Adesso - 11.2019

(やまだぃちぅ) #1
INVITO ALL’OPERA

il culmine , Höhepunkt
aggirarsi , streifen
ode (arc. di udire) , hören
la messaggera , Botin
il morso , Biss
il serpente , Schlange
folle , rasend
gli inferi pl. , Unterwelt
il traghettatore , Fährmann
l’anima , Seele
sbarrare , versperren
il passo , Durchgang
incantare , verzaubern
l’ostacolo , Hindernis


il cospetto , Angesicht
la divinità , Gottheit
suadente , schmeichelnd
la condizione , Bedingung
rodere , quälen
il dubbio , Zweifel
insospettito , misstrauisch
voltarsi , sich umdrehen
svanire , verschwinden
le sembianze pl. , Aussehen
il particolare , Detail
curioso , eigenartig
la concomitanza , Zusammenhang
differire , unterschiedlich
sein

l’ingresso in scena , Einzug (auf die
Bühne)
inseguire , verfolgen
offeso , verletzt, beleidigt
tranne , ausgenommen
privo di senno , ohne Verstand
vile , niederträchtig
calare , herabsinken
l’ascensione f. , Himmelfahrt
apollineo , apollinisch
sofisticato , raffiniert
moraleggiante , belehrend
cristiano , christlich
selezionato , ausgewählt
l’opportunità , Angemessenheit

cremonese , aus Cremona
sanguinoso , blutrünstig
fare a pezzi , in Stücke reißen
inorridire , zu Tode
erschrecken
NEL NOME DI DANTE
dovere a , verdanken
il riferimento , Bezug
l’avvertimento , Warnung
la soglia , Schwelle
persuadere , überreden
la corrispondenza , Entsprechung
evidente , auffällig
il fascino , Faszination
irresistibile , unwiderstehlich

NEL PROSSIMO NUMERO:
LA TRAVIATA
DI GIUSEPPE VERDI

DUE FINALI
Un particolare curioso, che ha colpito gli
studiosi, è il finale dell’opera: il quinto atto
del libretto stampato in concomitanza con
la prima differisce dal finale contenuto
nella partitura eseguita a Palazzo Ducale.
Il finale “originale” prevedeva l’ingresso in
scena delle Baccanti, che inseguono Orfeo
per ucciderlo, offese dalle sue parole rivol-
te contro le donne, considerate tutte, tran-
ne Euridice, perfide, prive di senno e vili.
Nel finale eseguito alla prima di Palazzo
Ducale, invece delle Baccanti entra in sce-
na Apollo, calato dall’alto, per convincere il
figlio ad andarsene con lui in cielo in una
sorta di ascensione. Un finale dionisiaco
contro uno apollineo. Si sono fatte varie
ipotesi sul perché di questa scelta. Un’i-
potesi considera i due finali scritti per due

intorno a Orfeo ed Euridice per festeg-
giare le loro nozze. Dopo il matrimonio,
Orfeo è al culmine della felicità. Men-
tre gioioso si aggira per i boschi, ode i
lamenti della messaggera Silvia, che gli
rivela che Euridice è morta in seguito
al morso di un serpente. Orfeo, folle di
dolore, è disposto a scendere agli inferi
per riportare in vita la moglie. E così,
accompagnato dalla Speranza, parte
alla volta dell ’inferno. Giunti alle porte
dell ’Ade, Speranza lascia Orfeo da solo
ad affrontare Caronte, il traghettatore
delle anime dei morti, che gli sbarra il
passo. Orfeo lo incanta con la musica,
riuscendo a farlo addormentare. Supe-
rato il primo ostacolo, riesce ad arriva-
re al cospetto delle divinità degli inferi
e, con suadenti parole, attira dalla sua
parte Proserpina, la regina degli inferi.
Questa convince Plutone a lasciare an-
dare Euridice. Plutone, però, pone a Or-
feo una condizione: per tutto il viaggio
di ritorno verso la terra, non dovrà mai
guardare la moglie. Orfeo accetta, ma
durante il viaggio, è roso dal dubbio che
Euridice lo segua dav vero. Insospettito
da strani rumori, si volta a guardare se la
moglie è con lui, rompendo il patto con
Plutone. Euridice svanisce così davanti
ai suoi occhi. Tornato sulla terra, Orfeo
si dispera, f inché Apollo, suo padre, non
lo convince a salire con lui in cielo, dove
“nel sol e nelle stelle” potrà immaginare
le sembianze d e l l ’a m at a.


NEL NOME DI DANTE


Una lettura attenta del libretto di Striggio è sufficiente a comprendere quanto la sua
versione della favola di Orfeo debba all’opera più nota di Dante Alighieri: la Divina
Commedia. Il terzo atto dell’opera di Monteverdi, quello in cui Orfeo scende agli infe-
ri, contiene molti riferimenti al canto III dell’Inferno, a cominciare dal fatto che Orfeo,
come Dante, all’inizio del viaggio è accompagnato da una guida, la Speranza. Anche
l’ingresso dell’Ade è quello dell’inferno dantesco, compreso l’avvertimento sulla soglia:
Lasciate ogni speranza o voi ch’entrate (Inferno, III, v. 9). Un altro elemento importante
è la figura di Caronte. Qui, come nella Divina Commedia, il traghettatore di anime si
rivolge direttamente a Orfeo bloccandogli il passo, e Orfeo, come Dante e Virgilio,
dovrà persuaderlo a lasciarlo passare. Certo, queste sono solo le corrispondenze più
evidenti. Ma la relazione tra Dante e l’opera di Monteverdi è molto più profonda ed è
questo un elemento che rende, se possibile, L’Orfeo un’opera dal fascino irresistibile.

differenti tipi di pubblico: quello “dionisia-
co”, più sofisticato e complesso dal punto
di vista culturale, per i soli accademici;
quello “apollineo”, più moraleggiante e
pieno di riferimenti cristiani, per un pub-
blico meno selezionato. Insomma, una
semplice questione di opportunità. Nella
sua Autobiografia di Monteverdi, il musicolo-
go Claudio Gallico fa dire al Maestro cre-
monese: “Dicono che il finale sanguinoso,
con il coro delle Baccanti che ammazzano
e fanno a pezzi il corpo di Orfeo, non va
bene. Le dame inorridiscono”.
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