Corriere della Sera La Lettura - 25.08.2019

(sharon) #1

DOMENICA25AGOSTO2 019 CORRIEREDELLASERALALETTURA 21


C


i sono diseguaglianze più dise-
guali di altre. È un viaggio pro-
fondo tra gli ultimi e, potrem-
mo dire, i penultimi che stanno
scivolandoverso la miseria,E i
figli dopo di lorodi Nicolas Mathieu,ro-
manzocorale,corposo, necessario, che
nel 2018 ha vinto il premio Goncourt — il
più prestigioso in Francia — e che ora ar-
riva in Italia per Marsilio.
Saga sociale e insiemeromanzo difor-
mazione, il librodiMathieu intreccia le
storie di tre adolescenti e delle loro fami-
glie. Anthony, Hacine,Steph, sorpresia
diventare adulti neltorpore di Heillange:
una cittadina di fantasia, che però richia-
ma già nel nome Hayangeegli altrico-
muni degli altiforni della Lorena, cuore
operaio della Francia novecentesca, dive-
nuti oggi bacino divoti per l’estrema de-
stra di Marine LePen. Ilromanzo si apre
nel 1992: Heillange langue dopo la chiu-
sura della Metalor, la fabbricaattorno a
cui aveva sempre ruotato la vita degli abi-
tanti, descritta quasifosse un esserevi-
vente («Avevafischiato, guaito e bruciato
per sei generazioni, anche di notte»).
Deindustrializzazione, globalizzazio-
ne, «tutta lavalle sottocurepalliative»,
osservailnarratore.Unavoceterza che
però assume il punto di vista deivari per-
sonaggi e,con efficacia, anche attraverso
l’ironia, li tallonaesmaschera. Come
quando Hacine, incercadi lavoro,s’im-
batte in un’impiegatavolenterosa ma pie-
na di pregiudizi. Il narratore la ridicoliz-
za, assumendone l’ingannevole sguardo
su sé stessa: «Dopotutto lei era giovane,
di ampievedute, ci si potevaintendere».
Il lavoro, la sua perdita, la ricerca,il
cambiamento dei rapporti diforza, fanno
da sfondo a tutto ilromanzo, sconvolgen-
do la vita anche di chi non avrebbe mai
pensato di rimettere tutto in discussione.
ComePatrick Casati, il padre di Anthony,
orfano della fabbrica, che sireinventa —
conesiti distruttivi—giardiniere, poi
addetto ai distributori di bibite: «Al dia-
volo masse ecollettivi. Solidarietàcente-
narie si dissolvevano nel grande bagno
delleforzeinconcorrenza.Patrick non
capiva quel mondo senzacompagni». Ex
operaio della Metalor è pure Malek Boua-
li, il padre di Hacine, emigrato dal Maroc-
co, «vecchio umiliato e decoroso» e uni-
cafigura pura della storia, che «in fabbri-
caavevaobbeditoper 40 anni». Mentre
l’esistenza del francesePatrick, impoveri-
to, alcolizzato,vainrovina, Malekresiste:
«Con l’indennità di licenziamento si sta-
vafacendocostruireunacasetta in Ma-
rocco». Su entrambi pesa però la questio-
ne-chiavedelromanzo: «Quei figli che,
fin da piccolissimi, sapevano di più,capi-
vano meglio. Checos’era successo?».
Se infatti la chiusura della Metalorco-
stringeicinquanta-sessantenniarein-
ventarsi, accresce il loro dramma la pre-
occupazione per i figli: una generazione
bloccata, che non potrà stare meglio dei
padri. Iltema è posto fin dalla soglia del
romanzo,con una citazione biblica da cui
è tratto il titolo: «Di altri non sussiste me-
moria, svanironocome se nonfossero
esistiti, furonocome se nonfossero mai
stati, ecosì pure i loro figli dopo di loro.
Siracide, 44,9».
L’abilità di Mathieu è proprio nelcon-
centrarsi su chiverrà dopo. Ilromanzo
segue questi «inesistenti» già predesti-
nati fino al 1998, ritrovandoli ogni due
anni, per4estati (un’epocache l’autore
connota riempiendola di dettagli, dal
TurboPascal agli spotcontro l’Aids, fino
ai brani dei Nirvana o degli Ntmcome ti-
toli delle sezioni delvolume). Droga e
violenza scandiscono le giornatedei tre

protagonisti, spesso proprio in risposta
all’impossibilità di soddisfare le aspetta-
tive dei genitori.
Anthony ha 14 anni all’inizio della sto-
ria, l’insicurezza dell’età accresciuta da
uno «strano sguardo di sbieco: una spe-
cie di pigrizia glitenevasemichiusa la
palpebra destra». Lavoreràcomecame-
riere, poitenteràconl’esercito. «Come
migliaia di ragazzini poveri che non era-
no mai statifeliciascuola, partivaper
trovarsi un posto nella vita, per imparare
a battersi evedere un po’ di mondo. E an-
che percoinciderecon l’idea che suo pa-
dre si faceva di un uomo». Pure la giovi-
nezza di Hacineèpiena di occasioni
mancate. Prima tra tutte, la Francia:
«Quei padri sospesi tra due lingue, tra
due sponde, mal pagati, pococonsiderati
(...) eranocausa di un risentimento incu-
rabile» e, dunque, «prenderebeivoti a
scuola, riuscire, farecarriera, stare al gio-
codiventava quasi impossibile».
All’inizio faticaancheSteph, purelei
francesecome Anthony, ma più bene-
stante, figlia di uncommerciante d’auto.
Sarà più avanti nelcorso della storia che
la suacondizione agiataconsentirà —
solo a lei — nuovestrade, per quantocon
difficoltà impensabili per icoetanei pari-
gini. «Il “merito” — noterà — non sicon-
trapponevaalle leggi della nascitaedel
sangue,come avevano sognatogiuristi,
pensatori,idiavoli del 1789ogli ussari
neri dellarepubblica. Inrealtà (...) na-
scondevaunprogettodicontinua rab-
berciatura delle gerarchie esistenti».

Libro sulla «Francia periferica» — che
è anche alcentro di lavoricome quelli di
Didier Eribon ed Édouard Louis —E i fi-
gli dopo di loroèdunque unatestimo-
nianza sulle ragioni degli esclusi, da par-
tedi un autore nato lui stesso in una fa-
miglia della classe operaia, a Épinal, nel
Grand Est, nel ’78 («Mi sono salvato gra-
zie allo studio», racconta, citando trai
punti di riferimento Annie Ernaux).«Ro-
manzo politico» è stato definito per tutto
questo quello di Mathieu, al quale il Gon-
court è statoconsegnato — il 7 novembre
— proprio pochi giorni prima che scop-
piasse la protesta dei «gilet gialli».
Laforza del libro è però di non essere
un manifesto: emoziona,cattura. Riusci-
taèlacomponentedelromanzodifor-
mazione, cui giovala capacità descrittiva
dell’autore. Pur nella «monotonia dello
spaccio», nell’indolenza che li paralizza,
Anthony,Steph, Hacine sonocomunque
«giovani e belli da far paura», scoprono
l’eros e icorpi,s’innamorano in modo as-
soluto: «Lì, insulari e bianchi nella notte
dell’acqua e del cielo, andavano alla deri-
va, e viverevaleva davvero la pena».
Spaventati ma insieme crudeli, pronti
a tutto pur di andarsene da Heillange, so-
no ritratti senza sconti, e ai loro destini ci
si appassiona.Tanto che,atratti, si desi-
dererebbe un’evoluzione ancora più
compiuta deicaratteri, uno scavo psico-
logicoulteriore. La stessa lingua «me-
dia»,cercata da Mathieu, sembra non
farli esplodere fino infondo. Maforse il
messaggio dell’autoreèproprio questo:
nella lingua,come nella vita, suonare tut-
te le corde della tastiera non è ancora una
possibilità per tutti.
©RIPRODUZIONERISERVATA

diALESSIARASTELLI


  1. Se lì lo scrittore faceva passare il «romanzo della
    fabbrica» attraverso uncomplesso rapporto tra fratelli
    — l’uno operaio, l’altro amministratore delegato dello
    stesso stabilimento — qui è lo scontro generazionale il
    filone narrativoverso cuiconvergono le vicende di tutti
    i personaggi, non solo del protagonista, il giovane Lu-
    ca. Due generazioni che «sonotessere di un mosaico
    rimasto incompiuto, i dimenticati incorso d’opera, gli
    zerovirgola che noncontano uncazzo. I padri licenzia-
    ti e i figli mai assunti».


Lucasièmantenutoadistanza da un futuronello
stabilimento, ha scelto l’alberghiero puntando sul turi-
smo. Il padre, che si riteneva untecnico superspecia-
lizzato e ammirava fiero la targaottenuta per iventicin-
que anni trascorsi in azienda, è stato messo incassa in-
tegrazione azeroore, «stringe i pugni e non si arrende,
pronto a sferrarecazzotti contro un avversario che non
sale sul ring, lorelega all’angolo, stretto allecorde, in
attesa del gong o che qualcuno getti la spugna al posto
suo».
Presidia icancelli in attesa che qualche gruppo, ma-
gari straniero, si presenti per rilevare lo stabilimento e
salvare i posti di lavoro, mentre l’area circostante,con
l’anticaRoccamedievale, fiera guardiana di Narnicon
il suoventre di pietra, interessa anche a chi dice divo-
lerefarne un parcodi divertimentoche porterebbe
gente e occupazione: «In molti si stannoconvincendo
chec’è un’unica strada che porterà al lavoro, una strada
molto più in salita di quella per giungere alla cima del
colle che sovrasta ilcentro cittadino».
E proprio a quello, in un gioco di rimandicon la ci-
miniera della fabbrica che non fuma più, fa riferimen-
toil titolo. Le chiacchiere, levoci, lacostruzione dica-
stelli in aria. «’Stoarchitetto ètuttofumo» dice il padre
di Luca riferendosi a chi dovrebbecondurre in porto la
nuovainiziativa,auna possibilità di economia che
punta su una gestione equivoca degli appalti per la di-
smissione della fabbricaepotrebbe nasconderesol-
tanto una speculazione. Narni, infatti, non è la Narnia
delleCronachedi C. S. Lewis, «lafeliceterraconle
montagnecoperte d’erica e lecollinecoperte di timo,
Narnia dai molti fiumi e dalle splendidevalli,con leca-
verne muschiose e fitteforeste che risuonano del lavo-
rodei nani», anche se lo scrittore britannico, dicono, si
è ispirato alla cittadina umbra, trovata su unavecchia
mappa dell’Italia, per le sue cronache fantastiche. Ma
più che la Narnia di Lewis, Narni sembra piuttosto la
Terra di mezzo diTolkien: alla crisi, alla perdita dei po-
sti di lavoro si ècontrapposta una lenta crescita delle
presenze turistiche, non sufficienti a uscire dal guado.


Il romanzo procede per polarizzazioni, tutte assorbi-
te dalla principale: ilcontrasto inevitabile tra passato e
presente, la fine di un’epocael’incertoinizio di una
nuova. La ciminiera ne è il segno più rappresentativo e
infatti la sua scalata non è soltanto simbolica: per il fi-
glio, appassionatodiparkour,praticadiattraversa-
mentoche prevede salti,capriole, ascese (under bar,
cat balance,walkrunper usareinomitecnici delle
acrobazie) sarà il modo più direttoper avvicinarsi al
padre, salitoincima per protestacontrolachiusura
della fabbrica, bloccatoda una dolorosacolicarenale
in un’azione dimostrativa che nonottiene levate di scu-
di in favore degli operai, né pagine sui giornali o servizi
al Tg.
Raspi crea intorno a padre e figlio uncorodi voci che
danno vita a unacomunità nelcomplesso credibile, a
cominciaredagli altri due membri della famiglia: la
madre di Luca e soprattutto la sorella Elena, designer
creativa, più determinata del fratello, più decisa ad al-
lontanarsi dalla fabbrica per inseguire un altro tipo di
futuro; la sindaca incampagna elettorale che si barca-
mena facendo promesse a tutti; il leader sindacale; il
barista; l’amicoMarcoche ha lasciatolascuolaesiè
messo a lavorarecon il padre.
Laterza persona del narratoresimettenella pro-
spettiva di Luca, ne segue laformazione sentimentale,
le incertezze tra lo stare dietro a un bancone oconti-
nuare l’istituto alberghiero e diplomarsi inseguendo il
sogno di fare ilbartender, latentazione di accontentar-
si, la nascita dell’amorecon Linda.Una narrazione in
soggettiva,con uno stile piano, denotativo, che soltan-
toin alcune pagine incorsivo, descrittive, si innalza su
unregistro più lirico.
Romanzo di dialoghi, che spesso hanno nella lingua
l’accentodialettale,Tuttofumopersegue unrealismo
che, rispetto al libro precedente, esce dai claustrofobi-
ci confini della fabbricacostruendo, anchetopografi-
camente, una geografia più ampia — laRocca, gli scor-
ci delcentro storico, le Chiese e l’abbazia benedettina,
il PonteRomano, fino alcentrocommerciale, l’ospeda-
le — allargandosi a unterritorio cheverrà scosso an-
che dalterremoto,mentreilpaese Narni diventa lo
specchio delPaese Italia.


©RIPRODUZIONERISERVATA

EUGENIORASPI
Tuttofumo
BALDINI + CASTOLDI
Pagine 350,e 18

L’autore
EugenioRaspi è nato a
Narni (Terni) nel 1967.Per
oltre vent’anni ha lavorato
cometecnico specializzato
all’interno dellaAcciai
Speciali, la più grande
fabbrica diTe rni,azienda del
gruppo ThyssenKrupp, da
cui è stato licenziato nel
2014.Daallora è in attesa
di occupazione.
Con il suo primoromanzo,
Inox, ambientato sempre
nellafabbrica, è stato
finalista al premio Calvino


  1. Baldini + Castoldi nel
    2017 ha pubblicato il
    romanzo che è stato
    finalista anche al Premio
    JohnFante e al Premio
    Biella Letteratura e
    Industria


i


PeriferiediFranciaL’aziendachiude,ladestratrionfa.Inqueste

terreNicolasMathieuambientaillibrochehavintoilGoncourt

...eleoccasionidei figli


nonsonomaiarrivate


Parigi


S


acrificarela
creativitàafavore
diunlavoro
monotonomasicuro.
Cora,trentenne
parigina,fotografa,
dopolanascitadella
figliasadinonpotersi
piùpermettereillusso
dellaprecarietàe
riprendel’impiegoin
unagrandecompagnia
diassicurazioni.
Attraversola
protagonistadiCora
danslaspirale(Seuil,
pp.464,e21)atteso
romanzodellarentrée
letterariafrancese,
VincentMessage
affrontaun’analisi
socialesullacondizione
dichilavoranel
terziario.Ilmondodei
servizidove«ilrischio
connesso
all’immaterialitàdei
compitisvoltirendela
gratificazionemolto
scivolosae
soggettiva».Lavicenda
sisvolgenel2010
quandolacrisi
economicahaormai
contagiatotuttele
grandiaziende
europee,producendo
danniallavitaprivata
deidipendenti.La
storiadiCorasiallarga
allacondizionedi
alienazioneeperditadi
identitàdell’homo
oeconomicus,
lavoratore
addomesticatodal
sistemacapitalistico.
Temadifficileperun
romanzomala
scritturadiVincent
Messageènitidae
quasipoetica.Le
descrizioniminuziose
degliautomatismie
dellagerarchia
aziendale,sottolineano
laperditadisensoela
violenzaimplicitain
certeconsuetudini
lavorative.
©RIPRODUZIONERISERVATA

StoriadiCora

impiegata

stritolata

nelterziario

NICOLASMATHIEU


Eifiglidopodiloro
Tr aduzione
di Margherita Botto
MARSILIO
Pagine 480,e 19
In libreria dal 29 agosto

L’appuntamento
Nicolas Mathieu (Épinal,
Francia, 1978: qui sopra,
foto Bertrand Jamot), esordì
con il noirAuxanimaux
laguerre(2014).Eifiglidopo
diloro, secondoromanzo,
ha vinto nel 2018 il Prix
Goncourt, il Prix des Medias
France Bleu-France 3-L’Est
Républicain, il Prix
du deuxièmeroman Alain
Spiess e il Prix Blù Jean-
MarcRoberts. Mathieu
lo presenterà sabato
7 settembre alFestivalette-
ratura di Mantova (Aula
Magna dell’Università,
ore 18.30,con Marco Filoni)

diPATRIZIAVIOLI

Eroiapparentementeinsignificanti,avvoltiin
unanebbiadensachecontraddistinguela
pianurafraLomellinaeParmense.Quale
formadidifesaLucaAriano(Mortara,Pavia,
1979)assumelamemoriadiungruppodi

personaggiprovincialiinlottacontroil
capitalismoel’alienazionedellametropoli.
NenasceContrattoatermine(Qudulibri,
pp.80,e10),poemacherichiamaPasolini,
Sereni,Pagliarani,BertoluccieGuccini.

Nellanebbia

{


Soglie
diFrancoManzoni

Stile UUUUU
Storia UUUUU
Copertina UUUUU

Stile UUUUU


Storia UUUUU


Copertina UUUUU

Free download pdf