Il Sole 24 Ore - 01.09.2019

(Jacob Rumans) #1

2 Domenica 1 Settembre 2019 Il Sole 24 Ore


I fatti del giorno


DENTRO LA NOTIZIA

Parte domani un nuovo faro sul-
l’utilizzo anomalo di contanti,
spesso anticamera di riciclaggio
ed evasione da parte della crimi-
nalità organizzata. In Italia resta-
no ancora molto usati, rispetto
agli altri paesi Ue: oltre l’% dei
pagamenti resta eseguito in con-
tanti. Si accenderà un faro per chi
movimenta, fra prelievi e versa-
menti, complessivamente oltre
mila euro in un mese.
Da settembre la Uif,
l’unità di informazione
finanziaria incardinata
presso la Banca d’Italia,
potrà avvalersi di un
nuovo strumento previ-
sto dalla legge di riforma
del  e partito dopo
una consultazione con
gli operatori. E così ban-
che, Poste e istituti di

pagamento dovranno fornire alla
Uif i nominativi di chi supera quel
tetto, anche con più operazioni da
oltre mille euro. La «comunicazio-
ne oggettiva» (questo il nome uffi-
ciale) dovrà essere fatta su base
mensile e non comporterà l’auto-
matica segnalazione di operazio-
ne sospetta ma certo accenderà un
faro da parte delle autorità di vigi-
lanza. Le operazioni dovranno es-
sere individuate consi-
derando «tutte le movi-
mentazioni di denaro
effettuate dal medesimo
soggetto, in qualità di
cliente o di esecutore; le
operazioni effettuate
dall’esecutore sono im-
putate anche al cliente in
nome e per conto del
quale ha operato».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

È scontro a tutto campo fra Mediaset
e Vivendi che promettono di darsi
battaglia: in assemblea il prossimo
 settembre quando si dovrà decide-
re sul piano di riassetto internazio-
nale del gruppo di Cologno, ma an-
che sul fronte legale, con i francesi
che minacciano ricorsi in Tribunale
se venisse impedito al trust Simon
Fiduciaria di partecipare e votare al-
l’assemblea di mercoledì prossimo.
Un muro contro muro insomma, più
che mai evidente nelle schermaglie
in legalese sulla pronuncia del Tri-
bunale di Milano di ieri mattina.
A dar fuoco alle polveri è l’ordi-
nanza con cui il Tribunale di Milano
ha accolto il ricorso urgente propo-
sto da Vivendi (difesa da Ferdinando
Emanuele e Giuseppe Scassellati) al
fine di poter partecipare e votare,
con le azioni a sé intestate (,% dei
diritti di voto), all'assemblea di Me-
diaset che si terrà il  settembre .
Il gruppo che fa capo a Vincent
Bolloré ha espresso soddisfazione
con una nota, ribadendo il proprio
no alla holding Mfe, di diritto olan-
dese, alla base del progetto Media-
set. «Diritti degli azionisti di mino-
ranza indebitamente privati» nello
Statuto di Mfe lamentano dalla me-
dia company francese, che è secon-
do azionista di Mediaset con un
,% del capitale e un ,% dei di-
ritti di voto (anche se il ,% del ca-
pitale e il ,% dei diritti di voto so-
no stati spostati nel trust Simon Fi-
duciaria come richiesto da Agcom,
vista la contemporanea presenza di
Vivendi in Mediaset e Telecom).
Nell’assemblea del 
aprile che ha dato via libe-
ra al voto plurimo in Me-
diaset ai francesi non era
stato consentito votare.
Da qui l’idea di Vivendi di
muoversi in anticipo, con
il tribunale che ha accolto
il ricorso. Per tutta rispo-
sta Cologno ha espresso

«soddisfazione» nella considera-
zione che il Tribunale ha ribadito «la
nullità dell’acquisto della partecipa-
zione del ,% in capo a Simon Fi-
duciaria». Punto centrale questo,
che spinge un portavoce Mediaset a
parlare di «vittoria di Pirro» per i
francesi, dal momento che la vera
posta in palio è il via libera (o meno)
del progetto Mfe all’assemblea di
mercoledì. Necessaria la maggio-
ranza dei due terzi e Vivendi con il
suo ,% allo stato delle cose difficil-
mente può far saltare il banco, visto
che Mediaset impedirà, come già
fatto in altro occasioni, a Simon Fi-
duciaria di votare.
Ma proprio su questo è arrivato
un alert di Vivendi, con minaccia di
azione legale contro una Mediaset
tesa a «impedire i più basici diritti
degli azionisti per garantirsi illegal-
mente il controllo». Per il legale di
Vivendi Giuseppe Scassellati poi
«Simon non è parte del procedi-
mento. Per questo, l’ordinanza non
può avere disposto nulla su Simon».
Botta e risposta da Mediaset che
sempre attraverso un portavoce
consiglia «ai legali di Vivendi di leg-
gere con attenzione l’ordinanza». La
precisazione fa riferimento alla parte
del dispositivo in cui si legge che
«l’esercizio dei diritti di voto per la
misura del ,% delle azioni da
parte di Vivendi attraverso la sua fi-
duciaria Simon è già paralizzato, allo
stato, dalla decisione di Agcom e dal
provvedimento cautelare pronun-
ciato in corso della causa
Rg/». Nello stralcio del-
l’ordinanza del Tribunale
si legge anche che «la sta-
bilità (del provvedimento,
Ndr) tra Simon e Mediaset
sussiste fino a che la situa-
zione giuridico fattuale
non muti o fino alla defini-
zione di causa di merito».
—Andrea Biondi
© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’imprenditore
francese.
Vincent Bolloré

Ora la decisione è ufficiale ed è
stata annunciata all’Organismo
dirigente del Pd dell’Umbria: il
partito appoggerà la candidatura
alla presidenza della Regione
Umbria del civico Andrea Fora che
cercherà di riunire tutto il centro
sinistra. Lo ha sottolineato il com-
missario del partito Walter Verini.
Secondo il quale l’ampia coalizio-
ne che si sta componendo «ha il
dovere di interloquire con tutti e
chi guiderà questi confronti lo de-
ve fare anche con i  stelle». Invito
subito raccolto dallo stesso Fora.
«Dialogo con il Ms?
Certo che sì, come con
tutte le forze della no-
stra area» ha detto. Ve-
rini guida il Pd umbro
dopo il commissaria-
mento seguito al coin-
volgimento dell’ex se-
gretario regionale
Gianpiero Bocci e altri

esponenti locali (tra i quali l’ex
presidente della Regione Catiu-
scia Marini che si è dimessa per
questo) nell’indagine sui presunti
concorsi pilotati all’ospedale di
Perugia. Nelle elezioni anticipate
del  ottobre, il Partito democra-
tico ha deciso di non candidare un
proprio esponente ma di sostene-
re un progetto civico.In attesa che
il quadro della coalizione si defi-
nisca completamente, Verini ha
intanto ribadito che «occorre fare
tutti i tentativi perché questo per-
corso non escluda nessuno». Tut-
tavia, l’ipotesi di una in-
tesa con i dem è stata ac-
colta con molta cautela
nei giorni scorsi dagli
esponenti pentastellati
locali, secondo cui è
«molto complicato»
giungere a una intesa in
tempo così rapidi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Andrea Fora.
Candidato civico
sostenuto dal Pd

LOTTA ALL’EVASIONE

Bankitalia: da domani faro


sull’uso anomalo dei contanti


REGIONALI IL 27 OTTOBRE

Umbria, il Pd appoggia


il civico Fora e apre al M5S


ASSEMBLEA STRAORDINARIA

Mediaset: Vivendi vince il ricorso,


ma è ancora scontro tra i legali


80%
DEI PAGAMENTI
IN ITALIA
Resta alto
l’utilizzo dei
contati in Italia
rispetto alla Ue.
Oltre l’80% dei
pagamenti viene
infatti eseguito
in contanti

Quota 100, con il restyling


dote da 12 miliardi in due anni


Confronto MS-Pd. Sul tavolo lo stop tassativo a fine  con l’ipotesi di anticiparlo di un anno.


Tre opzioni per il : rimodulazione, adeguamento automatico rigido e soglia a  anni


Marco Rogari
ROMA

È uno dei capitoli “coperti” della trat-
tativa tra MS, Pd e il premier incarica-
to Giuseppe Conte. Tanto è vero che
non compare in nessuno dei docu-
menti programmatici circolati da
quando è cominciato il confronto per
la nascita di un nuovo governo giallo-
rosso. Il destino di “quota ” ha però
subito trovato posto nell’agenda dei
lavori dei tavoli tecnici di Dem e Cin-
que stelle. E la riflessione su una delle
misure bandiera di quello che era
l’esecutivo giallo-verde è stata di fatto
già avviata. La strada imboccata dalle
due forze politiche porta, per il mo-
mento, a una significativa “manuten-
zione” dello strumento per il pensio-
namento anticipato con almeno 
anni di età e  di contribuzione, forte-
mente voluto dalla Lega.
Due le opzioni principali. La prima
prevede, a differenza di quanto intro-
dotto con il “decretone” di gennaio, di
rendere sempre vincolante l’aggancio
automatico all’aspettativa di vita per le
uscite anticipate (quota compresa), ad
esclusione dei lavori usuranti e gravo-
si nel caso dei quali la platea esentata
verrebbe allargata, e di ritarare le fine-
stre d’uscita per ridurre i flussi annuali
ma anche per prevedere una sorta di
corsia agevolata per i lavoratori con
carriere discontinue. È possibile anche
una variante: l’innalzamento della so-
glia anagrafica della “quota” da  a 
anni. C’è poi il vero perno del riassetto:
sancire ufficialmente la cessazione di
quota  nel  al termine dei tre
anni di sperimentazione. Un percorso

sto). E per recuperare almeno una
parte di queste risorse il nuovo gover-
no potrebbe essere costretto a sceglie-
re tra due sole alternative: l’aumento
parziale e selettivo dell’Iva, conside-
rato però impopolare e con la possibi-
le ricaduta negativa di una frenata dei
consumi, o il restyling con lo stop an-
ticipato di quota , per il quale in
ogni caso l’attuale sperimentazione
non verrebbe prolungata oltre il trien-
nio indicato dall’ultima legge di bilan-
cio. E questa seconda via appare già
quella più percorribile.
Un intervento di questo tipo con-
sentirebbe di risparmiare gli oltre ,
miliardi già stanziati per il , che
solo per una fetta verrebbero assorbiti
dal prolungamento in versione raffor-
zata dall’Anticipo pensionistico con
prestito bancario. Rimarrebbero di-
sponibili almeno ,- miliardi, che si
andrebbero ad aggiungere ai ,-,

miliardi di risparmi attesi per il prossi-
mo anno a causa del tasso di adesione
molto più basso di quello stimato ini-
zialmente (domande inferiori di oltre
il % rispetto alle previsioni). Ma la
minor spesa  potrebbe lievitare a
,- miliardi con la “manutenzione”
in cantiere. In tutto la dote da recupe-
rare da quota  potrebbe quindi ar-
rivare a  miliardi in due anni, oltre un
terzo dei quali utilizzabili già nel .
«Di fronte al bivio tra un aumento
anche parziale dell’Iva e un intervento
su quota , io non avrei dubbi a op-
tare per questa seconda soluzione, se
non altro per la numerosità delle pla-
tee interessate»,afferma l’economi-
masta Marco Leonardi, ex consigliere
economico di Palazzo Chigi con il Go-
verno Gentiloni. E anche Alberto
Brambilla, ex sottosegretario al Lavo-
ro nell’esecutivo Berlusconi e presi-
dente di “Itinerari previdenziali”, nel
riproporre il suo progetto con Fondi di
solidarietà e quota flessibile con  an-
ni di età e - di contributi, sostiene
che il «liberi tutti» che si ha con quota
 così com’è «è incompatibile» con
l’attuale stato dei conti pubblici.
Anche altri i nodi da sciogliere. An-
zitutto la sorte di opzione donna, la
misura per agevolare l’uscita anticipa-
ta delle lavoratrici in scadenza a fine
anno, per non parlare della querelle
dei Cda Inps e Inail: già indicati dalla
vecchia maggioranza giallo-verde ma
di fatto non ancora nominati per il
mancato ok finale al Dpcm della Presi-
denza. Con l’ulteriore incognita dei re-
ali poteri dei nuovi presidenti dei due
enti e dei due vicepresidenti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Platea ridotta.
Il numero
di domande
di pensione
anticipata con
“quota 100” è
inferiore di oltre
il 30% rispetto
alle previsioni

AGF

che potrebbe essere ulteriormente ab-
breviato. Con lo stop anticipato di un
anno, a fine , lasciando comun-
que un varco non troppo stretto per
l’uscita anticipata, in primis per i lavo-
ratori coinvolti in crisi aziendali, so-
prattutto con il potenziamento del-
l’Ape sociale, che ora scade a fine .
Un’ipotesi, quest’ultima, che si è
già affacciata nel corso dell’istruttoria
tecnica sul programma e che, se il Go-
verno Conte- nascerà davvero, sarà
un passaggio ineludibile del confron-
to politico nelle prossime settimane,
soprattutto perché gli spazi per muo-
versi all’interno del complicato qua-
dro di finanza pubblica restano ri-
stretti. Anche nel caso in cui da Bru-
xelles dovesse arrivare l’ok a una nuo-
va, significativa tranche di flessibilità,
resterebbero da trovare almeno  mi-
liardi per la manovra “minima” da -
 miliardi (v. Il Sole  Ore del  ago-

Tre ore di riunione da Conte


Intesa Pd-S sullo stop


agli aumenti Iva e Impresa .


Manuela Perrone
ROMA


Stop aumenti Iva, taglio del cuneo fiscale
a vantaggio dei lavoratori, aiuti alle fa-
miglie con un assegno unico, Impresa
. in versione ecosostenibile per avvia-
re il «green new deal», revisione (non re-
voca) delle concessioni autostradali. E
sui punti più divisivi, da inceneritori e
trivelle alle grandi opere controverse,
rinvio a gruppi di lavoro tecnici. I «passi
avanti» sul programma giallorosso ci
sono stati. Ieri la riunione a Palazzo Chigi
tra il premier incaricato Giuseppe Conte
e le delegazioni Pd e MS è stata com-
mentata con soddisfazione da entrambi
i partiti, nonostante le “scorie” politiche
all’indomani del nuovo inatteso ultima-
tum in  punti di Luigi Di Maio.
Ogni forza politica ha cominciato a
marcare il territorio rivendicando le
proprie conquiste. Il Pd di Nicola Zinga-
retti sottolinea di aver incassato «il ta-


glio del cuneo fiscale a favore dei lavora-
tori, una nuova legge sull’immigrazio-
ne, il blocco dell’aumento dell’Iva e lo
sblocco immediato delle infrastruttu-
re». Il MS, dal canto suo, esulta per cin-
que “successi”: «Basta nuovi inceneri-
tori, stop a nuove trivellazioni, revisione
delle concessioni autostradali, taglio
parlamentari nel primo calendario utile
alla Camera, lotta all’immigrazione
clandestina e all’evasione fiscale».
Dietro alle semplificazioni si na-
sconde un puzzle più complicato. Le tre
ore di incontro tra Conte, i capigruppo
dem Graziano Delrio e Andrea Marcucci
e gli omologhi pentastellati Francesco
D’Uva e Stefano Patuanelli hanno par-
torito innanzitutto un accordo su due
obiettivi: evitare gli aumenti Iva da 
miliardi e ridurre il cuneo fiscale. La ste-
sura tecnica è rinviata alla prossima set-
timana. Sul taglio del costo del lavoro,
che confluirà nella manovra, è prevalsa
la ricetta Pd(si veda Il Sole  Ore di ieri),
che prevede un beneficio tutto a van-
taggio dei lavoratori. L’ipotesi è quella di
un meccanismo di detrazioni fiscali che
assorbirebbero anche gli  euro,
estendendoli anche a incapienti e a chi
ha oltre . euro di reddito fino a

mila, con vantaggi decrescenti sino a
mila euro. Secondo le simulazioni,
potrebbe garantire un aumento delle
retribuzioni fino a . euro netti in
più. Uno sforzo che però costerebbe 
miliardi in tre anni. L’ampiezza dell’in-
tervento, dunque, dipenderà anche dal-
la dote effettiva che sarà disponibile. E
anche dal destino di quota : una re-
visione non sarà citata nel programma,
ma non è esclusa. Sugli aiuti alle fami-
glie è stata accolta invece la richiesta
MS dell’assegno unico che dovrebbe
assorbire gli attuali bonus.
Piena convergenza alla voce am-
biente: si farà leva su Impresa ., rimo-
dulando gli incentivi esistenti per favo-
rire la riconversione ecologica dei pro-
cessi produttivi e dei prodotti. Sul nodo
più divisivo (l’alt MS a inceneritori e
trivelle) la soluzione concordata è quella
di istituire un gruppo di lavoro tecnico
che stabilisca l’orizzonte entro il quale
rinunciare. Una strada che permette ai
Cinque Stelle di festeggiare comunque
lo «stop» e al Pd di puntare a una retro-
marcia graduale, evitando velleitarismi.
Anche sulle altre infrastrutture le
posizioni sono più vicine. Pd e MS con-
cordano sulla linea, cara a Conte, di pro-

La stesura
tecnica è
rinviata alla
prossima
settimana.
Il dossier è
nelle mani
di Giuseppe
Conte

Numero di domande per Quota 100 presentate all'Inps
al 30 luglio 2019 per tipologia di gestione

LE RICHIESTE
Fondi previsti
per Quota 100. In mln €

LE COPERTURE

634


Spettacolo
e sport

152


Gestione
separata

164.
TOTALE

64.
TOTALE

Fonte: Inps Fonte: Inps

2019 3.

2020 8.

(^2021) 8.
2022 8.
2023 6.
(^2024) 7.
2025 7.
2026 7.
(^2027) 7.
Lavoratori dipendenti
60.
Gestione pubblica
52.
14.
Artigiani
13.
Commercianti
11.
Cumulo
8.
Fondi Speciali
3.
Coltivatori diretti
Risorse programmate e domande
PASSI AVANTI SUL PROGRAMMA DI GOVERNO
Tra i nodi
ancora da
sciogliere
la nomina
dei due Cda
di Inps
e Inail
e il destino
di opzione
donna

23,
MILIARDI
Il valore delle
clausole di
salvaguardia
per il 2020 che
farebbero scattare
gli aumenti Iva.
La loro
«neutralizzazione»
è uno degli
obiettivi
dell’accordo tra
M5S e Pd
Taglio del cuneo, ok di Conte alla proposta Pd
Per trivelle e inceneritori rinvio a tavoli tecnici
seguire su manutenzione del territorio
e prevenzione del dissesto idrogeologi-
co e di disegnare un piano di investi-
menti per il Sud. Per superare le diffe-
renze di vedute, per esempio sulla
Gronda di Genova, si è deciso anche in
questo caso di avviare un team su opere
specifiche. Quanto alle concessioni au-
tostradali,c’è un’intesa esplicita sulla
«revisione» della materia e una implici-
ta: che sulla revoca ad Autostrade, bat-
taglia MS,deciderà Conte, sulla base
dei pareri giuridici.
Sul capitolo immigrazione la media-
zione è fatta: si procederà alla modifica
dei decreti sicurezza di Salvini (per que-
sto i dem parlano di «nuova legge»), ma
per recepire i rilievi del Colle, esigenza
su cui conviene anche il Movimento (si
veda l’articolo a pagina ). Allo stesso
modo, arriverà il taglio di  parla-
mentari, ma con la garanzia chiesta dal
Pd che si procederà a una revisione della
legge elettorale. La sintesi finale spette-
rà al premier incaricato, che conta di re-
digere il documento conclusivo già sta-
sera. Poi mancherà soltanto la lista dei
ministri e sarà pronto a risalire al Colle
per sciogliere la riserva.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Free download pdf