CorrieredellaSeraDomenica1Settembre2019
CRONACHE
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Corteo di protesta delle aspiranti Miss Italia
«Siamo donne, la bellezza non èuna colpa»
Jesolo, una rispostaachi critica il concorso. «Non siamo statuine»
JESOLO(VENEZIA)Le moto della
polizia, le majorette, la banda
cittadina.Epoi leottanta
aspiranti Miss Italia il cuicon-
corso siterràvenerdì prossi-
mo. Alla lorotesta,corona sui
capelli, la vincitricedella
scorsa edizione, Carlotta
Maggiorana, che agita la ma-
noverso ifotografi.Poi, a un
passo dal palco, la parata si
interrompe e ilcorteo si spez-
za: la banda prosegue ma le
reginettesifermano e, final-
mente, alzano icartelli chete-
nevano arrotolati in pugno:
«La bellezza — si legge su un
foglio della prima fila — non
è unacolpa».Una «risposta»
all’ormai abituale giostra di
critichecontroilconcorso,
ideata dalla patron di Miss Ita-
lia,Patrizia Mirigliani, che ha
deciso di trasformare la sfilata
promozionale aJesolo in una
«marcia di protesta». Questo
per rimarcareunavolta di più
che le ragazze sono «belle, ma
noncome statuine».
Parole ribaditedalle stesse
aspiranti Miss.Per Maria Zito,
21enne della provincia di Ma-
tera, ilconcorso ha il sapore
della rivalsa: «Durante i primi
anni delle superiori portavo
apparecchio, occhiali e busto
Macerata, durantelaparata
ha alzato ilcartello «Sono una
mammaesono una miss»: a
casa, infatti, la aspetta il figlio
Francesco, diottoanni. «Non
vedo l’ora ditornare e raccon-
targlicom’èbellaVe nezia».
SevmiFernando, 20 anni, ori-
gini cingalesieresidentenel
Padovano, lavoracome esteti-
sta «ma sogno un futuro nella
moda». Quando le si parla di
politicasilimitaadire, assai
distante, che «non mi piace
quello chestanno facendo i
vari partiti».
Mentrelemiss sfilano al-
zando i loro slogan, i passanti
le guardano,qualcunoèper-
plesso.Una mamma risponde
alla domanda del figlio, di cir-
cadieci anni: «Ma no, questa
nonèunafesta di laurea, è
tuttoilcontrario...». L’archi-
tettoMaria potrebbe avere
qualcosa da obiettare.
GiacomoCosta
CartelliIl corteo delle miss per le vie di Jesolo ©RIPRODUZIONERISERVATA
Lafinale
●Venerdì
6 settembre
si terrà a Jesolo
il concorso
di Miss Italia,
la cui prima
edizione si
tenne nel 1946
●Tra le 80
finaliste ci sono
due gemelle.
Tra le aspiranti
Miss anche
due mamme
La Regata dei drappi neri
Nel giorno della Storica le barche bardatealutto
Le società remiere: «Il moto ondoso va bloccato
Navi, lancionietaxi stanno uccidendo la laguna»
VENEZIA«Provatead andarea
remi davanti a San Marco, nel
canale della Giudecca quando
sta passando una nave o tra le
isole di Murano e Burano». Le
barche sfrecciano oltre i limi-
ti,itaxi spesso fanno altret-
tanto, i lancioni turistici pro-
vocano onde anche se stanno
fermi. Qualcunoècadutogià
in acqua «perché è facile per-
dere ilcontrollo della barca in
certe situazioni». E se la poli-
zia locale multa i trasgressori,
poi il giudicecancella le san-
zioni perché i vigili non sono
competenti su tutteleacque
della laguna.
Scene di ordinarioFar West
aVenezia che oggi porterà,
per la primavolta in cinque-
cento anni, il popolo dellavo-
ga a inscenare la protesta pro-
prio nel giorno in cui la Sere-
nissima rievocal’accoglienza
riservata nel 1489aCaterina
Cornaro, sposa delRedi Ci-
pro, che rinunciò al
tronoafavo-
redi
Ve nezia. «Spostarsi piano e
senza inquinareèdiventato
semprepiù pericoloso», de-
nuncia MarcoGhinami, presi-
dentedellaReale societàca-
nottieri FrancescoQuerini. Il
suo grido, è il grido di tutte le
associazioni, «qualsiasi altro
presidente vi racconterebbe le
stesse scene».
Undrappo neroaccompa-
gnerà questopomeriggio le
barche delleremiereche sfi-
leranno nelcorteo dellaRega-
ta Storica in Canal Grande,co-
me segno di luttocontroil
moto ondoso che sta ucciden-
do la città.Unaprotesta che
ha messo insieme 28 «socie-
tà» tra cui le più blasonatee
storiche, qualcosacome tre-
mila soci, di cui oltre cinque-
cento giovani, che lottano per
mantenere la tradizioneve-
neziana. «Quando uscia-
mo in barcad’estatelo
facciamoanostrori-
schioepericolo. Im-
maginatevi ragazzi di
otto,noveedieci
anni, intentiavo-
garetra le onde,
diventa un serio
problema di sicu-
rezza. Purtroppo
mancal’educazione
e la cultura di andare
in laguna, leregole ci sono
basta farle rispettare». Il pro-
blemaèproprio questoper-
chéicontrolli sono pochi e
quando ci sono, si scontrano
conlediversecompetenze
sulle acque:c’è il Comune, la
Città Metropolitana, il Provve-
ditorato alle Opere pubbliche
del Triveneto, l’Autorità por-
tuale e la Capitaneria diPorto.
«La nostra non è una prote-
stacontroilsindaco, piutto-
stocontroloStatoche non
unificalecompetenze(il Co-
mune ha chiesto la nomina di
uncommissario,ndr), ilvero
responsabile di questa situa-
zione. Il nastro nero lo appen-
diamo alle barche per sensibi-
lizzarel’opinione pubblica,
perché la situazioneèormai
al collasso: lo abbiamo giàco-
minciato a fare, e lo esporre-
mo quotidianamente,come ci
troviamo tutti i giorni a fare i
conticon chicorre e ci passa a
fiancofacendoci finireinac-
qua».
Qualche settimana fa le as-
sociazioni avevano minaccia-
to di boicottare laStorica, poi
ci ha pensatoilsindacoBru-
gnaro ad abbassare latensio-
neconvocando un tavolo di
studio percercaredi trovare
soluzioni applicabili da subi-
to,come l’istituzione dizone
riservate per le barche aremi
come accade per qualsiasi al-
tra cittàcon le aree pedonali.
Remiereecanottieri peròsi
trovano tra San Marco,Giu-
deccaeFondamenta Nuove,
nei punti cioè simbolo del
moto ondoso. E dire che Ghi-
nami prima di arrivare aVe ne-
zia era abituatoavogaresul
Po, «il moto ondoso è un pro-
blema tuttoveneziano, chi
nonvoga in laguna, non lo
puòcapire».
Francesco Bottazzo
©RIPRODUZIONERISERVATA
«Realesocietàcanottieri»
❞
Educazione
Quandousciamoinbarcalofacciamoa
nostrorischioepericolo:vogaretrale
ondediventaunseriopericolo.Manca
spessol’educazionediandareinlaguna
L’evento
●Oggi pome-
riggio lungo
il Canal Grande
di Venezia si
tiene la Regata
Storica. Le
barche delle
remiere avran-
no un drappo
nero per
protesta contro
il moto ondoso
che sta
uccidendo la
città
●Il corteo
di barche
storiche
(tra cui le
«bissone», con
vogatori e
figuranti in co-
stume d’epoca)
sul Canal
Grande rievoca
l’accoglienza
che la Sere-
nissima riservò
nel 1489
a Caterina
Cornaro, sposa
del Re di Cipro,
che rinunciò
al trono a favo-
re di Venezia
●Le barche
sfilano dal
Bacino di San
Marco sino
al Ponte della
Costituzione,
tornando
indietro
tra gli applausi
dei veneziani
e dei turisti
●Terminato
il corteo,
comincia
la regata, parte
agonistica
della giornata.
Ci sono diverse
prove e le sfide
sono tra
equipaggi
di bisse,
pupparini,
caorlini e
gondolini tipici
di Venezia
ortopedicoequindi per tutti
ero “la donna diferro”. Ho do-
vuto farmiforza per superare
quel periodo, indurireilmio
carattere, ma ora mi sentore-
alizzata e non solo perché so-
no in finale:misono appena
laureata in architettura».
Maria Gabrielli, 24enne di
Mammaecandidata
«Sonounamamma,
nonvedol’oradi
raccontarequesta
avventuraamiofiglio»
In primo piano il presidente Marco Ghinami, 52 anni