10 Giovedì 12 Settembre 2019 Il Sole 24 Ore
Economia & Imprese
Consumi giù, la classe media
fa la spesa al discount
Enrico Netti
Stagnazione economica, buste pa-
ga sensibilmente più leggere ri-
spetto ai colleghi d’Europa, una
classe media che tra mille difficoltà
arranca per arrivare a fine mese, un
crescente divario tra Nord e Sud,
un diffuso senso di insicurezza che
si va a sommare ad una crescente
infelicità. Oltre a una maggiore
sensibilità verso l’ambiente tanto
da desiderare una casa eco sosteni-
bile e seguire stili di vita e di acqui-
sti green. In cucina si trascorre
molto meno tempo e nel carrello
della spesa entrano più proteine ri-
spetto agli scorsi anni oltre a frutta
e verdure ricche di fibre.
È lo spaccato che emerge dal
«Rapporto Coop - Consumi e
stili di vita degli italiani» presenta-
to ieri da Albino Russo, direttore
generale di Ancc-Coop. Tra i dati
chiave ci sono la ricchezza delle fa-
miglie calata di nove punti percen-
tuali dall’inizio della crisi mentre
nello scorso anno la spesa media
per nucleo, in termini reali, per la
prima volta dal è calata di qua-
si un punto. Eppure un italiano su
due “sente” e dichiara di apparte-
nere alla classe media ed è la quota
più alta in Europa. Alla prova dei
fatti la metà di questo ceto ammet-
te di arrivare con fatica alla fine del
mese, un quarto si sente più infeli-
ce e ritiene di avere poche chance di
potere migliorare la propria condi-
zione se non ricorrendo a schemi
italici come il network di cono-
scenze, il nascere da una famiglia
abbiente, sperare nella fortuna. Ec-
co una classe media che va a fare la
spesa in utilitaria al discount, va a
caccia di offerte scontate e viaggi
last minute online, che ricorre alla
condivisione. «Ha una grande resi-
lienza» commenta Russo. Inse-
guendo il sogno di una casa ecoso-
stenibile: a desiderarla è un italia-
no su due ma forse è solo per alleg-
gersi delle bollette per acqua, luce
e gas perché alla famiglia i soldi fi-
niscono presto. Tra il Nord Ovest e
il Sud la differenza di reddito è in-
torno ai mila euro l’anno, per la
precisione tra Lombardia, in soffe-
renza per il rallentamento della lo-
comotiva tedesca, e Calabria ci so-
no circa . euro di differenza
nella spesa mensile.
Eppure in Italia chi lavora lavora
molto di più, in media ore l’an-
no, rispetto ai tedeschi ma riceve
una retribuzione decisamente infe-
riore a causa del minore valore ag-
giunto prodotto, inferiore di circa
un terzo rispetto a quello di Berlino.
C’è poi un altro nodo cruciale: si la-
vora tanto a discapito della vita per-
sonale. Quasi un terzo degli italiani
si dice insoddisfatto della propria
vita lavorativa e personale aprendo
la porta alla voglia di smart working
per bilanciare affetti e reddito.
In questo quadro si affermano
nuove figure come i “perennials”,
over che cercano di sconfiggere
il tempo che passa mantenendosi in
forma, reinventandosi ogni giorno.
Hanno una mentalità aperta, sono
curiosi e addirittura sono più green
dei loro figli millenials. Si affaccia
poi la generazione Greta, che perse-
gue stili di vita sostenibili per il pro-
prio futuro ed è green a partire dal-
l’abbigliamento, deve essere natu-
rale o sostenibile un po’ come il car-
rello della spesa il più possibile
plastic free.
Sul fronte del retail Coop Italia, a
dirlo è stato il presidente Marco Pe-
droni, per quest’anno si attende un
risultato in linea con i , miliardi
del «in un quadro di raziona-
lizzazione della rete e con un nume-
ro limitato di nuove aperture. In
questa fase gli investimenti sono di
oltre milioni rivolti al migliora-
mento della rete di vendita». Con i
consumi in stagnazione il presi-
dente di Ancc-Coop, Luca Berna-
reggi, chiede di evitare il ricorso alle
clausole di salvaguardia «che pro-
vocherebbe ulteriori contraccolpi
negativi». Al nuovo governo «chie-
de una nuova politica sul lavoro che
affianchi al reddito di cittadinanza
la riduzione del cuneo fiscale».
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RAPPORTO COOP 2019
Oltre mila euro l’anno
di differenza tra Nord e Sud
Pessimista un italiano su due
I salumi Beretta sbarcano
al Madison Square Garden
Laura La Posta
NEW YORK
«Negli Stati Uniti se non giochi in
attacco non prendi palla: bisogna
investire nella produzione, nella
logistica e nel marketing; per que-
sto abbiamo appena firmato un ac-
cordo pluriennale di sponsorizza-
zione del Madison Square Garden,
l’arena più famosa al mondo, con
eventi all’anno non solo spor-
tivi». Alberto Beretta, settima ge-
nerazione della famiglia regina dei
salumi (Fratelli Beretta per parte di
padre, Veroni dal lato materno),
sorride soddisfatto davanti alla
Penn Station e al Madison square
garden (Msg) di New York, dove
campeggiano grandi pubblicità
dell’azienda di cui è amministrato-
re delegato. «Qui ci sono un milio-
ne di transiti al giorno, fra stazione
e arena multifunzionale, inoltre sa-
remo presenti anche nell’iconica
Radio City Music hall e al Beacon
Theatre: sarà impossibile non no-
tare il marchio Fratelli Beretta»,
racconta il Ceo della consociata
americana. L'accordo (nell'ordine
di qualche milione, secondo ru-
mors non autorizzati da Msg) pre-
vede anche la possibilità di degu-
stare i salumi prodotti dal in
Italia (soprattutto Lombardia e
Marche, con il prosciutto di Carpe-
gna dop) e negli Usa.
Tre gli stabilimenti produttivi
americani, aperti dal al ,
attraverso due acquisizioni e
l'inaugurazione di un impianto hi-
tech da milioni di dollari alta-
mente sostenibile (con raffresca-
mento naturale per sette mesi
all'anno e attenzione a evitare
sprechi di materie prime). «Una
fabbrica di elevati standard tecnici
e qualitativi, più volte indicato dal-
le autorità americane come best
pratice», spiega Beretta, al timone
del gruppo con lo zio presidente,
due fratelli e un cugino.
Forte di questi investimenti e
degli accordi commerciali con im-
portanti broker locali che posizio-
nano i loro prodotti nella Gdo, il
gruppo brianzolo punta a una cre-
scita del fatturato americano dagli
attuali milioni di dollari a ,
entro metà . «Facciamo entro
il », scherza il presidente di
Fratelli Beretta Usa, Simone Boc-
chini, anche a capo della Academy
di gruppo dedicata alla formazio-
ne. Piani ambiziosi, quindi, basati
su dipendenti su suolo ameri-
cano «trainati come noi italiani
dalla passione, che è l'ingrediente
principale dei nostri prodotti».
Un consiglio alle aziende italia-
ne che vogliono esportare negli
Stati Uniti? «Investire direttamente
sul posto: i distributori non basta-
no a districarsi fra dazi, burocrazia,
difficoltà logistiche e culturali: bi-
sogna credere in questo mercato da
milioni di persone; il made in
Italy è presente a macchia di leo-
pardo solo nelle grandi città e quin-
di le potenzialità di espansione ul-
teriore sono enormi, a dispetto del-
le voci di recessione in arrivo e delle
guerre commerciali in atto», con-
clude Alberto Beretta, che punta
forte anche sul mercato italiano
presidiato da importanti sponso-
rizzazioni nel calcio e nel basket.
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ALIMENTARE
Il gruppo Made in Italy
entra nel tempio del basket
e dell’hockey di New York
Intesa Carrefour-Coldiretti
per una filiera più italiana
Micaela Cappellini
MILANO
Dall’anno prossimo sugli scaffali
di oltre mille punti vendita italiani
Carrefour sbarcheranno venti pro-
dotti a filiera garantita dalla
Coldiretti, dalla pasta all’ortofrut-
ta. E in un secondo momento que-
sti stessi prodotti prenderanno an-
che la via dei mercati esteri. L’ac-
cordo tra il gruppo francese della
grande distribuzione e l’associa-
zione dei coltivatori italiani è stato
siglato ieri a Milano, dove è in cor-
so l’annuale Salone Carrefour, e ri-
guarda alcuni prodotti a marchio
Terre d’Italia, che verranno realiz-
zati con materie prime della filiera
agricola italiana garantiti dal mar-
chio Fdai-Firmato da agricoltori
italiani, di proprietà della
Coldiretti. Gli agricoltori associati
che rispetteranno determinati cri-
teri di tracciabilità, di sostenibilità
ambientale, di rispetto della salute
animale e di provenienza delle ma-
terie prime avranno così un canale
privilegiato di accesso alla grande
distribuzione con una marginalità
che, a seconda dei prodotti, sarà
tra il e il % più alta rispetto alla
media di mercato.
Per Gérard Lavinay, presidente
di Carrefour Italia, l’intesa con
Coldiretti «conferma l’impegno
del gruppo verso la valorizzazione
della tracciabilità e della prove-
nienza dei prodotti, un tema sem-
pre più apprezzato dai consuma-
tori italiani». Invece il presidente
della Coldiretti Ettore Prandini,
guarda soprattutto alle prospettive
che l’intesa potrà offrire agli agri-
coltori italiani sui mercati interna-
zionali: «La qualità della materia
prima italiana - ha detto ieri - è or-
mai diventato un elemento distin-
tivo anche all’estero e grazie a que-
sta collaborazione con Carrefour
possiamo valorizzare il made in
Italy agricolo nel mondo». Già oggi
la multinazionale francese contri-
buisce a esportare i prodotti italia-
ni nel mondo: ogni anno Carrefour
Italia esporta oltre prodotti a
marchio proprio, per un totale di
milioni di euro, di cui , mi-
lioni sono relativi proprio al mar-
chio Terre d’Italia.
La certificazione Fdai esiste da
qualche anno e Coldiretti ha già
stretto accordi di distribuzione si-
mili anche con Lidl, Iper e Conad.
«Questo con Carrefour però è il
più ampio e sistematizzato»,
spiega il presidente degli agricol-
tori Prandini.
Carrefour in crisi e pronta a la-
sciare l’Italia? «Sono solo rumors,
e io non commento i rumors», ri-
sponde il presidente italiano Lavi-
nay. «Di noi lo dissero già dieci an-
ni fa, e poi di nuovo due anni fa»,
aggiunge. E ricorda tutti gli an-
nunci fatti nelle ultime settimane:
oltre all’intesa con Coldiretti di ie-
ri, i due accordi di master franchi-
sing con Apulia Distribuzione e
Etruria Retail grazie ai quali
supermarket cambieranno inse-
gna, da quelle di Auchan, Sma e
Simply a quelle Carrefour. A que-
sto si aggiunge anche la scelta, for-
malizzata pochi giorni fa, di ribas-
sare i prezzi su mila prodotti di
largo consumo.
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GDO
Sugli scaffali sbarcano
i prodotti tracciabili
e garantiti dagli agricoltori
Corte Ue: l’Italia riveda le multe latte
IL RICORSO DEGLI ALLEVATORI
L’Italia deve ricalcolare i rimborsi delle multe latte
pagate in eccesso dai produttori. Lo ha stabilito
ieri la Corte di Giustizia Ue. La sentenza si riferisce
al ricorso presentato da alcuni produttori veneti
per la campagna lattiero-casearia 2003/2004,
nella quale vennero rilevate multe più alte del
dovuto: l’Agea ne dispose la restituzione, ma
escluse alcuni produttori. Ora la Corte Ue obbliga
le autorità italiane a procedere a una nuova
valutazione dei diritti dei produttori.
FOTOGRAMMA
Si lavora ore in più
della Germania
con minore retribuzione
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Gestire lo studio professionale
Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia ha innovato il concetto di enterprise planning per
il professionista e ha concentrato in un ecosistema rivoluzionario adempimenti, business
intelligence e gestione delle proprie risorse. Per lo sviluppo sostenibile della professione
Il commercialista digitale
Tre sono le dorsali sulle quali si dipana oggi
la professione del commercialista: la digi-
talizzazione, le specializzazioni e l’organizza-
zione dello studio e Wolters Kluwer Tax &
Accounting Italia ha di fatto anticipato, con
il Progetto Genya, le necessità di sviluppo
della professione lungo queste tre direttrici.
L’aspetto innovativo di questa soluzione
digitale è racchiuso nell’intuitività e nella
semplicità d’uso. Innumerevoli utilizzato-
ri testimoniano di una straordinaria “user
experience” perseguita da Wolters Kluwer
Tax & Accounting Italia con Genya e ribadi-
ta con Genya Studio, l’ERP dello studio del
commercialista.
Pierfrancesco Angeleri, Managing Director
di Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia ha
sottolineato che “Genya Studio rappresenta
un importante passo avanti nel controllo di
gestione delle attività dello studio professio-
nale. Mantenere il monitoraggio continuo
sulle attività dello studio per conservarne
la redditività è sempre più importante in
un momento di grande evoluzione digita-
le dell’intera professione. Il professionista
diventa sempre più consulente grazie alle
tecnologie digitali e la gestione dello stu-
dio e delle sue attività diventa centrale per
consentirgli lo sgravio dalla gestione tradi-
zionale.”
Il progetto Genya ha completamente rivo-
luzionato l’approccio digitale dello studio
professionale, offrendo uno strumento in-
novativo, che non si limita solamente alla
gestione ordinaria degli adempimenti.
Con Genya, Wolters Kluwer Tax & Accoun-
ting Italia ha rivoluzionato la gestione dello
studio professionale e la gestione effi ciente
ed allargata della sua clientela.
Modernizzando e rendendo immediato e
produttivo l’approccio al cliente, Genya si
presenta come il CRM d’eccellenza per lo
studio professionale.
L’asset principale per un professionista è la
sua clientela e questa dev’essere non sol-
tanto soddisfatta professionalmente rispet-
to alle sue richieste, ma dev’essere anche
gestita.
La perfetta integrazione degli strumenti
di business intelligence e di collaboration
alle classiche funzionalità legate all’adem-
pimento rendono Genya uno strumento
perfetto per la gestione sia del cliente ma
anche dello studio.
Genya facilita la mutazione e l’arricchimen-
to della relazione che si compone tra pro-
fessionista e cliente ed offre a quest’ultimo
un valore forse inaspettato e al contempo
trasforma il lavoro del professionista da
quello di semplice esecutore in quello del
consulente ad alto valore aggiunto. Genya è
lo strumento che permette tutto questo con
grandissima semplicità ed una fl essibilità
mai sperimentata prima.
L’home page stessa di Genya offre al com-
mercialista una visione d’insieme dell’azien-
da sua cliente in ottica CRM e gli consente di
capire che tipo e livello di fornitura di servizio
sta erogando.
Pertanto, sarà immediatamente possibile ve-
rifi care quali attività si stanno svolgendo, se
si stanno rispettando gli SLA, se lo studio è
in attivo o in passivo rispetto a quel cliente e
a quell’attività. Tutto questo grazie a cruscotti
che presentano una chiara istantanea delle
attività per singolo cliente. Per la prima volta
in questo campo, un software davvero clien-
te-centrico.
Un’altra caratteristica saliente di Genya è l’e-
rogazione di una serie di dati in tempo reale
che consentono di comprendere come l’a-
zienda che si sta analizzando sta performan-
do. Questo permette al commercialista, oltre
al fornire l’adempimento richiesto, di fungere
da vero consulente e di dare consigli e sug-
gerimenti per la conduzione aziendale.
Infi ne, Genya svolge anche la funzione
BPM (Business Process Manager). Di fatto
fornisce i dati che consentono di controlla-
re le attività di studio giorno dopo giorno,
la redditività, gli stati di avanzamento dei
servizi per i singoli clienti, i tempi, i costi
e tutti quegli indicatori che permettono di
tenere le attività sotto controllo.
L’evolversi della professione e le necessità
della clientela trovano in Genya una sintesi
digitale mai raggiunta prima che si con-
traddistingue per facilità d’uso, possibilità
di condivisione, trasversalità.
Il progetto di Wolters Kluwer Tax and Ac-
counting Italia nel suo complesso non è
la creazione di un semplice software ma è
una fi losofi a trasformata in prodotto che so-
stiene i professionisti nel trovare quell’ “add
on” che permette di sviluppare un positivo
e profi cuo networking non solo con i clienti
ma anche con altri professionisti con i quali
condividere risorse.
Genya ha tutte le prerogative per essere un
prodotto che con le sue potenzialità con-
sente una migliore organizzazione del lavo-
ro del tutto rivolta all’attenzione al cliente.
Tecnologia, intuitività, moderna gestione e
semplicità fanno di Genya non solo una so-
luzione software rivoluzionaria ma aggiungo-
no intelligenza e fl essibilità all’utilizzo.