Corriere della Sera - 01.09.2019

(nextflipdebug5) #1


CorrieredellaSeraDomenica1Settembre
CRONACHE


19


Loschianto a260kmall’ora


Hubert,mortoinpista a22a nni


DrammainFormula2nelcircuitodiSpa,inBelgio.Hamilton:«Èuneroe»


diGiorgioTerruzzi


Lasfidainfinita


aldestino


perinseguire


unapassione


●Ilcommento


V


olti sorridenti che
scopriamo quando è
troppo tardi. Il suo
come quello di molti altri.
Campioni non ancora.
Trasportati dalla passione,
da un sogno, disposti a
puntareforte in un gioco
ad alto rischio. Anthoine
Hubert desiderava farsi
conoscerecorrendo, non
propriocosì, ma
figuriamoci,cosa vai a
pensare. Piloti acaccia di
risultati, di una macchina
piùveloce. Spingono sul
gas da quando erano
bimbi,camminano in aree
cintate, lontane dal
paddock dei GP, portatori
di storie sommerse, in
attesa di successo. O di
tragedia. Giovani ispirati e
perduti, una schiera
infinita, sin dall’alba delle
corse, la cui memoria
vienecelebrata da vittime
più illustri, simili a loro
per intensità della
passione, per il vizio
assurdo che li porta a
sguazzare nel pericolo.
Sennacome Hubert,come
Clarkcome Bianchi.
Perché, nonc’è verso, le
corse sono agganciate alla
morte, iericome oggi, in
un’epoca checelebra la
sicurezza, purconsapevole
di una cronica impotenza.
Ed è sul rischio, sulla fine
dell’eroe pronto a sfidare il
proprio destino che il
motorismo hacostruito la
propria avventura, la
propriafortuna. Il cinismo
fa parte delleregole, sin
dai primi chilometri.
Ve locità, rumore e sangue
come ingredienti del mito,
cosa che hareso
incomprensibile la
decisione, a Spa, di non
dire, per ore, di non
mostrare le immagini
dell’incidente,come se
fosse possibile un tardivo,
ipocrita pentimento.
Piuttosto, rispettare
questo lutto, fa pensare ad
una libertà, ad unavoglia
matta, a quella
scelleratezza che
manifesta chi è giovane
dentro, chi riesce ad
inseguire il proprio cuore,
sino all’ultimorespiro.
Con la fatica che viene
addosso ora, mentre
mandiamo unacarezza ad
un ragazzovolato via
troppo presto, misurando
una crudeltà che ciascuno
di noi, al pari di chicorre,
non mette mai abbastanza
in conto.
©RIPRODUZIONERISERVATA

DALNOSTROINVIATO


SPA-FRANCORCHAMPSIl bar vici-
no allacorsia dei box chever-
sava la birra ai tifosi spegne la
musica e abbassa la serranda,
nessuno parla più. I meccani-
ci accantoalle macchine ab-
bassano lo sguardo. Dopo
quasi due orediattesa arriva
la conferma allevoci tragiche.
Passa l’exferraristaJean Alesi,
è sconvolto e fatica a parlare:
«Allucinante». Suo figlio Giu-
liano era lì in pista alle 17.07 al
2° giro della gara 1 diFormula
2inBelgio.Èstatocoinvolto
nell’incidente, ma ne è uscito
illeso. Anthoine Hubert inve-
cenoncel’ha fatta, è morto a
22 anni dopo essere statocen-
trato dalla monoposto di Juan
Manuel Correa, pilota statuni-
tense di origini ecuadoregne.
La dinamicadell’incidenteè
terrificanteegià nei minuti
successivi all’impattosicapi-
sce che la situazione è gravis-
sima.
Lacorsa viene sospesa su-
bitoepoicancellata (anche
quella in programma oggi
viene annullata in segno di
lutto), laregia non mostra il
replay. In un video giratoda
uno spettatoresivede lavet-
tura di Hubert perdere ilcon-
trollo alla salita del Raidillon,
rimbalzarecontrolebarriere
di gommeetornarelenta-
mente in pista ma le immagi-
ni sonoconfuse. Correa viene
da dietroenon può evitarlo,
lo colpisce in pieno sulla fian-
cata all’altezza dell’abitacolo.
Il punto peggiore. In quel trat-
to del tracciato le monoposto
diFormula2viaggianoapiù
di 260 km/h, sarannoidati


dellatelemetria a dare numeri
certi nell’inchiesta aperta dal-
la Federazione. Viene trasferi-
to nelcentro medico della pi-
sta dovealle 18.35 viene di-
chiarato il decesso. Correa in-
veceviene portatoin
elicotteroin ospedale a Liegi.
«Ha diverse fratture alle gam-
be, è stato operato per ridurle,
edèincondizioni stabili» fa
sapere la Fia.
Sul mondo dellecorse
scende unacortina di silenzio
e lacrime. Fra i primi a ricor-
dare Hubertc’è Mick Schuma-
cher. Il figlio del settevolte
campione del mondocorre
nella stessacategoria: «Il de-
stino è brutale e la perdita in-

finita. Ci manchi già Anthoi-
ne». Ieri eranoveduti aveder-
lo il papà e il fratello.
Nonveniva da una famiglia
di piloticome tanti altri suoi
coetanei.Avevadovutoaf-
frontareuna lunga gavetta
passando le selezioni del pro-
gramma nazionale giovani pi-
loti in Francia, l’anno scorso,
entrando nelvivaio dellaRe-
nault.Portavaocchiali dalla
montatura spessa, lo chiama-
vano «l’intellettuale» e guida-
va l’auto bianco-rosa delteam
Arden, non era un tipo bana-
le. Ma eraveloce: dopo essersi
laureatocampione nella Gp
l’anno scorso, al debuttoin
Formula 2 aveva vinto due ga-

reaMonacoeaLeCastellet
contro gente molto più esper-
ta.Jean Alesi loconosceva be-
ne: «Era studioso, aveva talen-
to ed era molto promettente».
Morgan Caron, il talent scout
che lo ha scoperto: «Ero stato
ioaselezionarlo all’interno
dell’accademia giovanile per-
ché avevastoffa. Si era fatto
completamentedasolo, era
un ragazzointelligenteche è
cresciuto insieme a tanti pilo-
ti che oggi sono in F1». Lewis
Hamilton gli lascia una dedica
toccante: «Anthoineèun
eroe, ha preso dei rischi per
inseguire i suoi sogni».
DanieleSparisci
©RIPRODUZIONERISERVATA

Lavicenda


●Anthoine
Hubert, 22
anni, è morto in
un incidente
durante la gara
di Formula 2
sul circuito di
Spa, in Belgio

●Il giovane
ha perso
il controllo
e la sua
monoposto è
stata centrata
da quella di
Manuel Correa

Francese
Anthoine
Hubert,
22 anni, pilota
di Formula 2

Ildramma


LasequenzaNella prima foto a sinistra l’auto di Hubert che va in pezzi. Nella foto al centro, in primo piano la vettura dello statunitense Correa che si ribalta dopo aver centrato il francese. A destra ancora l’auto di Correa



Ilprecedente


JULES BIANCHI


L’ultimo incidente mortale
di un pilota in gara risale
al 17 luglio 2015, quando
Jules Bianchi, nipote del
pilota Lucien Bianchi,
muore dopo nove mesi di
coma per un incidente nel
corso del Gran Premio del
Giappone 2014 di F

FranceseIl pilota Jules Bianchi

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