrente, quindi
vuole mettere le proprie caselle
nei vari ministeri. E del resto pu-re la composizione della squadra
di Governo è stata fatta da Zinga-
retti e Di Maio usando il bilanci-no delle varie componenti: i ren-
ziani o i fedelissimi del leader
Stelle, gli ex Ds o i più vicini a Ca-saleggio o a Fico.
Insomma, a ciascuno il suo. E
questa logica non è destinata asparire ma semmai a rafforzarsi
se si entra nella nuova era del
proporzionale. Chi si sta occu-pando di scrivere la nuova legge
mette in conto che la scissionenel Pd, o nei Stelle, possa esse-
re uno degli esiti probabili. An-
che perché si parla con semprepiù insistenza della possibilità
che Renzi faccia i suoi gruppi
parlamentari a breve o in vistadella grande partita sull’elezione
del nuovo capo dello Stato – nel
– per condizionarne le trat-tative in prima persona. Natu-
ralmente sempre che il Governo
sia in grado di durare fino aquella data. I sostenitori del pro-
porzionale, inoltre, ritengono
che per immaginare nuove rego-le maggioritarie servirebbe
un’alleanza strutturale con i
Stelle che però viene ritenuto unpartito inaffidabile perché privo
di una connotazione politica
chiara e con un’area ancora mol-to vicina a Salvini. E che biso-
gnerebbe cominciare a lavorarci
già per l’Emilia, pensando a unpatto per impedire la vittoria
della Lega che sarebbe dirom-
pente pure per il Governo. Unpasso che sarebbe utile per non
ripetere quella dinamica compe-
titiva che a ogni elezione si inne-scava tra Salvini e Di Maio.
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ECONOMIA & SOCIETÀ
ONLINE
«Politica 2.
Economia & Società»
di Lina Palmerinisu
ilsole24ore
.comLite sui sottosegretari, oggi nuovo round
MAGGIORANZA
L’irritazione di Conte: prima
si fa, prima si comincia
Cdm stamattina alle .
Fibrillazione nel MS
per il metodo di selezione
Il Pd stringe su energia e Tlc
Emilia Patta
Manuela Perrone
ROMA
Fumata nera, ieri, in Consiglio dei
ministri per le nomine dei sotto-
segretari che dovrebbero comple-
tare la compagine di Governo. Giu-
seppe Conte non ha nascosto l’irri-
tazione per le tensioni interne ai
partiti di maggioranza che hanno
frenato la quadratura del cerchio.
Il premier vuole chiudere il prima
possibile. «Prima si fa, prima si co-
mincia a lavorare, cosa che io già
sto facendo», è stato il pressing di
Conte, a margine del Cdm, sui capi-
delegazione MS e Pd, Luigi Di Ma-
io e Dario Franceschini, che ha con-
cordato sulla necessità di chiudere
al più presto.
In serata si è tentata un’accele-
razione, con nuovi incontri, ed è
previsto un nuovo Consiglio dei
ministri già stamattina alle .,
prima che il presidente del Consi-glio parta per Accumoli e Castel-
santangelo sul Nera, le aree terre-motate del Centro Italia colpite
dal sisma dell’estate , che ha
scelto per la sua prima uscita pub-blica in Italia. Obiettivo: scongiu-
rare un rinvio alla prossima setti-
mana. Ed evitare di regalare legnaal fuoco di Matteo Salvini, che ha
attaccato: «Già si scannano per le
poltrone. Presidente Mattarella,davvero gli italiani meritavano
uno schifo simile?».
È nel Movimento Cinque Stelleche si sono registrate le fibrillazio-
ni maggiori. Il metodo di selezione
dei sottosegretari concordato conil gruppo parlamentare - cinquine
di nomi trasmesse al capo politico
da ogni capogruppo in commissio-ne, in base ai ministeri di compe-
tenza - si è rivelato un flop: piogge
di candidature, quasi tutte interne.Pochissimi hanno rispettato il cri-
terio di un terzo interno e due terzi
esterni, ha fatto notare Di Maio aisuoi capigruppo in chat. E pochis-
simi hanno indicato le deleghe per
condurre le trattative. Un atteggia-mento giudicato dai vertici «poco
decoroso per tutto il gruppo», dila-
niato da scontri e polemiche. «De-
cide Di Maio», ha tagliato corto la
ministra della Pa, Fabiana Dadone.Sotto i riflettori le caselle econo-
miche, cruciali per avviare il lavoro
sulla manovra. I nomi dati per certisono quelli di Laura Castelli, ex vi-
ceministra all’Economia, e di Ste-
fano Buffagni, ex sottosegretarioalla presidenza con delega agli Af-
fari regionali. Potrebbero entrare
entrambi al Mef, dove il Movimen-to ha cercato di strappare fino al-
l’ultimo anche un altro sottosegre-
tario, Giovanni Currò. Non siesclude però che qualcuno di loro
possa approdare alle Infrastruttu-
re. Pochi dubbi anche sulla ricon-ferma di Manlio Di Stefano agli
Esteri. In corsa resta l’ex ministra
Elisabetta Trenta per l’Interno. Trai nomi nuovi circolati in serata Ro-
berta Alaimo alla Pa, Adriano Var-
rica ai Trasporti e Andrea Giarrizzoall’Innovazione, per cui è in lizza
anche il giovane Luca Carabetta.Ma potrebbero non mancare sor-
prese dell’ultim’ora, come è avve-
nuto per i ministri.Sul fronte Pd la squadra sembra
essere più o meno delineata: da de-
finire pesi e contrappesi interni,con i renziani che premono per
avere più rappresentanti. Tra i can-
didati più vicini all’ex premier Mat-teo Renzi si fanno i nomi di Anna
Ascani o di Simona Malpezzi alla
Cultura o all’Istruzione e di Rober-to Cociancich per l’eventuale dele-
ga alle Riforme. Resta il fatto che,
senza vicepremier e con il penta-stellato dimaiano Riccardo Fracca-
ro sottosegretario alla Presidenza,
i democratici entrano a PalazzoChigi dalla porta laterale, ma con
una delega importante, quella del-
l’Editoria (in pole il coordinatoredella segreteria del Pd Andrea Mar-
tella). Non sembrano esserci frizio-ni reali con il Ms su altre deleghe
per il Pd, come quella alle Comuni-
cazioni e all’Energia del Mise (sifanno i nomi dell’assessore della
Regione Lazio Gian Paolo Manzella
e del renziano di base riformistaAntonello Giacomelli). Quasi sicu-
ra la nomina di Antonio Misiani co-
me vice di Roberto Gualtieri al-l’Economia. Piuttosto certo anche
l’ingresso al governo di Emanuele
Fiano come vice agli Interni e di LiaQuartapelle come vice agli Esteri.
Nella compagine governativa do-
vrebbero poi entrare anche MarinaSereni, Roberto Morassut, Debora
Srracchiani e forse l’ex ministro
Maurizio Martina. Mentre Contecontinua a voler tenere per sé la de-
lega ai servizi.
© RIPRODUZIONE RISERVATASbarchi, ripartizione
fra Stati volenterosi
MIGRANTI
Conte riunisce i ministri
e dà la linea. Soluzione
per il caso Ocean Viking
Marco Ludovico
ROMAUna forza militare di intervento rapi-
do euroea nelle aree di crisi. Un nuo-vo protocollo sugli sbarchi condiviso
con Bruxelles ma non ancora codifi-
cato. Il punto sulla Libia e la decisionesul rinnovo di altri sei mesi dell’ope-
razione Sophia. La riunione ieri a pa-
lazzo Chigi, presieduta da GiuseppeConte, affronta il dossier immigra-
zione: ci sono i ministri Luciana La-
morgese (Interno), Luigi Di Maio(Esteri), Paola De Micheli (infrastrut-
ture), Lorenzo Guerini (Difesa), DarioFranceschini (Cultura) come capode-
legazione Pd,i vertici dell’intelligen-
ce. I riferimenti dell’incontro sonol’Unione europea e la visita il set-
tembre del presidente francese Em-
manuel Macron. Al termine palazzoChigi rende nota «una forte adesione
europea al meccanismo di redistri-
buzione già attivato nelle scorse oredall’Italia» per la Ocean Viking. Ma
l’incontro a Chigi è soprattutto politi-
co, se possibile strategico. Non c’è
ancora sintesi sul un nuovo schemaoperativo per gli sbarchi ma l’idea
consolidata è coordinare con una li-
sta di «Stati Ue volenterosi» le ripar-tizioni di volta in volta dei migranti in
arrivo al di là dell’approdo più proba-
bile, Malta o in Italia. I porti in so-stanza non sono più chiusi, come di-
ceva Matteo Salvini, ma nessuno vuoldire che saranno aperti: sarebbe co-
me spalancare le porte agli affari dei
trafficanti di esseri umani, un suici-dio politico. Con Macron a Roma si
discuterà, tra l’altro, dell’idea - tutta
da sviluppare - di una forza militareeuropea nelle aree di crisi. E di Libia
dove il nostro dialogo resta in via
principale con Serraj ma senza ab-bandonare Haftar. Non certo ultimo
per importanza, il capitolo Sophia: a
breve Bruxelles discuterà una proro-ga di altri sei mesi. Nella riunione di
governo non è stata ancora decisa la
linea in via ufficiale, ma è molto pro-babile il sì. Anche per mantenere il
comando a guida italiana tenuto fi-
nora dall’ammiraglio Enrico Creden-dino. Nè si può escludere il ritorno
nell’operazione di unità navali.
© RIPRODUZIONE RISERVATALAURA
CASTELLI
Viceministro
all’Economia o
alle Infrastrutture
(M5S)LA PARTITA DEI VICEMINISTRI E SOTTOSEGRETARI
Già viceministro all’Economia, Laura
Castelli potrebbe essereconfermata. In corsa per questa
casella è anche il deputato M5S
Stefano Buffagni. Ma uno tra Castellie Buffagni potrebbe diventare anche
viceministro alle InfrastruttureANTONIO
MISIANI
Viceministro
all’Economia
(Pd)Senatore Pd, classe 1968, Antonio
Misiani è responsabile economico
e sviluppo della segretariaZingaretti (già tesoriere della
segreteria Bersani nel 2013). È in
pole per il ruolo di viceministroall’Economia
MANLIO
DI STEFANO
Sottosegretario
agli Esteri
(M5S)Deputato del M5S, già nella
scorsa legislatura era stato nellacommissione Esteri della Camera.
Manlio Di Stefano è stato
sottosegretario agli Esteri nelprimo governo Conte e viaggia
verso al riconferma dell’incaricoANDREA
MARTELLA
Sottosegretario
all’Editoria
(Pd)Veneziano di Portogruaro,
coordinatore della segreteria
politica di Nicola Zingaretti,Andrea Martella è in corsa per il
posto di sottosegretario a
Palazzo Chigi con la delegaall’Editoria
Inps contro Ragioneria
Il Mef frena sui costi
PENSIONI E QUOTA 100
Tridico: «Sorpreso dai dati»
Il Tesoro: notizie
senza riscontro nelle stime
ROMALa maggiore spesa per pensioni de-
terminata da Quota sarà «sensi-bilmente inferiore» ai miliardi
stimati al momento del varo del de-
creto, a gennaio. Lo ha reso noto ierisera il ministero dell'Economia in
una nota nella quale si chiariva che
«non trova alcun riscontro nelle sti-me della Ragioneria generale dello
Stato» il maggior onere pensionisti-co di miliardi, tra quest'anno e il
, riportato dai giornali.
In particolare, secondo il Mef, «ilvalore ampiamente sovrastimato di
miliardi di euro risulta essere il
frutto di un'elaborazione giornali-stica non corretta dal punto di vista
logico». Il riferimento è al report
sulle “Tendenze di medio-lungo pe-riodo del sistema pensionistico e so-
cio sanitario” pubblicato mercoledì
scorso. Secondo la nota le sintesigiornalistiche si limitavano a distri-
buire in maniera uniforme sull'inte-
ro periodo considerato dal Rapporto
(-) il valore medio della va-riazione del rapporto della spesa/Pil
(,%) stimato rispetto allo scenario
base. Ieri il ragioniere generale, Bia-gio Mazzotta, è stato a palazzo Chigi
a colloquio con il presidente delConsiglio, Giuseppe Conte, un in-
contro in vista dei lavori preparatori
della Nota di aggiornamento al Defe della manovra.
Sempre ieri sui numeri della spe-
sa aveva preso posizione anche ilpresidente dell'Inps, Pasquale Tri-
dico, che ha annunciato di aver
aperto una interlocuzione con la Ra-gioneria: «Sinceramente sono ab-
bastanza sorpreso di questi mi-
liardi, probabilmente s'intendequalcos'altro», ossia che «il fatto che
qualcuno che va in pensione oggi,
con Quota , continuerà a pren-dere una pensione nel futuro».
L’Inps dovrebbe comunicare nei
prossimi giorni i primi dati di cassasu “quota ” e le altre misure di
agevolazione pensionistica intro-
dotte a gennaio dal passato governo.Nei giorni scorsi Tridico aveva par-
lato di risparmi fino a miliardi.
—D.Col.© RIPRODUZIONE RISERVATA